05 Maggio 2002: La festa che non t' aspetti

05 Maggio 2002: La festa che non t' aspettiTuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca
martedì 5 maggio 2009, 00:00Accadde ieri...
di Manuel Magarini

Quante leggende che si sentono raccontare ancora oggi sul 5 Maggio 2002, probabilmente la più bella data per ogni tifoso della Vecchia Signora, ancora di più della notte di Roma contro l’Ajax. Un conto è infatti vincere secondo le previsioni, che ti vedevano ampiamente superiore alla squadra rivale, un altro è quando per arrivare al successo sei dovuto ricorrere a tutte le tue forze, imprimendo nelle ultime giornate di campionato la più bella scalata di vittorie che ciascun supporter possa ricordare.


Dopo 33 giornate ci trovavamo secondi in classifica, 68 punti, davanti alla Roma di un punto, ma soprattutto di una lunghezza dietro all’Inter. Contro i nerazzurri esiste da sempre un’accesissime rivalità ed il pensiero di poter sorprendere tutta l’Italia con un sorpasso al fotofinish certamente elettrizzava ogni tifoso. Dal canto nostro avevamo già compiuto un’impresa, riducendo il distacco nelle ultime cinque giornate da 6 a 1 punto. Un’infinità.


L’ultimo match del calendario ci vedeva coinvolti al Friuli contro l’Udinese, compagine appena salvatasi grazie alla vittoria di Lecce, per i nerazzurri era invece in programma l’ostica trasferta all’Olimpico contro la Lazio, ampiamente in corsa per i posti Uefa.


Dopo il fischio d’inizio di Rodomonti, decidiamo immediatamente di farci sentire e solo dopo 1 minuto e 7 secondi siamo già in vantaggio, cortesia di Trezeguet, abile a mettere la palla in rete con un’incornata, cross dalla destra di Conte. A Roma l' Inter è ancora sullo 0-0 e quindi, dopo meno di due minuti, siamo già virtualmente Campioni d' Italia. Nessuno si illude, però. Un po' perché è troppo presto e un po' perché al 6' Sosa spaventa Buffon, con un gran tiro fuori di poco. Passano altri 5' e la Juve raddoppia, con uno splendido lancio di Trezeguet per Del Piero, che si allarga sulla destra nel deserto e batte De Sanctis con un perfetto diagonale. E a quel punto dopo meno di un quarto d' ora, finisce la partita sul campo e ne comincia un' altra, vissuta direttamente alla radio in tribuna, o filtrata dai brusii e dai boati dei tifosi in campo. Non è proprio il caso, quindi, di cercare spiegazioni tecniche o motivazioni tattiche, per raccontare gli altri 84' giocati, o meglio trascorsi al «Friuli». E allo stesso modo, non è il caso di prendere troppo sul serio l' opposizione dell' Udinese, che gioca con le gambe molli e la testa vuota dopo essersi salvata con una settimana d' anticipo. Colpita e affondata dopo meno di un quarto d' ora, la squadra di Ventura si affida unicamente agli spunti isolati dei suoi tre attaccanti: il vivace Muzzi che parte dalla destra ma si sposta spesso al centro, alle spalle dell' impreciso Sosa, e del vivacissimo Di Michele. Senza adeguati rifornimenti, e di fronte al muro formato dai due centrali Ferrara e Iuliano, rinforzato ai lati da Thuram e Montero, neppure il tridente dell' Udinese riesce però a pungere come dovrebbe, e infatti Buffon deve intervenire la prima volta soltanto al 44' , ma per deviare un azzardato colpo di testa di Montero. Se l' Udinese appare rassegnata, dal canto nostro siamo appagati dal doppio e rassicurante vantaggio iniziale, tanto è vero che le due conclusioni di Trezeguet e Del Piero rimarranno le uniche nello specchio della porta avversaria, non soltanto nel primo tempo, ma in tutta la partita. Così, più ancora che in altre occasioni, nelle nostre casacche brillano gli uomini di fatica, quelli che lottano su ogni pallone in mezzo al campo, stroncando sul nascere qualsiasi, presunta, velleità di rimonta degli avversari. E in questo senso è difficile fare una graduatoria di meriti tra Tudor che oltre a dirigere il traffico sfiora il gol, Conte che più di qualsiasi altro incarna lo spirito della Juve, e Davids che sprizza grinta fino a un secondo prima di uscire dal campo tra una meritata ovazione. Preziosi custodi del vantaggio acquisito e del già robusto quartetto difensivo, i tre mastini di centrocampo mandano regolarmente a vuoto i rispettivi dirimpettai Pinzi, Marcos Paulo e Pieri, mentre Helguera si accontenta di gironzolare attorno a uno svagato Nedved. Inutile, quindi, attendersi clamorosi colpi di scena sotto i propri occhi. Stavolta le emozioni arrivano alle orecchie, con i minuti che scandiscono gol invisibili, ma festeggiati da tutti. L' urlo che annuncia la rete del 3-2 di Simeone arriva all' 11' , lo stesso minuto in cui nel primo tempo aveva raddoppiato Del Piero, seguito poco prima della mezz' ora dall' annuncio della quarta rete della Lazio. E così l' ultimo quarto d' ora si rivela un dolce conto alla rovescia, che precede il trionfo di una squadra, prima non a caso al capolinea tricolore. Con il miglior attacco, la migliore difesa ed un gruppo formidabile, poco conta quello che vorranno soffermare i vari critici interisti. Il sorpasso finale rappresenta infatti un autentico capolavoro, come dimostrano le lacrime di gioia di Moggi, o la corsa di Lippi verso la curva saltando (quasi) come Malesani. Qui dove tutta la Juventus, quattro anni dopo l' ultimo tricolore datato 1998, celebra il suo scudetto numero 26.


TABELLINO


UDINESE-JUVENTUS 0-2


MARCATORI: Trezeguet al 2' , Del Piero all' 11' p.t.

UDINESE (3-4-3): De Sanctis; Kroldrup, Zamboni, Manfredini; Pinzi, Helguera (Almiron dal 35' s.t.), Marcos Paulo, Pieri (Scarlato dal 20' s.t.); Muzzi (Jorgensen dal 28' s.t.), Sosa, Di Michele. (Turci, Alberto, Caballero, Iaquinta). All. Ventura. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: nessuno. ANGOLI: 9. TIRI IN PORTA: 3. TIRI FUORI: 3. FALLI COMMESSI: 13. IN FUORIGIOCO: 5.


JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Thuram, Ferrara, Iuliano (Birindelli dal 38' s.t.), Montero; Conte, Tudor (Zambrotta dal 22' s.t.), Davids (Paramatti dal 35' s.t.); Nedved; Trezeguet, Del Piero (Carini, Tacchinardi, Amoroso, Zalayeta). All. Lippi. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: nessuno. ANGOLI: 3. TIRI IN PORTA: 2. TIRI FUORI: 3. FALLI COMMESSI: 10. IN FUORIGIOCO: 2.


RECUPERI: primo tempo 2' ; secondo tempo 3' . SPETTATORI: 20.126 paganti, per un incasso di 945.812,40 euro. Abbonati 12.041, per una quota di 134.445,85 euro.