Condò: "Juventus affamata, mi aspetto gara alla pari con il Milan"

16.09.2021 23:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Condò: "Juventus affamata, mi aspetto gara alla pari con il Milan"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Paolo Condò, opinionista di Sky Sport, è intervenuto a Radio Rossonera,  Ecco le sue parole: 

Su Liverpool-Milan e gli obiettivi del Milan in questa stagione

Ho visto la partita, mi sono divertito e ho sofferto con il Milan nei primi 25 minuti. La tempesta diciamo che si è scatenata in quei 25 minuti. Si sapeva che sarebbe arrivata, si sapeva che sarebbe successo. Devo dire che il Milan si è opposto con questa parola che va molto negli ultimi anni: resilienza, una resistenza più forte. Il Milan nel momento in cui il Liverpool ha calato il suo ritmo e la prima linea di pressing ha smesso di essere un incubo, ha trovato due goal spettacolari che sono quello che mi fanno ben sperare per la stagione.

Quest’anno mi immagino un Milan che punta allo scudetto, senza star lì a nascondersi. Questo sembra un campionato senza padroni e quindi dove non c’è un padrone, una squadra che gioca bene e domina… Non sto dicendo che il Milan vincerà lo scudetto perché sarei un prestigiatore, un falso assoluto e non lo sono, dico però che lotterà per farlo.

Non credo il Milan esca senza molti rimpianti da Anfield, ha fatto tutto quello che poteva fare ma forse anche di più. Ad esempio parare un rigore nel momento di massima tempesta è stato un grande merito da parte di Maignan. Detto questo, il Milan secondo me quest’anno farà bene la Champions League, a prescindere dai risultati che otterrà, ma sarà un grande allenamento, chiamiamolo così. Mi fa ridere chiamare così questa competizione che è la vera arena dei grandi, però sarà qualcosa che permetterà di accelerare le ambizioni in campionato.

Sulla difficoltà della partita di ieri e i fattori che hanno influito

Ha influito il fatto che il Liverpool, e solo loro forse nel mondo, ha un ritmo del tutto sconosciuto al campionato italiano. Quando in grande condizione, l’Atalanta ha qualcosa di questo ritmo. Ieri la prima linea del pressing sembrava a un certo punto insuperabile. Nella nostra trasmissione a Sky ho chiesto a Pioli se non sarebbe stato utile, in certi momenti, tirare una pallonata avanti, non era una strategia per provare a far goal. Il momento per far goal è arrivato dopo e il Milan l’ha sfruttato benissimo.

Vi faccio un esempio tennistico: avete presente quando Djokovic comincia ad andare sulla diagonale di rovescio e ogni colpo ti mette sempre più 5 cm fuori dal campo? Tu rispondi ogni volta ma sei sempre più fuori dal campo finché non lo sei così tanto che ti fa il colpo decisivo.

Devo dire che in quei 25 minuti faceva così, faceva talmente fatica, ma teneva subendo solo un goal e subendo molta pressione.
Una pallone lontano ti fa guadagnare quei 20 secondi perché tutti si rimettano a posto, essendo finiti fuori posizione, e ritrovando quella posizione che nell’avvio era una formazione a testuggine, per tenerli il più possibile lontani dalla porta. Poi ovviamente le partite cambiano, vengono i tuoi momenti e il peccato è che il Milan ne ha approfittato in una maniera talmente perfetta che poteva arrivare qualcosa in più. Per il Milan ieri ho notato più indicazioni positive che negative.

Secondo te è stata una sconfitta, contro un maestro come Klopp, anche sul piano tattico o la differenza l’hanno fatta il ritmo, l’intensità e la qualità dei giocatori?

È stata senza dubbio una vittoria del Liverpool. Ci sono due tipi di squadre: quelle che partita per partita si adeguano all’avversario e invece quelle che partita per partita cercano di mantenersi fedeli a se stesse. Contro la squadra debole questa fedeltà ti porta a stravincere tante volte mentre contro la squadra forte ti porta a soffrire e perde come ieri sera con il Liverpool.

Pioli ha dato questo tipo di impronta alla squadra, quindi il fatto di provare a giocartela, provare sempre a uscire senza buttare via la palla è stato un gesto di ambizione e forse di presunzione. Io sinceramente preferisco chi ha ambizione e quindi al limite un po’ di presunzione a chi crede poco in se stesso. Forse il Milan ha creduto troppo in se stesso. Mi sono sentito dire giustamente che Bennacer e Kessiè sopratutto, hanno avuto un altro tipo di rendimento perché in campionato incontrano altri tipi di avversari. Anche nelle squadre forti non hanno gente che corre a perdifiato come quelli del Liverpool.

