SOTTOBOSCO - Una foto sul comodino di Sarri e nello spogliatoio. Due mosse per ritrovare la vera Juve. Pericolo Inter, la Juve deve intervenire (ma i nomi non sono quelli). Il sogno, lo sfizio e il colpo saggio. Haaland, altra brutta notizia
Ci fu un anno nel quale la Juventus perse lo scudetto all'ultima giornata a Perugia. Un mese dopo, durante la preparazione estiva, l'allora presidente Giampiero Boniperti, accolse nel suo ufficio la truppa (nella discussione per i rinnovi contrattuali) con la foto del “giustiziere“ di Madama: il povero Curi. Ai vari Tardelli e Cabrini che chiedevano lumi sul mancato incremento del loro stipendio, Boniperti rispondeva indicando la foto di Curi: “Vi rammentate di lui? Lui vi ha impedito di avere uno scudetto in più in bacheca“ .
I tempi sono cambiati, il calcio è cambiato. Ma al posto di Sarri mi terrei una foto di Luis Alberto sul comodino. E alla ripresa dell'attività ne piazzerei una gigantesca nello spogliatoio .
La mia impressione è che la Juventus, Sarri e in generale l'ambiente abbiano archiviato troppo velocemente la sconfitta di Riad.
Certo, una Supercoppa non vale la Champions o il Campionato. Ma la sconfitta in Supercoppa, successiva alla prima sconfitta in campionato, sempre ad opera della Lazio, è il sintomo che qualche cosa nella Juventus non funziona a dovere.
Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti. Si tratta di vedere le cose senza il prosciutto sugli occhi. Si tratta di vedere che la Juventus dopo trenta minuti di bel gioco sistematicamente si affloscia. Si tratta di vedere che i gol (non precisamente il marchio di fabbrica della ditta) arrivano per le prodezze individuali dei vari Ronaldo, Dybala, Higuain e Bonucci, quasi mai a conclusione di un gioco corale.
La Juventus non ha equilibrio. Balla a centrocampo con la conseguenza di ballare anche in difesa.
I numeri dicono e non dicono. Ma l'idea complessiva è quella di una squadra che manca di un centro di gravità. Troppi errori “tecnici“ da parte dei giocatori. Troppa “rigidità“ tattica da parte di Sarri.
Ho letto che un collega prestigioso come Vocalelli, ha proposto a Sarri l'utilizzo della difesa a tre in un 3-5-2 che metterebbe in panchina uno dei tre (si fa per dire, Ronaldo in panca non ci andrebbe) attaccanti e riporterebbe Cuadrado e Alex Sandro alla posizione che più a loro si addice. Benvenuto nel club, caro direttore: io lo sto scrivendo da quando Sarri è arrivato. Difesa a tre, là dove la Juve può proporre la migliore solidità.
E visto che sono testardo, aggiungo (per l'ennesima volta) Bernardeschi mezz'ala: l'unico tra i centrocampisti della Juventus ad avere l'attitudine ad andare in verticale.
Mi si dirà: i numeri confortano Sarri in Campionato e in Champions. E io dico : per fortuna. Perché fino ad ora il gioco non ha portato conforto. Con alcuni giocatori spesso impresentabili ed altri perennemente infortunati.
Forse l'errore sta nel manico. L'idea che per essere, non dico “belli“ ma moderni si dovesse scegliere un allenatore votato alla zona. Con tutti gli annessi e connessi.
Leggo che Arrigo Sarri, plaude al maggior numero di gol del nostro campionato. Ma non ho letto una parola sulle difese (non infrequentemente imbarazzanti) delle varie squadre, Juve compresa.
La verità è che la “zona“ è un modulo superato.
La verità è che la “modernità“ del gioco la esprimono il Liverpool in Europa, Gasperini e Juric in Italia, accettando di marcare ad uomo. Ovviamente la qualità dei singoli del Liverpool è maggiore rispetto a quella della banda di Gasperini, a sua volta in vantaggio rispetto alla qualità dei veronesi.
Marcare ad uomo non significa solo restituire il piacere del “confronto“ nel gioco del calcio, drogato da diagonali, ripartenze, zona miste e zone a tutto campo. Marcare ad uomo significa accettare la sfida portando in fase d'attacco anche sei- sette uomini nella metà campo e nell'area avversaria.
Non sono sicuro che la Juventus abbia gli uomini adatti per questo tipo di gioco. Ma questo tipo di gioco è il futuro, quanto quello di Sarri, il passato.
Pare che in uscita dopo Mandzukic, la Juve abbia messo Perin, Pjaca, Can, forse Rugani. E che lusinghe sarebbero arrivate anche per Rabiot. Giocatori dei quali con evidenza la Juventus si potrebbe senza ripianti privare. Altra situazione quella dei Dybala, Pjanic, Demiral e De Ligt sui quali i più inverosimili "siti“ si esercitano con dovizia di particolari per quale like in più.
Molto dovrà fare la Juventus nel mercato estivo. Il sogno ovviamente è Pogba o almeno un giocatore con le caratteristiche di Pogba. La saggezza imporrebbe l'acquisto di Tonali. Lo sfizio quello di Kulusevski. Giocatori sui quali si segnala forte anche l'Inter.
E questo è il vero pericolo per la stagione di Madama: l'Inter di Antonio Conte. Sul campo per i valori che finora i milanesi hanno mostrato. Fuori dal campo per una sorta ormai di “benedizione” che i media italici hanno dato all'Inter a Marotta e a Conte.
Se un collega che raramente si spende in pronostici come Mauro Suma ipotizza (con l'eventuale arrivo di Vidal) l'Inter scudettata al 55%, significa che la “sensazione” è forte .
Dopo che la scorsa stagione la proprietà cinese dell'Inter aveva profetizzato “schiacceremo tutti“, l'Inter, si sta accreditando non già come “competitor“ della Juve, ma come favorita.
E' sugli esterni bassi e a centrocampo che la Juve deve intervenire. Nè Emerson Palmieri, né Paredes, nomi che circolano, con tutto il rispetto, sembrano giocatori in grado di “spostare“ .
Intanto la notizia che il giovane norvegese Haaland ha firmato (trasferimento per 20 milioni) fino al 2024 per il Dortmund è una brutta notizia per i tifosi della Juventus, che al talento del Salisburgo avevano già fatto la bocca.
Ne sapremo di più a breve. Ma certamente la lancetta del barometro dopo la “paga“ subita a Riad continua a segnare per la Juventus mal tempo.