Ricordo di Luca Ostellino

16.05.2018 18:15 di Andrea Bosco   vedi letture
Ricordo di Luca Ostellino

Se n'è andato Luca: era nato nel 1964 . Ho perso un amico. Un uomo che avevo visto crescere e con il quale ho condiviso anche qualche alterna fortuna .

Se n'è andato un paio di mesi dopo la morte di Piero, suo papà.

Luca era un giornalista, con un cognome importante e inevitabilmente scomodo: Ostellino.

Capita ai figli di uomini celebri.

Essere figlio del direttore del “Corriere della Sera“ non è stato facile. Essere l'erede di uno dei grandi liberali del Paese, uno dei pochi a mantenere la schiena dritta davanti ai millanta “ismi“ partoriti in Italia negli ultimi decenni, una impresa. 

Luca si era affermato come giornalista a “Il Sole 24 Ore“: lo ha ricordato con bellissime parole Salvatore Carrubba. Era intelligente e curioso Luca: aveva capito con sorprendente anticipo l'evoluzione della Lega Nord. Aveva intuito che quella protesta, inizialmente locale e localista, avrebbe potuto, nel tempo, avere spazio e seguito a livello nazionale.

Era nato a Torino. E dalla sua terra, dagli insegnamenti di Piero e dal pragmatismo di  mamma Marisa, aveva preso la libertà di pensiero. Il rispetto delle altrui opinioni, il confronto con l'altro. Per quanto scomodo, fanatico, integralista , l'”altro“ si rivelasse .

Ci eravamo conosciuti in Provenza a una cena estiva a casa di un comune amico.

La vita, con una lunga malattia, ha messo alla prova Luca. Lui ha sempre reagito con forza e compostezza. Spesso minimizzando le sue sofferenze. Detestava “ pesare “ sugli amici e sulla sua famiglia .

Era un uomo colto, con svariati interessi. Curioso della novità, incline al dialogo.

Tifava come Piero, la Juventus. I suoi rapporti con l'intellighentia juventina erano affettuosi.

Ogni tanto la sua passione prendeva il sopravvento. Ma era un momento, un istante di eccesso per quel  meraviglioso giocattolo chiamato calcio .

Ci eravamo abbracciati in San Marco a Milano per i funerali di Piero. Un paio di giorni dopo mi aveva telefonato, dicendo: “Dobbiamo fare qualche cosa attraverso i libri del papà, una mostra, un convegno... “.

 L'ultimo messaggio me lo ha mandato domenica sera, dopo Roma – Juventus, tre parole: “Una gioia immensa“.

L'idea che Luca se ne sia andato felice per l'ennesima impresa della sua squadra, non compensa ma in qualche modo mitiga il dolore per la sua scomparsa.

Ciao, Luca Ostellino: avere la tua amicizia è stato un privilegio.