Corsera - "Economista" Chiellini cresciuto a pallone e libri. È quasi un dirigente (in pantaloncini corti)

30.03.2020 08:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Corsera - "Economista" Chiellini cresciuto a pallone e libri.  È quasi un dirigente (in pantaloncini corti)
TuttoJuve.com

"Economista" Chiellini cresciuto a pallone e libri.  È quasi un dirigente (in pantaloncini corti), titola stamattina il Corriere della Sera. Protagonista dell’accordo sindacale con il club. 

"Studioso, competente, aziendalista, impegnato nel sociale, in pratica un dirigente con i pantaloncini corti: il rischio, quando si parla di Giorgio Chiellini fuori dal campo, è quello di farne un «santino» o di considerarlo una specie di Luciano Lama (che era juventinissimo) redivivo alla Continassa - si legge sul quotdiiano -. Poi però basta vederlo in campo —e succederà anche nel 2021, il rinnovo è già pronto — per essere attratti nel bene e nel male (nel caso degli avversari) dalla sua rudezza un po’ primitiva e dalla sua forza trascinante (...) Esiste un capitano, capace di difendere la propria area come se fosse una questione vitale. E anche di usare le parole giuste coi compagni per illustrare le proposte della società sulla riduzione degli stipendi: un affare per la Signora, che alleggerisce di 90 milioni il bilancio al 30 giugno. E anche per i giocatori, che dopo quella data — sull’esercizio successivo—rivedranno più della metà dei loro soldi. (...) La laurea specialistica in Business Administration con lode (e menzione), conseguita a Torino dopo quella in Economia con 109 ( media voto del 28) — una sul modello economico juventino e l’altra sul bilancio della società — è l’apice di un percorso parallelo a quello calcistico, che Chiellini ha iniziato già alle elementari. Manager severa, responsabile dell’area mediterranea di una compagnia navale norvegese, mamma Lucia marcava i ragazzi nello studio come Giorgio marca gli attaccanti. E quando il figlio non voleva andare in classe accampando qualche scusa, lei tagliava corto: «Niente scuola, niente calcio» (...)"