TJ - Termina l'assemblea degli azionisti. AGNELLI: "Oggi si chiude un capitolo della storia della Juventus". NEDVED: "Grazie Presidente, è stato un onore lavorare insieme"
È in corso l'assemblea degli azionisti della Juventus in cui si insedierà ufficialmente il nuovo management. TuttoJuve.com seguirà l'evento in diretta:
10:00 Inizia l'Assemblea degli azionisti
10:01 Parla l'ex presidente Andrea Agnelli
"Sotto di noi ci sono gli spogliatoi dove ci sono le foto dei capitani della Juventus. Negli ultimi giorni abbiamo perso due capitani Castano e Vialli e per questo motivo vi chiedo di fare un minuto di silenzio".
10:02 Parla Pavel Nedved
"Non ho parlato spesso, ma oggi mi sembra doveroso parlare e ringraziarvi. Ogni momento della mia vita juventina meriterebbe tanti ringraziamenti. Il percorso qui è durato 20 anni: ero giovane calciatore, essere diventato dirigente di mezza età. Da quando sono arrivato mi sono adattato con tranquillità: si sono comportati con me come una famiglia, soprattutto grazie ad Umberto Agnelli e donna Allegra. Ho capito questo club, che non è solo tra i più importanti al mondo ma è un onore rappresentarlo, in campo e poi dopo dietro ad una scrivania. Avevo smesso di giocare da pochi anni, da quando gli azionisti nel 2010 mi hanno chiesto di entrare nel CdA. I primi anni di apprendimento sono stati una grande scuola per me: ogni giorno ho potuto imparare qualcosa, dando il mio contributo. Poi sono diventato vicepresidente, sono orgoglioso di questo incarico che è un grande onore ma anche grande responsabilità. Non mi è mai mancata la passione dal primo giorno di allenamento e fino ad oggi. Grazie a lei presidente anche per la nostra amicizia fuori dal lavoro. Penso alle nostre partite dove si è rafforzato il nostro rapporto. So quanto ami la Juventus e so quanto sei stato leader per noi. È stato un onore stare al tuo fianco. Grazie presidente. Grazie a tutti".
10:08 Torna a parlare Andrea Agnelli
"Oggi si chiude un capitolo della storia della Juventus, mio e di Pavel. Un capitolo di 13 anni, che facciamo fatica a leggere e rileggere. Vorrei dare un senso, inquadrare, l’attività di questi 13 anni. Il mio lavoro è sempre stato quello di inquadrare il contesto della società e indirizzare le operazioni del club. Quando parliamo di calcio, parliamo di cosa? Il calcio fa parte dell’industria dell’intrattenimento. Parliamo di un’industria di 750 miliardi, 43 miliardi nel calcio, che comprende il gaming, i musei, la musica. Poi guardo per capire le soluzioni più idonee per la nostra industria. Da gennaio a settembre del 2022 hanno investito 70 miliardi, inseguendo opportunità segmentate nel nostro settore. I contenuti sono strategici nel nostro settore, abbiamo tante fan base. Fanno riflettere i numeri delle acquisizioni dei club come Chelsea, Milan, Newcastle ma fanno ancor più riflettere quelli che sono gli investitori. Non c’è una vera e propria risposta nei nostri governatori, che non colgono la differenza tra un gioco e la nostra industria. Cerco di fare un passo indietro, guardando alle analisi quando io ero dentro al sistema, presidente dell’ECA e membro esecutivo dell’UEFA. C’era un’insostenibilità del sistema, una non-profittabilità dei club, una polarizzazione verticale e orizzontale, meccanismi di accesso estremamente rischiosi che portavamo alla disaffezione dei tifosi. Mi ha fatto abbastanza effetto che nella proposta di riforma del campionato di Lega Pro che in Italia si parli di disaffezione di tifosi, anche a questo livello si sta accorgendo di questo. In quasi cent’anni hanno giocato in Serie A solamente 68 squadre, alcune di passaggio: ricordiamoci di questo quando parliamo di accesso alle competizioni. Mi viene da pensare che se io avessi volto maniere una posizione di privilegio mantenendo i miei ruoli evidentemente non avrei preso le decisioni che ho preso, Invece credo che il calcio europeo abbia bisogno di riforme, la Premier League attrarrà tutto il talento in pochi anni marginalizzando tutte le altre leghe. Sembra evidente che i governatori