PIPITA TRA NOSTALGIA, RICONOSCENZA ED UNA VERITA'...

Gonzalo Higuain ha nostalgia della Juventus, non lo dice, ma si capisce. Si dice ringiovanito, forse a Milanello si sta meglio sotto alcuni aspetti che alla Continassa, sicuramente a Milano, c'è meno concorrenza che a Torino e se in bianconero Gonzalo era il top, ma a volte poteva stare anche fuori quando la forma non era ottima, a Milano, come del resto era a Napoli, il posto è suo, è intoccabile e deve giocare, sempre.

RICONOSCENZA - le sue parole di ieri verso la Juventus sono belle e sono un pò nostalgiche, i tifosi gli hanno voluto e gli vorranno bene perchè Higuain in bianconero ha dato tutto e se è andato via non è stato per sua volontà, ma perchè la Juventus non poteva permettersi l'attaccante più costoso al mondo e di avere a bilancio anche Gonzalo. La parola da utilizzare in questi casi è scelta. Non ha risentimenti, ma affetto perché a Torino lo hanno tratto bene, dai tifosi ai compagni.

NOSTALGIA - L'unico momento momento di nostalgia si scopre quando dice che non ha chiesto di andare, via, lo hanno cacciato. Forse la parola cacciato è eccessiva, ma Gonzalo è così, non usa mezze misura e mezzi termini. La nostalgia si capisce quando dice che alla Juve fanno un gol e vincono le partite, sono micidiali, fondamentale la mentalità vincente della fase difensiva.Gonzalo ha capito che a Torino si vince perchè sono delle macchine da guerra, ti preparano per quello.

La rivelazione più importante, forse, che fa calare le voci di un cattivo rapporto con Allegri è sul mister. Il tecnico toscano lo avrebbe migliorato, facendolo crescere su alcuni aspetti come la capacità di aiutare i compagni e soffrire in alcuni situazioni della partita e su come attaccare la porta.

Insomma, per Higuain, che la Juventus ritroverà tra tre partite circa, una manifestazione di affetto, ma anche la consapevolezza che parliamo di un attaccante incredibile che a Torino ha fatto benissimo, a cui i tifosi vorranno sempre più che bene. Questi sono i campioni che lasciano il segno... 

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