Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un incremento dello 0,49% a quota 41.989 punti. In Europa, la seduta si è chiusa con segni positivi a Francoforte (+0,74%), Londra (+0,42%) e Madrid (+0,87%), mentre Parigi ha ceduto lo 0,27% risentendo delle incertezze politiche legate al voto di fiducia atteso lunedì.
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund ha registrato una discesa a 85 punti base, due in meno rispetto alla vigilia. Il rendimento del decennale italiano è scivolato al 3,567%, in calo di quattro punti base.
Sul mercato valutario, l’euro è rimasto stabile a 1,165 dollari, mentre le materie prime hanno offerto segnali contrastanti: l’oro ha perso terreno a 3.551,2 dollari l’oncia e il petrolio WTI ha ceduto lo 0,91%, chiudendo a 63,39 dollari al barile.
Tra i titoli più brillanti del listino principale spiccano Telecom Italia (+4,89%), Banca Mediolanum (+2,50%), Tenaris (+2,08%), Generali (+2,08%) e Buzzi (+2,01%).
Bene il comparto bancario, con la Popolare di Sondrio (+1,56%) e Unicredit (+1,00%), mentre restano sotto pressione Mps (-2,29%) e Mediobanca (-1,88%), in attesa di novità sul capitale della banca senese.
Acquisti anche tra le utilities, con Terna (+1,34%) e Italgas (+1,26%). Segno opposto per Leonardo (-4,02%), Diasorin (-3,17%) e Moncler (-2,21%). Giù anche Stellantis (-1,01%), mentre Ferrari sale dello 0,47%.
Fuori dal paniere principale, grande giornata per Mfe, che ha registrato un balzo del 7% con le azioni A e del 6,2% con le azioni B, dopo i dati definitivi sull’Opas su Prosieben, che porta il Biscione a detenere quasi il 76% del gruppo tedesco.
Nel settore sportivo, la Juventus ha guadagnato l’1,45%, mentre la Lazio ha perso lo 0,49%.