L'IMBOSCATA - Quarto posto? Un miraggio. Centrocampo Juve assurdo. Mistero Kaio Jorge. I 10" da barzelletta di Soulé. Dalla Superlega al Qatar: che ipocriti! Attenti a Elkann. Plusvalenze, il silenzio assordante delle altre procure

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
03.12.2021 00:55 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA -  Quarto posto? Un miraggio. Centrocampo Juve assurdo. Mistero Kaio Jorge. I 10" da barzelletta di Soulé. Dalla Superlega al Qatar: che ipocriti! Attenti a Elkann. Plusvalenze, il silenzio assordante delle altre procure
© foto di Andrea Bosco

La Juventus di Salerno ha vinto con due gol di scarto che avrebbero potuto essere quattro. Bene per il risultato, male neppure tanto per il gioco, quanto per le prestazioni di alcuni. Per la serie: il centrocampo della Juventus è una roba assurda. Non rammento un reparto tanto disastrato nella  lunga storia della società. Riepilogando: Ramsey fuori dal progetto. Arthur: bocciatissimo. Bentancur: un passo avanti e due indietro. Rabiot: quando ne ha voglia, se ne ha voglia. Vale a dire: raramente. Quattro da cambiare. Ma a gennaio se riusciranno a cambiarne uno sarà grasso che cola. In attacco è tornato (bene) Dybala. E Morata dalla panca rende di più. Ma la confusione di Kean permane. Kaio Jorge è un oggetto misterioso che splende in panchina. Quanto a Soulè, i dieci secondi (10”) prima del fischio di chiusura che Allegri gli ha concesso sono a mio parere una barzelletta. Che non fa ridere. 

La  classifica dice che il quarto posto per ora è un miraggio. Non ho mai pensato che questa Juventus potesse competere: non mi pare attrezzata per farlo. Le dichiarazioni di facciata di inizio stagione  erano biada per i babbei . Ma ora in discussione è il quarto posto, il piazzamento che consente l'accesso alla Champions .

Del resto la Juve è prigioniera del suo operato: l'Europa dei 27 ha dichiarato (per la gioia del Papa Ceferin) che il calcio della Superlega è una idea vergognosa che mortifica i valori dello sport. Non hanno spiegato i burocrati di Bruxelles, come farà il calcio (tradotto:  le società che  non possono contare su gas e petrolio) a sopravvivere. Ma del resto da gente che voleva abolire la frase “buon Natale“ puoi aspettarti il noto “bla, bla, bla“:  non idee. I burocrati non hanno idee. E quelle che  hanno, risultano buone per il water. I burocrati continentali che scodinzolano davanti a Ceferin, si sono appiattiti con il muso tra le gambe (come sempre) a proposito del Qatar.

Ora non dovete pensare  che al sottoscritto gli arabi stiano sugli zebedei. Chiunque conosca la storia sa che accanto alle radici cristiano giudaiche dell'Europa ci sono anche quelle islamiche. E che quando Londra era una cloaca dove per spostarti da una locanda, a una  stalla, sprofondavi  nella melma fino al ginocchio, a Granada  (città araba , allora) i viali erano lastricati. E di notte  illuminati  con luce a gas . Visto che poi gli arabi ( magari copiandolo dai Maya ) , introdussero nella numerazione lo 0, vale dire la più grande rivoluzione matematica  della storia dell'uomo, uno potrebbe chiedersi: come mai ad un certo punto si sono fermati?  Modesto parere di uno che all'università ha studiato la materia: perché gli arabi non hanno mai avuto una Controriforma. Per dire: fino al Concilio di Trento, alle donne nel mondo occidentale, non era concesso di avere un'anima. Qualcuno le considerava creature del Diavolo e non infrequentemente le bruciava. Nel mondo islamico il  potere temporale è rimasto  una sola cosa con il potere ecclesiastico.  Come accadeva a Roma (si potrebbe obiettare)  con il Papa Re. Vero. Ma in Qatar  le donne ancora non possono aprire un conto in banca, da pochissimo è stato  loro concesso di guidare, non partecipano una accanto all'altro alle manifestazioni con gli uomini, gli omosessuali femmine e maschi devono evitare di scambiarsi effusioni in pubblico. E se  a cena ordinate del vino, vi porteranno nettare analcolico. E questi, non sono talebani. Non distruggono i Budda, non impongono alle donne il burka, costruiscono spettacolari grattacieli, si sono concessi oltre ai Mondiali anche la Formula Uno, presto la Coppa  Davis o quel che ne resta. Ma certe cose non le concedono. Le ingoiano (le non concessioni)  nel mondo occidentale (pecunia non olet) fedeli al motto che vige nell'alta finanza e  che  recita: “il silenzio è d'oro“.  Ma visto che io sono un giornalista (in pensione) che crede nei valori liberali dico: non va bene girare la testa dall'altra parte. E visto che ho pure un brutto carattere  dico:  signori ( tutti: organizzatori e organizzati)  avete rotto il ca'. Siete degli ipocriti, dei farisei, dei sepolcri imbiancati: predicate bene e razzolate malissimo. E per Bacco:  almeno vedete di ottenere che a tavola vi servano un Bordeax o un Sassicaia. Da veneziano, in Qatar, con quelle limitazioni non potrei sopravvivere.   

