Comunicato dei Drughi: “Non chiediamo privilegi, solo il diritto di tifare”
I Drughi hanno diffuso un comunicato per chiarire le ragioni delle proteste che si stanno verificando durante le partite interne della Juventus all’Allianz Stadium. Una presa di posizione netta, rivolta non solo ai tifosi bianconeri, ma anche ai media e alle istituzioni, per spiegare il senso dello sciopero del tifo e ribadire richieste che il gruppo definisce semplici e legittime.
Ecco un estratto del comunicato: “Siamo DRUGHI. Non chiediamo privilegi, ma il diritto di tifare. Non vogliamo muri, ma rispetto. Perché la Juventus si ama insieme, NON contro.”
“Se stanno con noi ci danno una mano.
Che quando ce li abbiamo al nostro fianco ci sentiamo più forti, abbiamo più energie.”
(Luciano Spalletti)
Ringraziamo Luciano Spalletti per queste parole, perché descrivono perfettamente cosa rappresenta il tifo per una squadra.
Proprio per questo sentiamo il dovere di rispondere a lui e a tutti i media che continuano a rimettere in discussione lo sciopero del tifo, ricorrendo alla solita e ormai logora triangolazione tra ultras Juventus e Questura.
Da troppo tempo la nostra protesta viene volontariamente travisata, raccontata come se fosse una richiesta di favori, benefici o addirittura una forma di estorsione. Lo diciamo con chiarezza: questa narrazione è falsa, offensiva e strumentale.
Non chiediamo privilegi, non chiediamo agevolazioni, non chiediamo scorciatoie.
Chiediamo solo rispetto e il diritto di tifare. Da anni portiamo avanti una richiesta semplice e legittima: poter esporre striscioni al secondo anello, come avviene in qualsiasi stadio d’Europa.
Siamo ragazzi che lavorano, che spendono il proprio stipendio per seguire la Juventus, affrontando voli costosi e tempi di percorrenza assurdi, come è successo a Bodø. Quella presenza è stata sacrificio vero. E per questo avremmo voluto una sola cosa: una prelazione per la successiva trasferta europea.
Non volevamo soldi (30 € in buono). Non abbiamo mai chiesto rimborsi. Volevamo solo rispetto per chi c’era davvero, bastava una prelazione alla prossima trasferta europea. Perchè questo è un premio per chi c’è sempre e per chi ci sarà sempre.
Noi siamo DRUGHI e lo saremo sempre.
Ma non possiamo e non dobbiamo pagare a vita la nostra appartenenza, il nostro essere, la nostra storia.
Non chiediamo indulgenza.
Non chiediamo trattamenti speciali.
Chiediamo solo che non venga criminalizzato “per partito preso” chi ama la Juventus e la segue ovunque.
È tempo di smetterla con divisioni, racconti tossici e muri inutili.
Torniamo tutti a remare dalla stessa parte, per il bene della Juventus, della curva e di chi vuole semplicemente tifare scegliendo NOI come riferimento per farlo."
Direttore: Claudio Zuliani
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