L'IMBOSCATA - L'impresa di Allegri costruita in 53 giorni contro tutto e tutti. C'è un nuovo leader in campo. Rogna Toro, ma la Signora deve confermarsi. Agnelli, Ceferin, Blatter e il sogno proibito della Juve

01.10.2021 00:14 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - L'impresa di Allegri costruita in 53 giorni contro tutto e tutti. C'è un nuovo leader in campo. Rogna Toro, ma la Signora deve confermarsi. Agnelli, Ceferin, Blatter e il sogno proibito della Juve
© foto di Andrea Bosco

Cinquanta-tre (53) sono i giorni che Max Allegri ha impiegato per  normalizzare la Juventus. Mai vista trasformazione tanto rapida. Specie avendo a disposizione “certi“  giocatori. Ma Allegri è un allenatore  insensibile agli spifferi dello spogliatoio, a quelli dei tifosi, per non parlare di quelli della critica e soprattutto  di “certi“ critici. Mantra  non negoziabile: difesa e ancora difesa. In questo modo la Juventus ha vinto una gara complicatissima (contro i campioni d' Europa in carica), ha segnato (una volta) e ha creato altre due  palle gol. Difesa e contropiede: calcio italico .

Ha scritto il “Sun“: “Avessero giocato per una settimana, il Chelsea non avrebbe fatto gol“.  Muraglia bianconera. Essendo breriano, gara di estrema goduria. Stupefacente che la truppa abbia “assimilato“ in tempi relativamente brevi. Perché poi in campo ci vanno i Rabiot: che  strangoleresti.  Partita monstre di Federico Chiesa: forse la Juve ha trovato il suo leader.  Ma partitona anche di Federico Bernardeschi, falso nueve.  Se avete tirato  qualche calcio “serio“  al pallone, sapete che il Berna  ha fatto le millanta utili cose che fanno godere  gli allenatori. Poi ci metto Bonucci. Capace di dirigere l'orchestra e che alla fine ha scritto una cosa da capitano: “Juve“ .

Non  è che tutti i problemi siano stati risolti. Tante cose sono da aggiustare. Ma ora al timone del vascello c'è l'uomo giusto che predica “halma“. Ma che non fa  "prigionieri“. Lo hanno capito i Kean e i Kulusevski, subentrati  con il piglio di chi ha annusato il “giro del fumo“.  Senza Dybala e senza Morata, la Juve - tipo è quella vista contro il Chelsea. In attesa di verificare chi sia Kajo Jorge e quanto potrà essere utile alla causa, Arthur. Su Ramsey (ennesimo affaticamento muscolare) ci metterei una pietra sopra. Spiace, perché la classe del giocatore non si discute.

Ora il derby: con la fatica della Champions  nelle gambe e nella testa. Ma se c'è una gara nella quale tutti sono propensi ad andare “oltre“ il dolore e la fatica , questo è il derby. Il Toro di Juric è una rogna. Ma la Juventus è chiamata a confermare i progressi delle ultime tre gare. Se lo farà, la stagione di Madama sarà agli inizi. Il campionato è una corsa a tappe. La Juve sta nel gruppo, mentre davanti alcuni hanno già provato la fuga . Ma ci sarà tempo per “rientrare“ . A patto che Juve – Chelsea non si riveli una prodezza di fine settembre.

Intanto con sei punti in classifica la Juve si è messa bene in Europa. Là dove il rancoroso avvocato si è avventurato addirittura a ricusare un giudice di Madrid. In attesa del pronunciamento della Corte del Lussemburgo, l'ottimo collega Bellinazzo  fa sapere che le perdite Covid della Juve sono pari a 300 milioni, simili a quelle di Inter e Milan. E che – sempre Bellinazzo dixit – gli introiti derivanti da Superlega sarebbero stati “una tantum“ della medesima entità.  In attesa delle carte bollate e del relativo intasamento dei tribunali (ha spiegato Arrivabene che “non si può trattare con chi continua ad offendere“) il sogno proibito è quello di vedere una Juve campione d' Europa. Non solo perché sarebbe  "ora“. Ma perché sarebbe una “libidine“  da film di Vanzina  osservare la faccia di Ceferin costretto a premiare Andrea Agnelli. Conoscendo il tipo, facilmente si comporterebbe come l'indegno Blatter che  rifiutò a Berlino di premiare l'Italia di Lippi.  Come è finito Blatter? Tempo al tempo: prima o poi “la carcassa“, transita.

Detto questo: dissento da quanto affermato da Andrea Agnelli a proposito di fruizione del calcio (da parte dei giovani) su  smartphone o tablet . Già vedere il calcio in televisione è un surrogato del calcio vero. Vederlo formato – formica  su uno smartphone è  perversione.