La carica di Porrini: "Da Spalletti mi aspetto identità e una Juve competitiva, Vlahovic è da rinnovare. Højbjerg e Bernabé non da salto di qualità, Bernardo Silva sì"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero campione d'Europa e Intercontinentale, Sergio Porrini, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:
Cosa ti aspetti dalla Juventus post sosta?
"Mi aspetto che con Spalletti si possa rivedere una Juventus competitiva, purtroppo questo non accade più da ormai moltissimi anni. Indipendentemente dal risultato, ciò che voglio tornare a vedere è l'identità".
Pensi che a Firenze ci sarà subito il cambio di sistema di gioco?
"Non è facile cambiare così radicalmente con le tante assenze per le Nazionali. Penso ci vorrà un po' per cambiare modulo e giocare con la difesa a quattro, il tempo a disposizione c'è ma la maggior parte del gruppo non è presente. Il processo però non potrà essere lentissimo, il cambio è avvenuto per una mancanza di risultati e questi dovranno arrivare. La speranza è che si possa cominciare a invertire subito la rotta".
Quale è il cambio di passo che bisogna aspettarsi da Firenze in poi?
"Io mi aspetto una Juventus con le idee chiare dal punto di vista del gioco e del modulo, con un'aggressività diversa e che ha voglia sempre di fare risultato. Sinceramente, negli ultimi anni, non c'era questo tipo di atteggiamento, non ho visto questo tipo di pressing o di volontà. I calciatori sono comunque quelli, per me ci sono dei buoni giocatori e la speranza è che quelli di un livello superiore possano dare di più".
Chi sono quelli di livello superiore?
"Due tra tutti: Yildiz e Vlahovic. Vorrei che venissero messi al centro del progetto, specialmente il serbo che è molto forte. In giro non ci sono tantissimi attaccanti forti, ce ne stiamo accorgendo ora con Openda e David che non stanno rendendo come dovrebbero. Perché allora non far giocare un calciatore che, anche sbagliando in alcuni momenti della partita, si dimostra sempre il migliore nel suo ruolo?".
Quindi mi par di capire che tu lo terresti Vlahovic, no?
"Sì, c'è una carenza di attaccanti micidiale in Europa. Ce ne sono pochi che hanno la sua presenza sottoporta, poi può anche sbagliare ma intanto è sempre lì. Vlahovic chiede molti soldi, è vero. Ma facciamoci un'altra domanda: la Juve vuole tornare ad essere una squadra vincente e temuta in tutto il mondo, o accontentarsi solo del quarto posto Champions e dei soldi ottenuti? Se vuoi diventare forte, devi fare dei sacrifici a livello economico".
Lo stesso discorso lo si può fare con Yildiz, visto che al momento non c'è ancora la firma sul rinnovo contrattuale. La Juve lo deve tenere, per aspirare a vincere, oppure lo deve vendere per incassare così un bel po' di quattrini?
"Rispondendo in generale, questo è un calcio fatto di soldi e vedo sempre meno passione. Queste sono le situazioni preferite dai procuratori che ci sguazzano e che sparano cifre alte ben sapendo che ci sono altri club blasonati interessati al ragazzo. Le società non possono diventare degli ostaggi, quello assolutamente no, poi gli eventuali soldi potrebbero essere reinvestiti in maniera intelligente. Yildiz lo identifico come un giocatore fondamentale come lo sono Bremer e Thuram, io ci penserei prima di vendere questi giocatori".
Koopmeiners, a tuo parere, meglio vederlo come difensore centrale, o deve tornare a giocare a centrocampo?
"Penso sia impensabile immaginare Koopmeiners come difensore centrale, per me dovrebbe tornare nella sua posizione. Sicuramente in una difesa migliori quelle che sono le giocate in quella zona di campo, ma poi bisognerebbe valutare il suo rendimento con avversari più insidiosi. E' da apprezzare il tentativo di recuperare un giocatore che non si era mai visto su buoni livelli, ma nella difesa a tre lo vedrei un po' sacrificato".
Højbjerg e Bernabé sarebbero dei giocatori che proveresti a prendere a gennaio?
"Sono dei buoni giocatori, così come quelli che leggo accostati, ma non in grado di far fare il salto di qualità alla Juventus. Penso che di giocatori all'altezza non ce ne siano moltissimi a gennaio, per questo dovranno essere bravi quelli che fanno scouting a pescare il nuovo talento del futuro. All'estero sono molto bravi a lanciare i giovani, noi invece facciamo tanta fatica. Bernardo Silva? Lui farebbe la differenza in Italia in un campionato che va ad una velocità inferiore. E lo stiamo vedendo con Modric che a 40 anni fa ancora bene. Se dovessi andare a prendere quel tipo di giocatori, anche di 30/33 anni, con quello spessore sì, ma altri come David e Openda proprio no. Storcerei il naso".
Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.
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