La forza della panchina: ecco come si vincono le partite

Dall'inviata a Torino
16.04.2018 06:30 di  Giulia Borletto   vedi letture
La forza della panchina: ecco come si vincono le partite
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Il riscatto c'è stato, la partita vissuta come se fosse una finale anche. La Juventus batte la Sampdoria 3-0 e si porta a +6 sul Napoli, reduce dal pareggio a reti inviolate a Milano. Gira tutto per il verso giusto nella domenica post Real Madrid, nella domenica per tutto il mondo bianconero della rivincita. Buffon aveva avvertito le altre (una su tutte) pretendenti: la Juventus era furiosa e avrebbe messo tutte le sue energie nella conquista di questo settimo e storico scudetto. La rabbia ancora in corpo porta la squadra di Allegri in vantaggio solo a fine primo tempo, dopo aver più che altro amministrato al cospetto di una buona Sampdoria. Dybala dopo aver "riposato" in Champions è atteso come i regali a Natale dai bambini, ma il vero protagonista non sarà lui.

L'infortunio di Pjanic obbliga il tecnico bianconero al primo obbligatorio cambio, quello della svolta e che ti fa capire che uno come Douglas Costa non può mai e poi mai rimanere in panchina. La grande forza dei piemontesi in questa stagione è proprio chi inizia la partita ai margini, quei giocatori che quando entrano cambiano il corso di una gara ancora macchinosa e pesante. Il brasiliano a pochi minuti dal cambio con l'ex Roma serve sul destro di Mandzukic un pallone preciso e letale, un pallone che il numero 17 non deve fare altro che calciare alle spalle di Viviano. Al 60' ripropone il pallone dritto sulla testa di Howedes, alla sua prima partita intera da titolare dopo le tante sfortune fisiche e dopo 15' ancora sul piede di Khedira. Douglas Costa non segna, non entra nel tabellino dei marcatori, ma è il migliore in campo all'unanimità. Fossi in Allegri, i 40 milioni per il riscatto, li metterei anche di tasca mia.