Dallo Stadium i fischi alla festa: 6 minuti per cambiare tutto

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di Redazione TuttoJuve

Dallo Stadium i fischi alla festa: 6 minuti per cambiare tutto

La serata era iniziata nel peggiore dei modi: 45 minuti di brusio, sospiri e infine una bordata di fischi che ha accompagnato la squadra negli spogliatoi. Lo Stadium era spazientito, come se il ko di Napoli avesse fatto crollare ogni certezza costruita dopo l’esonero di Tudor.

Come riferisce Corsport, Spalletti aveva ammesso errori e responsabilità, oltre la scelta contestata di schierare Yildiz come centravanti. Ma la verità è una: l’assenza di Vlahovic è devastante.

Non manca solo il riferimento offensivo: manca uno dei pochi leader capaci di trasmettere vibrazioni positive alla squadra. Ieri i bianconeri lo cercavano e non lo trovavano. David era in difficoltà, Yildiz l’unico capace di accendere la luce a tratti, mentre Zhegrova appariva fuori condizione.

Un Pafos sorprendente, poi la scossa Spalletti

Il Pafos non è stato solo difesa e ostruzionismo: ha prodotto 5-6 occasioni nitide, colpito un palo con Anderson e mostrato esterni come Bruno Felipe e Correia che in Serie A giocherebbero titolari in molte squadre.

Serviva una scossa, e Spalletti l’ha data: dentro Conceiçao per aumentare vivacità passaggio al 4-2-4 con Openda, Locatelli avanzato e più pressione offensiva.

La reazione è stata prima emotiva, poi tattica. La Juve ha preso campo, costretto il Pafos ad arretrare e creato una serie di angoli preludio al vantaggio.

McKennie e David: la coppia che ribalta la Juve

Il gol di McKennie è stato una cambiale all’incasso. Sei minuti dopo, il raddoppio in contropiede:

Conceiçao accelera, Yildiz rifinisce. David segna e si libera da tutte le zavorre della serata

Lo Stadium, idealmente, lo abbraccia. La Juve respira e porta a casa tre punti pesantissimi.

La Juve ritrova vittoria, coraggio e – forse – una nuova identità. La difesa a quattro, il nuovo assetto offensivo e la crescita emotiva sono i punti da cui Spalletti dovrà ripartire. Perché la rinascita, a volte, nasce proprio dentro la tempesta.