Barillà (La Stampa) a RBN: "Oggi Yildiz non è ingabbiato nelle idee tattiche ma è libero di agire"

08.09.2025 17:40 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Barillà (La Stampa) a RBN: "Oggi Yildiz non è ingabbiato nelle idee tattiche ma è libero di agire"
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Intervenuto a Radio Bianconera, il giornalista de La Stampa Antonio Barillà ha parlato del ritorno in campo della Juventus e della Nazionale, impegnata questa sera contro Israele: “Credo che per la Nazionale qualcosa con l'arrivo di Gattuso sia scattato, lo dimostra l'orgoglio messo in campo dalla squadra contro l'Estonia al di là del risultato, stasera l'avversario sarà più complicato, vedremo se arriveranno conferme". Tra qualche ora potrebbero scendere in campo tra i titolari anche i bianconeri Locatelli e Cambiaso: "Non so quali siano i programmi del ct, ma entrambi possono sicuramente entrare a far parte di un discorso di avvicendamento che permetta di gestire le energie di tutti i giocatori, anche attraverso le cinque sostituzioni".

Sulla Juve: "Proprio i bianconeri sono il club ha inaugurato e sta già utilizzando più degli altri questo modo di ragionare, e in questo senso l'esempio lampante è rappresentato dall'avvicendamento tra David e Vlahovic. Alzi la mano chi si ricorda che Vlahovic è subentrato due volte in questo avvio di campionato, questo perchè quello che conta alla fine sono i gol. Quest'anno la società ha fatto mercato senza dissanguarsi e rinforzandosi con innesti interessanti senza cedere a ricatti di altri club. Io resto dell'idea che ci siano un paio di squadre nettamente avanti ma questa squadra ha tutto per fare bene. Tudor si sta dimostrando un tecnico intelligente e bravo a sfruttare il materiale che ha a disposizione. Esempio lampante è l'Yildiz di oggi, non ingabbiato nelle idee tattiche ma libero di agire, questo vuol dire rispettare il valore del giocatore ed ottimizzarlo. Semplicità trasmissione di ferocia ed organizzazione tattica sono ad oggi le maggiori qualità mostrate dall'allenatore bianconero. In fondo la storia ci insegna che la Juventus non ha mai visto come prioritaria la grandezza dagli allenatori ma ha trasformato i propri allenatori trasformandoli in grandi allenatori. Gli stessi Trapattoni o Lippi sono arrivati a Torino non da mostri sacri, ma lo sono diventati sulla panchina della Juventus, per cui ben venga un allenatore che ha fatto un percorso in squadre di metà classifica se sa portare professionalità e juventinità".