Galaxia Exor - Gli Agnelli/Elkann potrebbero non abbandonare del tutto La Stampa: ecco il motivo

La Ecors ha avviato la fase di smembramento del gruppo Gedi, con la prima operazione già ufficializzata. La Sentinella del Canavese cambia proprietà, come annunciato da una nota del gruppo e confermato dal nuovo acquirente, Vito Ladisa.

La comunicazione diffusa da Gedi, controllata dalla holding Exor, ha reso noto il raggiungimento di un accordo preliminare per la vendita della testata e delle relative attività digitali a Ledi s.r.l., società interamente partecipata dalla Fondazione Carella Donata, già presente nel settore editoriale con il quotidiano L’Edicola. Il closing è previsto entro gennaio, con efficacia dal 1° febbraio 2026, dopo il passaggio sindacale e la formalizzazione notarile. L’obiettivo è fare della Sentinella il punto di riferimento di una rete multimediale capace di andare oltre i confini del Canavese.

Questa operazione si inserisce nel quadro del più ampio riassetto del gruppo sotto il controllo di Exor, e dunque del progressivo disimpegno di John Elkann dall’editoria. Il dossier più pesante resta quello relativo alla trattativa in esclusiva con il gruppo greco Antenna, interessato a Repubblica, La Stampa, HuffPost e alle emittenti radio, per una cifra stimata tra 120 e 140 milioni di euro. Un contesto in pieno movimento, che rende ancora più centrale la definizione del futuro dei quotidiani locali.

Sul fronte La Stampa, gli armatori Kyriakou sembrerebbero intenzionati a cedere La Stampa in un secondo momento: i favoriti restano proprio i Ladisa, alla ricerca però di un partner radicato sul territorio. Dopo il nome del costruttore Dogliani, nei giorni precedenti Natale è circolata anche l’ipotesi Caltagirone.

Intanto, come riportato da Torino Cronaca, prende corpo uno scenario ulteriore: gli Agnelli/Elkann potrebbero non lasciare completamente lo storico quotidiano di famiglia, mantenendo una quota minoritaria nella nuova struttura societaria. Una soluzione che si inserirebbe anche nel solido legame con la fondazione Specchio dei Tempi, presieduta da Lavinia Borromeo, moglie di John Elkann.