Elimoghale: "Sogno l'esordio in Serie A e in Champions con la Juventus. Il calcio per me è casa, la maglia azzurra..."

Elimoghale: "Sogno l'esordio in Serie A e in Champions con la Juventus. Il calcio per me è casa, la maglia azzurra..."TuttoJuve.com
Oggi alle 13:20Settore giovanile
di Rosa Doro

Il giovanissimo giocatore della Juventus Primavera, Destiny Elimoghale, ha concesso un'intervista a Sky Sport Insider: "Come tanti ho iniziato da bambino: passavo tutto il giorno con il pallone a giocare sotto casa con i miei amici. Non importava il caldo, il freddo o l’ora… appena avevamo un minuto libero, eravamo lì a correre e a inventarci partite infinite. È da quei momenti che è nata la mia passione”.

Quanto ha influito la tua famiglia nel tuo percorso?
“La famiglia è stata ed è tutto. Mi ha insegnato disciplina e rispetto. Anche quando era difficile, non mi hanno mai permesso di mollare”

Chi è Destiny fuori dal campo?
“Un ragazzo normale: amo la musica, passo il tempo con i miei amici e la mia famiglia. Mi piace stare tranquillo, ridere. Il calcio è la mia vita, ma non sono solo quello”

E cosa è per te il calcio oggi?
“Il calcio per me è casa, il posto dove mi sento davvero me stesso. Prima di una partita cerco sempre di isolarmi un po’, metto la musica e inizio a visualizzare le giocate, le situazioni e quello che vorrei fare in campo. Mi aiuta a entrare nel mio mondo e a trovare la concentrazione giusta”.

In Italia ci ripetiamo spesso che non ci sono più i giovani di talento, voi state dimostrando il contrario e state facendo un Mondiale incredibile: qual è il vostro segreto?
“Non penso che manchino i giovani di talento, anzi. In Italia ci sono tantissimi ragazzi forti, magari solo meno visibili. Il nostro ‘segreto’ è che abbiamo avuto l’occasione di dimostrarlo: lavoriamo tanto, siamo affamati e ci sosteniamo a vicenda. Quando ti senti parte di un gruppo così, il talento viene fuori più facilmente e in modo più naturale”

Il minutaggio dei giovani è un tema sempre attualissimo in Italia: secondo te dovete avere più spazio?
“I giovani hanno tanto da dare e meritano spazio per crescere e dimostrare il loro talento. Non regali, ma opportunità. Non bisogna distinguere tra giovani e grandi, ma tra giocatori forti e meno forti, a prescindere dall’età”

Fuori dal campo come state vivendo il Mondiale?
“In un Mondiale ti senti al centro del mondo, perché il nostro mondo è il calcio. Siamo ragazzi giovani e ci piace fare cose ‘normali’: ridere, ascoltare musica e stare insieme, ma allo stesso tempo sentiamo forte la responsabilità di rappresentare il Paese. Tutto questo ci ha unito ancora di più e in campo si vede”

Ti aspettavi un Mondiale così positivo per voi?
“Non avevo dubbi sul fatto che il nostro gruppo fosse molto forte e che avremmo fatto bene in campo. Fin dall’inizio, con grande umiltà, siamo sempre stati consapevoli del nostro valore: sapevamo di poter dire la nostra contro chiunque”

Cosa provi quando giochi con la maglia Azzurra?
“Un misto di orgoglio e responsabilità. È come se ti ricordasse da dove vieni e quanto devi dare per onorarla”

Il tuo idolo è Neymar, ma ti paragonano a Leao…
“Sia Neymar che Leao sono i miei idoli, per la loro tecnica, velocità e capacità di cambiare le partite. Io però sono solo un ragazzo che ama il calcio e ha ancora tantissimo da imparare. Il mio obiettivo è crescere ogni giorno e migliorare in ogni aspetto del gioco, senza pensare a paragoni con giocatori come loro che al momento non hanno senso”.

Sei giovanissimo, hai appena 16 anni ma giochi già in Primavera: dove ti vedi tra qualche anno?
“Sogno l’esordio in Serie A. E poi la Champions, i Mondiali e gli Europei con la Nazionale. Non corro: voglio fare ogni passo nel modo giusto, ma se devo sognare non voglio pormi dei limiti”

Per tantissimi sei un predestinato: come vivi tutto questo?
“Lavoro ogni giorno e resto concentrato sul presente. Il resto, onestamente, non mi interessa: preferisco fare le cose passo dopo passo”

Hai mai avuto modo di parlare con giocatori della Juve o della Nazionale? Cosa ti ha colpito?
“Sì, qualche scambio l’ho avuto. La cosa che colpisce è che parlano tanto di mentalità. Non ti dicono solo ‘Allenati forte’, ma ‘Pensa giusto’. Ho capito che la testa vale quanto le gambe”