JUVENTUS E AGUERO: LA PROSSIMA SETTIMANA SARA' QUELLA DECISIVA?

03.07.2011 20:15 di  Thomas Bertacchini   vedi letture
JUVENTUS E AGUERO: LA PROSSIMA SETTIMANA SARA' QUELLA DECISIVA?
© foto di Image Photo Agency

Assegnate le panchine di tutte le squadre di serie A, incluse quelle delle ritardatarie Lecce (Di Francesco) e Inter (Gasperini), adesso la giostra del calciomercato estivo può cominciare a girare a pieno regime. Anche il calendario lo stabilisce: dallo scorso 1° luglio sino al 31 agosto ogni club ha ancora due mesi a disposizione per presentare ai nastri di partenza della prossima stagione squadre il più possibile competitive.

Se per la Juventus di Antonio Conte - vista la mancanza di impegni europei - era già difficile in partenza calcolare il numero esatto di giocatori da arruolare alla causa bianconera, l’attuale esubero di uomini a disposizione non agevola di certo i primi passi dell’avventura del nuovo tecnico. Così come, ovviamente, complica trattative e piani della società sul fronte acquisti.

Il goal messo a segno da Aguero alla Bolivia nel finale della gara d’esordio dell’Argentina in Coppa America, i complimenti ricevuti a mezzo stampa da Lionel Messi e la prospettiva di una vetrina così importante da vivere nelle vesti di protagonista rischiano di risvegliare l’interesse per l’attaccante da parte di quei club europei che, portafogli alla mano, nel caso in cui decidessero di originare un’asta con ogni probabilità supererebbero Madama nella corsa all’acquisto del bomber. L’effetto sarebbe quello di privarla del calciatore individuato come l’elemento sul quale puntare forte per i prossimi anni, tanto in termini di cartellino quanto di ingaggi, immagine e sostanza.

Occorre muoversi, e alla svelta, per evitare sul nascere l’insorgere di ostacoli simili: dopo aver promesso mari, monti e stelle, ritrovarsi con un cerino in mano a spiegare all’immensa platea di sostenitori juventini che "si voleva, ma non si è potuto" per l’ennesima volta, porterebbe ad una inevitabile quanto pesante frattura tra la società bianconera e i suoi tifosi, difficilmente rimarginabile in pochi mesi. A meno che poi, in un modo o nell’altro, non compaia tutto ad un tratto un fuoriclasse di caratura mondiale pronto a trasferirsi sotto la Mole entro il prossimo 31 agosto.

Intervistato ai primi di settembre del 2010 da Marco Ansaldo, inviato de "La Stampa", Giuseppe Marotta rispose punto su punto a domande che, con precisione chirurgica, toccavano i nervi scoperti della prima (e deludente) sessione di calciomercato estivo gestito dalla nuova dirigenza bianconera. E’ superfluo ripercorrere adesso le tappe del difficile percorso attraverso il quale si dovette muovere dodici mesi fa; viceversa, visto che spesso si rimandano gli esiti di una programmazione alle fermate successive, può essere utile rileggere quanto dichiarato in passato, essendo trascorsa ormai una stagione da quei delicati momenti.

In riferimento alle nuove formule d’acquisto di calciatori utilizzati dal club (rate, cambiali, prestiti) e al dubbio sorto allo stesso Ansaldo se queste avrebbero implicato un minor budget da investire successivamente, l’amministratore delegato bianconero rispose: "Prima di tutto non avremo da rifare la squadra: al massimo si cambieranno 3 o 4 giocatori. Secondo: contiamo sui proventi della Champions League che quest’anno mancano. Terzo: non c’è alcun obbligo di riscattare i prestiti. Ci sono tre giocatori, Quagliarella, Pepe e Motta, il cui prestito è oneroso per cui se avranno un rendimento discreto, non dico ottimo, converrà riscattarli. Se non fosse così non avremmo l’obbligo di prenderli. Anche se sono sicuro che faranno bene: sono tutti in Nazionale".

Sull’elevato esborso per strappare Martinez al Catania (12 milioni di euro), Marotta dichiarò: "La Lazio voleva pagarne 15. Inoltre nessuno considera che abbiamo dovuto muoverci prima delle altre per consegnare a Del Neri una squadra pronta a fine luglio, altrimenti in Europa League giocavano i Primavera. Abbiamo superato difficoltà enormi, ci siamo trovati con giocatori da vendere ma con ingaggi alti e che li rendevano poco appetibili. Alla fine abbiamo ottenuto ciò che volevamo".

In merito al mancato arrivo di Dzeko, sogno bianconero di un’intera estate, ammise: "Dzeko è un cruccio anche mio. Era un investimento in linea con la nostra politica però il Wolfsburg non l’ha ceduto a noi né ad altri".

La chiosa finale fu un messaggio indirizzato ai sostenitori juventini: "Un mercato dipende dalle prospettive e dal budget. Noi siamo stati in linea con il nostro e abbiamo rifondato la Juve, comprando anche giovani bravissimi. Ai tifosi perplessi chiedo solo un pò di pazienza perché si possa crescere".

A parte la battuta (scontata e ormai inflazionata) sull’arrivo di Pazienza (Michele, il giocatore) al posto di quella che gli amanti della Vecchia Signora hanno perso da anni, riepilogando i punti salienti di quell’intervista si può focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti: si è discusso di un acquisto promesso, promosso, sognato ma mai concretizzato (Dzeko, una stella da far giocare in uno stadio che per ora raccoglie solo quelle del passato); attualmente sono arrivati a Torino tre potenziali nuovi titolari (Pirlo, Lichtsteiner e Ziegler), con un mercato ancora da vivere ed una squadra da completare, visto che al momento sono previsti (almeno) altri tre innesti nell’undici titolare; la Juventus è fuori dall’Europa del calcio, con l’imperativo (più che obiettivo) di centrarlo nella prossima stagione senza poter contare adesso sui suoi proventi; è stato riscattato il cartellino di un giocatore anche senza un rendimento discreto (è il caso di Motta); ci sono ancora calciatori in esubero con stipendi altissimi (una delle eredità lasciate dalla vecchia gestione).

Mancano (quasi) due mesi al 31 agosto, nel calciomercato tutto può cambiare da un giorno all’altro, anche le valutazioni sull’operato della dirigenza. L’importante è non aspettare che arrivi l’ultimo: in una tavola imbastita da tempo, potrebbe non esserci più nulla di buono da mangiare.
E a quel punto sfamare la voglia di tornare a vincere dei tifosi bianconeri diventerebbe impossibile.
Quella, sicuramente, non è andata in prescrizione.