Sulla difficoltà del girone e la sua possibile evoluzione

La prossima partita sarà Milan-Atletico e per avere speranze di qualificazione dovrai vincere, cosa non semplice.
Lo abbiamo detto dal giorno del sorteggio, il girone non è difficile ma tremendo. Per avere delle speranze bisogna fare il pieno a San Siro e provare a vincerne almeno una in trasferta, mi viene in mente il Porto. Il Porto però ieri aveva vinto, il goal è stato annullato per un tocco di mano ma tenevano la partita quindi anche loro sono in corsa. Dal punto di vista puramente numerico, bene che abbiano pareggiato perché c’è un punto in meno sulla tavola, dall’altra sono vive tutte e due.
Ricevere l’Atletico con l’acqua alla gola, se avesse perso in casa la prima partita, sarebbe stata una mano santa per il Milan. Invece troverà una squadra che potrà effettuare i suoi calcoli e nessuno lo fa come l’Atletico.

Sui giocatori che lo hanno impressionato oltre a Maignan, Kjaer e Tomori

Aggiungerei sicuramente Rebic che è stato davvero eccellente ieri sera. L’assenza di Ibrahimovic ieri sera ha contato pochissimo perché a quel ritmo avrebbe fatto una grande fatica. Speriamo che sia disponibile perché servirebbe certamente contro la Juventus domenica sera. Ieri sera vedendo quanto correvano quelli del Liverpool mi è venuto addirittura il sospetto di una pretattica, pensando che il tipo di partita più adatto a lui fosse quella di Torino.
Ibra è un formidabile organizzatore e finalizzatore dell’area di rigore, ma non me lo immagino, ora come ora, correre fino a metà campo per recuperare un pallone per riportarlo fino alla porta degli avversari. Alexander-Arnold, Robertson e Matip ti prendono, sono troppo veloci.

Sule difficoltà dei giocatori del Milan nella prima di Champions

Faticare è un merito, vorrei che fosse chiara questa cosa, andare ad Anfield contro una squadra più forte, più abituata, che corre più di te e con il pubblico, faticare è normale. Anche Tomori e Kjaer hanno faticato, non hanno giocato con la sigaretta in bocca. Hanno faticato tutti e l’importante è il risultato che ti porti al termine della partita. Chiaramente abbiamo visto risplendere i due difensori centrali, vedendo entrare dalle fasce laterali gli attaccanti del Liverpool.
Mi è piaciuto come è entrato Tonali, lo avrei voluto vedere in tutti i 90 minuti, peccato che sia stato debilitato perché contro la Lazio ha fatto la sua migliore prestazione. Leao è una bomba inesplosa, ha dentro di sé un calcio superiore a quello di tutti gli altri secondo me. Lo abbiamo visto in alcune circostanze, anche la gestione del pallone in contropiede, nel primo goal contro la Lazio domenica. È uno di quei giocatori di cui non ne hai mai abbastanza, intuisci le potenzialità superiori e quindi lo tormenti anche un po’. Io lo aspetto con grande fiducia perché può far fare un ulteriore salto di qualità al Milan.
Ho avuto una piacevole chiacchierata prima del campionato con Stefano Pioli che mi ha detto “Vedrai quanto sono cresciuti Tonali e Leao.”
Tonali l’ha preso in pieno perché è davvero un altro giocatore. Leao forse lo sta diventando. Se dentro ha una marea di cose per cui mandarlo al diavolo mentre si guarda la partita, poi fa quella giocata nei primi tre passi da sinistra che è unica. Ce ne sono due nel nostro campionato che li hanno, uno è Leao e l’altro è Boga che ha anche più dribbling ma non lo stesso passo.
Un giocatore come Robben, per tutta la carriera ha sempre fatto la stessa giocata, per 15 anni gli è riuscita, ha fatto goal e ha vinto coppe. Se tu allora fai sempre la stessa cosa ma ti riesce sempre, vuol dire che hai davvero qualcosa in più. Leao deve crescere e migliorare, ma le doti di partenza le ha.

Su Juventus-Milan e il tipo di partita

Mi aspetto un partita alla pari, una Juve molto affamata perché naturalmente è molto indietro. Non ancora troppo ma non può permettersi di perdere altri punti.
Il Milan, questo sarà il lavoro di Pioli, dovrà presentarsi senza pensare di avere la pancia piena.
Se la Juventus si presenterà con il coltello tra i denti, dall’altra parte il Milan dovrà presentarsi a Torino con la decisione di buttarla fuori dal campionato.

Il martedì e mercoledì di Champions League non ha spostato il giudizio. La Juve ha vinto bene a Malmoe con un’avversaria molto debole. Il Milan ha perso a Liverpool contro un’avversaria molto forte. Questi due parametri per due squadre opposte, anche nel ranking della Champions di quest’anno. Il Milan deve sapere con che intensità giocherà la Juve per poi opporsi.