SOTTOBOSCO - La conferma: Sarri è stato un errore. Con Pirlo la Juve ritroverà la voglia di divertirsi. Agnelli ha ribadito la sua centralità. Comincia ora la vera rivoluzione. Liquidità e mercato: prossima stagione compromessa?

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
10.08.2020 00:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - La conferma: Sarri è stato un errore. Con Pirlo la Juve ritroverà la voglia di divertirsi.  Agnelli ha ribadito la sua centralità. Comincia ora la vera rivoluzione. Liquidità e mercato: prossima stagione compromessa?

L'avventura di Sarri alla Juve è durata una stagione. Uno scudetto vinto, altri due trofei lasciati per strada, una Champions per la quale c'erano grandi attese e che è risultata viceversa angosciante. E un gioco fallimentare.

Poche ore dopo l'esonero, l'annuncio che Andrea Pirlo guiderà la Juventus fino al 2022. Scelta di Andrea Agnelli. Scommessa di Madama su chi è stato un numero uno. Ma che da allenatore è tutto da scoprire. Certamente è uno che alla Juve ha vinto. Che la Juve conosce. Che alla Juve è stimato. 

Lo aiuteranno i senatori. Lo rispetterà Cristiano Ronaldo che in caso di riconferma di Sarri se ne sarebbe (pare) andato. Imparerà da lui Bentancur, forse anche il giovane Fagioli. Non avrà pressioni particolari. Perché le casse, causa l'esclusione dalla Champions e la pandemia che ha sterilizzato la presenza degli spettatori, non sono gonfie: anzi. Pirlo qualche cosa, comunque, avrà. Spiegherà la sua idea di calcio. Che c'è da scommettere metterà assieme le esperienze elaborate nei club e nelle Nazionali . Non ha bisogno di attestati: nessuno metterà mai in discussione il suo curriculum. Misurato all'esterno, descritto dai suoi compagni di spogliatoio come dotato di umorismo e capacità di fare gruppo. Sul campo era un leader: lo sarà anche in panchina?

La Juve con lui ritroverà la voglia di divertirsi in campo. Cosa che con Sarri era scomparsa.

La società è stata celere. Agnelli ha ribadito la sua centralità. 

Quello che sembra sfuggire è che la vera “rivoluzione“ è adesso. Con Pirlo, Baronio (Matri?), Gagliardi. E forse Ariedo Braida. 

A me pare uno step simile a quello che portò Picchi assieme ad Allodi alla Juventus. Scrisse allora Gioanbrerafucarlo : “ Allobonicchi ( Allodi, Boniperti e Picchi ), maledetti voi:  porterete alla Juventus un nuovo quinquennio“. Non andò così, ma quella Juve vinse e fu una delle più belle (dopo la morte di Picchi con Cesto) della storia.

Quella di prima non era e non poteva essere una “rivoluzione“. Volevano Guardiola ma alla fine si erano accontentati di Sarri. Forse anche loro “ intortati “ da quel sostantivo “ maestro “ appiccicato  dai media all'uomo che si è  fatto strada dalla gavetta . 

La notte non era  è stata “tenera”. Non era stata alla Fitzgerald. La notte era arrivata “buia e tempestosa“ senza neppure la simpatia del bracchetto filosofo.  Ma le colpe per la stagione della Juventus vanno distribuite.  I dirigenti hanno quella di aver scelto un tecnico che rappresentava l'antitesi della storia della Juventus.

Sarri ha sbagliato a ritenere che gli sarebbe stata data carta bianca. Lusingato da quella “ferrea  volontà  di metterlo sotto contratto“ che lo aveva “stupito“. Vedere Andrea Agnelli seduto di fronte e non accanto a lui, alla presentazione, avrebbe dovuto suggerirgli prudenza, Era entrato a palazzo  dove i saloni, all'impatto, stordiscono. La Juve è una  reggia dove è esposto il ritratto di Calvino, non quello di Mao. Quello forse ce l'aveva l'Avvocato nella sua collezione. Ma se ce l'aveva, era certamente un originale del genio Andy. Non una serigrafia. .

Questo è stato l'errore di Sarri. Pensare di poter cambiare una società il cui dna è inscalfibile.   Pochi nascono juventini:  a parte, per discendenza, “loro”. Tutti gli altri  lo diventano  E non per “il fascino discreto“ di quella principesca “borghesia". Ma perché, come spiegava l'Avvocato, “Noi siamo la Juventus“ . Non era un pluralia majestatis. Significava proprio noi: l'intera azienda Juventus, dirigenti e giocatori, allenatore e tifosi . Una idea elitaria ed insieme popolare di calcio.  Juventus sono i liceali che l'hanno fondata su una panchina , gli operai meridionali della Fiat, gli intellettuali come Giovanni Arpino e insospettabilmente i politici di ogni bandiera: tifava Juve Almirante al pari di Palmiro Togliatti. Pensare di poter cambiare la Juventus è pura paranoia.

Juventini si diventa. Sarri non lo sarebbe mai diventato. Perché Sarri, come ha intuito  Andrea Agnelli, fa e farà sempre parte degli “altri“. La Juventus è il potere e la storia. Sarri era stato Masaniello dopo essere stato, prima, Frà  Dolcino .

Ha sbagliato la dirigenza a gestire l'allenatore. E non sto parlando di tute o di cose che attengono al galateo. Sto parlando del modo di Sarri di “approcciarsi” in un mondo vissuto da elefante in cristalleria. Tuttavia va detto: se  risiedi in una villa palladiana, non chiami un talebano fautore  delle linee “curve“, a farti il restyling .

Hanno responsabilità anche i giocatori. La squadra ha operato senza gioia e senza furore. Forse appagata, forse sconcertata da quel gioco orizzontale fatto di fuffa. Alcuni giocatori, eroi per un decennio, sono a fine corsa . Ci vorrà denaro (e tempo) per ricreare un gruppo simile. Italiano, magari.

Le colpe di Sarri. La più grave, a mio parere, è stata quella di non aver fatto autocritica, accampando spesso scuse: il covid, gli arbitraggi, i rigori, il calendario, i giocatori inadatti al “suo” gioco. Godendo di buona stampa, molto gli è stato concesso. 

Non partecipare alla fase finale di Lisbona costerà alla Juve una ventina di milioni. La conseguenza  potrebbe essere quella di aver compromesso la prossima stagione.  Soldi in cassa ce ne sono pochi. Andrea Agnelli ha spiegato che saranno presi “giocatori da Juve“. Kulusevski e Arthur (già firmati) potrebbero rivelarsi tali, ma servono controprove. Dalle probabili uscite la Juve avrà liquidità. Ma non per comprare un Haaland.

Con Pirlo la Juventus potrebbe affrontare una stagione di transizione.  Niente di grave: la  società va solo onorata.  Sarri è stato un errore. Paga solo lui perché la “ragion di stato“ non prevede di accompagnare alla cassa un intero “governo“.  La notte a volte è lunga. Ma dopo ogni notte arriva l'alba. La Juventus è sopravvissuta a tante avversità. Sopravviverà anche a questa annata, per dirla con Andrea Agnelli, “ agrodolce “ . Il domani si chiama Andrea Pirlo. E come per il proverbiale “mattino“, il popolo bianconero si augura possa avere “l'oro in bocca“. Con l' ossessione che da oltre 100 anni l'attraversa: vincere ancora. E poi ancora. E ancora. E ancora. “Pensiamo al decimo“ ha detto Dybala un minuto dopo aver vinto il nono di fila. Già: ancora. E ancora (sorry per il plagio) “non basta“ .