Dice che la Juve a gennaio “farà". Ma cosa ? Cosa potrà mai fare una società che ha necessità  di tagliare i costi visto che i suoi bilanci sono in rosso? Avrebbe bisogno di un centravanti, di uno che faccia gol con puntualità. Ma un Vlahovic costa un Perù. Ma stante le ottime ultime prestazioni, il nome di Scamacca, sta prendendo quota.  Avrebbe bisogno, la Juve , di vendere. E di prendere almeno un centrocampista di sostanza.  Ma quelli buoni costano. Io reputo che la stagione si andata: già a dicembre, roba mai vista. Ma le parole di Elkann in qualche modo sono rassicuranti. Del resto Elkann è uno che se appena gli “girano“ è  in grado di far diventare il Real Madrid una bocciofila. Il suo gruppo ha appena illustrato di avere  a disposizione 9 miliardi di euro da investire in sanità, lusso e tecnologia. Il gruppo Armani non è in vendita. Ma il giorno che King George dovesse mai decidere di  vendere, beh, Jaki ci sarà con la giusta offerta. Questo è sembrato di capire. A giugno ne sapremo di più sulla Juve.

Vengo all'inchiesta sulle plusvalenze. C'è del marcio a Torino?  Lo stabiliranno i magistrati. Ma mi chiedo: le altre procure italiane dormono?  Le plusvalenze le ha fatte solo la Juve?  Risposta: no.

In cinque anni, ad esempio, una società di “specchiata onestà“ con i bambini ha realizzato 150 milioni di plusvalenze.  Problema: le plusvalenze della Juve puzzano di merda e quelle delle altre società profumano di bucato? Lo stabiliranno i giudici. Ma il silenzio delle altre procure è assordante. Intanto quella di Torino sta valutando le carte. Sospesi gli interrogatori:  considerato che un indagato, magari prima di rispondere vorrebbe almeno sapere la portata delle accuse. Si stanno accertando le carte. Ma per la stampa italiana, la presunzione di innocenza non vale. I processi li fanno in prima pagina. Perché dalle procure esce di tutto. Ma non dovrebbe valere il segreto istruttorio? O dobbiamo credere alla balla del cancelliere (ce n'è sempre uno attivissimo in ogni procura) infedele? .

