A DOMANDA RISPONDE - Italia, momento critico. Scutari, il ranking e i (grossi) rischi. Il ct si deve aiutare da solo, ma per fortuna ha Buffon. Conte-Ventura, la differenza. Aldo Biscardi, il mio ricordo

09.10.2017 01:43 di Xavier Jacobelli Twitter:    vedi letture
A DOMANDA RISPONDE - Italia, momento critico. Scutari, il ranking e i (grossi) rischi.  Il ct si deve aiutare da solo, ma per fortuna ha Buffon. Conte-Ventura, la differenza. Aldo Biscardi, il mio ricordo

Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

 

Che cosa sta succedendo all’Italia di Ventura? Perché le partite contro Spagna, Israele e Macedonia hanno segnato un’involuzione così inquietante? Stasera che cosa deve fare la Nazionale in Albania?

 

“Nonostante le dichiarazioni rassicuranti, o meglio, autoriassicuranti, del ct, il momento della Nazionale è critico. La squadra è in preoccupante crisi di gioco e di risultati: soltanto grazie alla vittoria del Belgio sulla Bosnia, gli azzurri hanno guadagnato l’aritmetica certezza dei playoff. Malauguratamente, il ct si è incartato con il 4-2-4, un modulo che non funziona, che ha partorito la batosta in Spagna e la pessima prova con Israele, salvata soltanto dal gol di Immobile. La gara con la Macedonia ha registrato il passaggio al 3-4-3, ma è stata un disastro. Stasera a Scutari conta solo vincere. In caso di successo, l’Italia salirebbe a 1.066 punti nel ranking Fifa; se pareggiasse, scenderebbe a 999. Se ci fosse un mancato successo, la Nazionale verrebbe già scavalcata dalla Danimarca che, nella nuova classifica, da ufficializzare il 16 ottobre, avrà 1.001 punti. E poi c’è la Croazia: se batte l’Ucraina, schizza a 1.013 punti. Quindi, qualora l’Italia non vincesse in Albania, potrebbe essere scavalcata dalla Danimarca e dalla Croazia. Il che, nei playoff significherebbe pescare una fra Portogallo, Galles, Croazia e Danimarca. E andare ai Mondiali sarebbe un’impresa durissima”. 

 

Come giudica la contestazione dei torinesi alla Nazionale, durante la partita con la Macedonia, al termine della gara e all’uscita degli azzurri dal loro albergo?

“Come un segnale evidente della delusione dei tifosi azzurri per una squadra che contro Trajkovski e compagni ha giocato senz’anima, senza grinta, senza mordente. Urge un’immediata inversione di rotta stasera”.

 

Che differenza c’è fra l’Italia di Conte, uscita a testa alta dagli Europei 2016, soltanto dopo i calci di rigore e questa Italia di Ventura?

“Conte è inimitabile. Se, a Torino, in panchina ci fosse stato ancora lui, gli azzurri sarebbero usciti a mezzanotte dallo stadio Grande Torino”.

 

Chi può aiutare Ventura?

“Ventura si deve aiutare da solo, impiegando i giocatori secondo le loro caratteristiche senza adottare moduli che le snaturino. Per sua fortuna, ha Buffon: dopo il pareggio di venerdì scorso, il capitano ha parlato da leader vero, come sempre (“C’è bisogno immediato di risposte, soprattutto da parte di quelli che hanno più esperienza. Mi ci metto io per primo. Non bisogna scaricare ilm barile addosso ad altri. Se sei considerato un veterano, devi cominciare a fare il tuo”).  Il chiarimento interno alla squadra può essere stato un primo passo per rialzare la testa. Ma, a Scutari, per l’amor di Dio, l’Italia tiri fuori l’orgoglio. Chi indossa la maglia della Nazionale, non dimentichi mai che questa squadra ha vinto 4 mondiali, un Europeo e un’Olimpiade”.

 

Ieri ci ha lasciato Aldo Biscardi. Lei l’ha conosciuto bene: qual è il suo ricordo?

“Biscardi appartiene di diritto alla storia della tv italiana, Quasi quarant’anni fa, ha portato il Bar dello Sport sul piccolo schermo, rivoluzionando il linguaggio del calcio parlato. Biscardi era prima di tutto un giornalista vero, un grande cronista con un’invidiabile capacità di intercettare i gusti del pubblico, trattando ogni volta gli argomenti più interessanti per i telespettatori. Le sue gag, i suoi sgub, le sue gaffes, il suo inconfondibile lessico, la sua capacità di inchiodare milioni di spettatori davanti alla trasmissione più longeva nella storia della tv, l’hanno reso un personaggio unico. Per questo, i suoi cloni o aspiranti tali, hanno fallito. La sua più grande vittoria è stata l'adozione della moviola in campo. Visti i primi risultati, ha avuto ragione Aldo. Che la terra gli sia lieve”.