attuali non vogliano ascoltare preferendo mantenere la loro posizione di privilegio. Sono i monopolisti, sono i gate-keeper della competizione. La speranza è che la Corte di Giustizia Europea definisca questo sport come industria. Le argomentazioni che sento, rispetto a questo, parlano della specificità dello sport, strutturata su base volontaria. Il fatturato del calcio è di 55 miliardi e occupa 700mila persone. A me sembra che l'articolo 165 del trattato UE sia da prendere seriamente in considerazione, mi auspico che questa sentenza possa aprire la strada a una gestione diversa. Ci tengo a ringraziare Real Madrid e Barcellona che assieme alla Juventus hanno deciso di andare in contro alle minacce della UEFA: saremmo stati sanzionati per esserci trovati in una stanza per provare a migliorare il calcio.Siamo a pochi giorni da un possibile cambiamento. C'è stata tanta attività svolta all'interno della Juventus, con grandissimo orgoglio e con uno sviluppo immobiliare di 400 milioni in questo ultimo decennio: lo stadio, la nostra sede, il JTC, il J Medical, il J Village, i miglioramenti su Vinovo. Uno dei risultati è stata la creazione del logo, che ci pone in una nuova dimensione e ha dato una svolta rispetto all'immagine dei club a livello globale. Il coraggio di questa nuova dimensione darà i suoi frutti nel tempo, darà un'ampia riconoscibilità nel club, soprattutto a chi non è un sostenitore del calcio. Prendere questa decisione darà i suoi frutti nel tempo ed estenderà il marchio. C’è stato anche qualche momento delicato: il calcio scommesse nel 2010, Last Banner, Prisma, alcuni dovranno ancora essere gestite. I risultati sportivi sono motivo d’orgoglio: la prima squadra, le Women, la Next Gen. Con perseveranza, dedizione e passione, possiamo avere il 50-60% della rosa della prima squadra che arrivi in 5-8 anni con evidenti, grandi benefici, mantenendo la competitività a livello nazionale e internazionale. Quanto non sarebbe stato possibile senza le donne e gli uomini della Juventus. D'Angelo, Bertoli, i ragazzi del magazzino, Agnelli elenca tutti i collaboratori della Juventus, compresi Fabio Paratici e Beppe Marotta, insieme a tutti gli allenatori e i capitani della squadra. Questa lista non è sicuramente esaustiva chi ho dimenticato sappia che tutti hanno il mio profondo senso di gratitudine. Il piano triennale approvato nel giugno 2022, che si fonda su 5 pilastri. Uno finanziario, uno gestionale, uno politico: su ognuno di questi, c'era la principale responsabilità operativa della società. Nella gestione di una società con diverse linee di business, hotel, retail, stadio e così via. E' evidente che non abbiamo le competenze per fare tutti i business, ma abbiamo cercato di farne tanti. Questo è il grande risultato che abbiamo ottenuto in questi anni. L'ultima parte è personale. Avendo chiuso una parte della mia vita così importante, la mia volontà è trovare una pagina bianca davanti da poter riaggredire e affrontare con passione, evidentemente dopo un po' di vacanza. E' stata una mia decisione, personale, con le assemblee (Exor e Stellantis) che presiedo, farò un passo indietro. L'ho fatto d'accordo con John Elkann, con il quale il rapporto è solidissimo. E' stata una mia decisione, d'accordo con John Elkann con cui il rapporto resta solidissimo, con Ajay Banga (presidente di Exor, n.d.r.) e Carlos Tavares (CEO di Stellantis, n.d.r.).. Voglio affrontare il futuro come una pagina bianca, lo reputo indispensabile per avere una libertà di pensiero per affrontare questa nuova parte. Non vedo l'ora di iniziare questo nuovo capitolo della mia vita. Fino alla fine".
10:35 Termina il discorso di Andrea Agnelli
10: 40 Iniziano a parlare gli azionisti
11:15 Tra gli azioni interviene l'agente Fifa, Giacomo Petralito.
11:41 Approvati tutti e quattro i punti all'ordine del giorno.
11:42 Parla Andrea Agnelli
"Ci tengo a dire a Fioranna Negri, Diego Pistone, Laura Cappiello, Maurizio Scanavino e Gianluca Ferrero avrete in me un grandissimo tifoso".
11:45 Chiusa l'Assemblea degli azionisti