Spalletti prima mazzata e quelle parole che non vanno bene!
Luciano Spalletti prende la prima mazzata della sua gestione, vedremo se reagirà perché se i mezzi passi falsi con Torino e Fiorentina potevano essere quasi scusati da situazioni sfortunate, con il Napoli è uscita fuori una situazione di inferiorità ancora più grave perché il Napoli era in grande emergenza e non ha fatto nemmeno tutti i cambi che poteva fare in quanto a corto di uomini.
Se chi esce dalla panchina non fa meglio di chi è in campo e' grave. Questa squadra ha limiti evidenti che preoccupano.
La sensazione è che il Napoli avesse una maggiore convinzione, soprattutto nel primo tempo.
Spalletti conferma che il Napoli è partito più forte, mentre noi siamo stati troppo timidi nella gestione del pallone. L’idea iniziale era quella di creare superiorità numerica a centrocampo, ma abbiamo perso troppi palloni in fase di costruzione. Questo ci ha costretti a rincorrere, perché loro non solo sono una squadra forte, ma hanno anche fisicità, corsa e condizione. Se non tieni palla, il Napoli ti porta a spasso per il campo grazie alla sua qualità.
Formazione senza prima punta e ricerca della superiorità centrale: cosa non ha funzionato
Per Spalletti: "Avevamo scelto una formazione senza una punta centrale, svuotando la posizione del numero 9 per favorire il palleggio e dare spazio a Yildiz e Conceição, i due giocatori più imprevedibili.
L’obiettivo era avere controllo in mezzo al campo con i due centrocampisti e il mediano, ma Locatelli si è abbassato troppo sulla linea difensiva, perdendo il presidio della zona centrale. In più, i due attaccanti hanno avuto poca mobilità, restando impantanati tra le linee.
Non siamo riusciti a far girare palla né a valorizzare la nostra superiorità numerica in mezzo al campo, per questo la strategia iniziale non è emersa.
Nel secondo tempo siamo andati uomo su uomo, migliorando qualcosa, ma il Napoli ha saputo sfruttare benissimo la velocità dei suoi tre davanti e la capacità di ribaltare l’azione in campo aperto. Anche pressando fino al portiere, loro sono comunque riusciti a crearci problemi.
Dopo il gol avevamo ripreso un po’ di controllo, ma lo abbiamo fatto in maniera troppo scolastica, senza forzare la situazione come squadra. Serve crescere rapidamente, perché diverse partite le abbiamo giocate e ora è il momento di tirare le prime somme.".
Differenza tra Juve e Napoli e problema del secondo palo: come intervenire
Spaleltti dovrà capire come intervenire: "Quanti passi ci separano dal Napoli?Difficile dirlo, ma sicuramente possiamo fare meglio di quanto visto oggi. Abbiamo perso troppi palloni subito dopo averli recuperati: se non guida la partita, finisci per diventare il passeggero, subendo il ritmo e le scelte dell’avversario.Sul tema del secondo palo, soprattutto in occasione del gol, il Napoli utilizza spesso un blocco sulle palle inattive per liberare un uomo proprio su quella zona. Per tutto il primo tempo non abbiamo trovato una contromisura efficace, anche se eravamo in superiorità numerica (2 contro 1). Basterebbe comunicare meglio e sistemarsi con più attenzione. Sul cross che ha portato al gol potevamo essere più aggressivi, e anche dopo il recupero di Di Gregorio avremmo potuto tenerla invece di rilanciare subito: era un momento in cui serviva respirare. Sono dettagli che però fanno la differenza.
Spalletti: “Prestazione sotto le nostre possibilità”
Alla domanda sulla valutazione complessiva della gara, Spalletti ha spiegato:
“Abbiamo fatto meno di quanto avremmo potuto. In diversi momenti sono riemerse esitazioni nella gestione del pallone, sia in avvio sia dopo il pareggio. Abbiamo schierato due giocatori rapidi davanti, ma non siamo riusciti a sfruttare le situazioni favorevoli, perdendo troppi palloni banali e non capitalizzando la superiorità numerica in mezzo al campo. Nella ripresa con David è andata meglio, ma ci siamo sbilanciati lasciando la difesa troppo esposta. Nel 3 contro 3 loro sono fortissimi: fisicità e velocità. Siamo mancati in determinazione”.
Le scelte iniziali e il ruolo di Yildiz
Commentando le decisioni tattiche più discusse, il tecnico ha precisato:
“Volevo farli giocare tra i loro tre difensori, sfruttando un centrocampista in più per gestire il pressing uomo su uomo. Yildiz, da centrale, aveva sempre un avversario alle spalle e non è riuscito a esprimersi al meglio. Anche noi non siamo stati bravi a metterlo nelle condizioni ideali”.
Sul cambio della giovane stella turca, Spalletti ha aggiunto:
“Settimana scorsa si parlava della sua necessità di riposare. Ho inserito Openda, pagato 45-50 milioni: deve dare di più anche lui. Ha segnato e può offrirci molto, ma serve un contributo maggiore”.
Koopmeiners arretrato: una scelta forzata
Riguardo all’impiego di Koopmeiners come braccetto, Spalletti ha chiarito:
“Sì, è stata una scelta obbligata. Con tre difensori fuori da mesi non ci sono alternative. Koopmeiners sta facendo bene in costruzione e negli inserimenti. È normale che soffra l’uno contro uno contro giocatori di grande livello”.
Spalletti e quelle parole pericolose sul ritorno a Napoli e l’emozione del Maradona
"Quando il pubblico canta quei cori che conosco a memoria, l’atmosfera diventa unica. Il Maradona offre una cornice che non ha eguali: tornare qui è sempre un’emozione speciale.".
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