E quindi il quotidiano dei quotidiani può spingersi a scrivere che “ ci sarebbero intercettazioni che inchioderebbero la Juve“. E come fa a saperlo il quotidiano dei quotidiani?  Le ha sentite? E se le ha sentite chi gliele ha passate? E se non le ha sentite, come fa ad insinuarlo? Perché, per ora, neppure gli indagati sanno i motivi per i quali sono finiti sotto indagine. E visto che non lo sanno hanno invocato il diritto a tacere. La procura di Torino sta andando a pesca?  Evito di rammentare che essere  "indagati“ non significa essere condannati. Evito di rammentare che nella  patria del  (presunto) diritto essere indagati non significa essere accusati. Ma i media hanno bisogno di “carne fresca“. E la Juve è un filetto di prima qualità.   Le accuse (con molti condizionali)  le costruiscono nelle redazioni secondo un malcostume che nel 2006 vide sputtanato (da un noto settimanale sanculotto)  persino un monsignore ,  “colpevole“ di aver chiesto a Luciano Moggi di trovare un lavoro come donne delle pulizie a due sue parrocchiane moldave.  Io non so se la Juventus ha commesso “falso in bilancio“. Se lo ha commesso deve essere severamente punita.  Ma non spetta alla  sempre eccitato  Codacons  cianciare di  “retrocessioni” e similia. C' è una Procura Federale alla quale la Procura di Torino ha passato gli atti. Al Codacons  spetterà, nel caso, chiedere risarcimenti a nome dei consumatori  tifosi. A Milano si dice: “ofelè fa el to mestè“. Quindi il Codacons   si occupi di fare i  suoi pani, che i pesci sono di competenza di altri. Ma se ne faccia, già ora, una ragione: se non sarà accertato un “dolo“, la giustizia sportiva non potrà erogare pene. “Piaccia o non piaccia“:  funziona così.  Ma in Italia può accadere di tutto : anche  che spariscano le prove. Come accadde per i filmati del sorteggio, nel 2006 (prove dell'accusa che la difesa voleva visionare), evaporate in quel porto delle nebbie che si è rivelato essere il tribunale di Napoli.

Poteva mancare nella vicenda l'opinione del mitico, (acceso tifoso del Napoli), ex  procuratore federale   Pecoraro? Non è mancata. Gli hanno chiesto molte cose. Ma indovinate come ha risposto l'uomo che era arrivato a produrre una falsa intercettazione  pur  di andare a “dama“? Questo e quello, ha risposto. Ma soprattutto la Juve, la Juve ancora la Juve. “Quando chiedevo i fascicoli della Juve mi mandavano quelli del Lecce“.

“Er più pulito c'ha la rogna“ spiegava il senatore Evangelisti, ai suoi “amici“ (i vecchi Dc , così si apostrofavano)  della corrente andreottiana.  Gravina Gabriele lo ha capito: se le procure si mettono  a fare il lavoro di quella di Torino (e del resto perché non dovrebbero?) salta il sistema calcio.  Paolo Condò a Sky ha detto che “la Juve rischia grosso“. E le altre, Paolo, cosa potrebbero arrischiare? Perché se la Juve ha messo le dita nella marmellata (e potrebbe averlo fatto) come minimo nella “confiture“ le hanno infilate anche altri. Visto che di mezzo ci sono anche gli agenti con le famigerate commissioni. Non ne faccio  una questione di “mal comune mezzo gaudio“. Ne faccio  una questione di onestà. Tutti (giornalisti, politici, frati e monache,  magistrati e banchieri, Federazione e Lega, Procura Federale e Coni, Tar e  corte di Cassazione  e Corte Costituzionale  e Consiglio di Stato, Uefa e Fifa e Cio) sapevano. Nessuno può ora cadere dal pero.

Resto agli affari degli ultimi anni: da una parte la Juve, dall'altra lo United, il Napoli, il Milan, il City, il Genoa, l'Atalanta, il Sassuolo, il Bologna, la Roma, la Fiorentina, l'Atletico Madrid, il Barcellona, il Bayern, il Torino, il Boca Junior. I nomi dei giocatori li conoscete anche voi.

Signor presidente, Gravina: riforme. Subito. Non foglie di fico. Riforme vere. Lei sa  quali .

Oggi è il  3 dicembre. A proposito di riforme: il giorno 5 scade il termine da lei, inteso come Federazione, fissato affinché il signor Lotito Claudio, venda la Salernitana, club di sua proprietà. Mettendo fine ad un vistoso  conflitto di interessi, essendo Lotito proprietario anche della Lazio.   Presidente Gravina:  è auspicabile lei non conceda deroghe. Ma se lo farà, beh lei lo sa:  troverà in questo giornalista, il Catone che ha imparato a conoscere: “Ceterum censeo …“ eccetera.