Juve, a difesa di una maglia: solo i tifosi stanno facendo la loro parte

Non dovevamo essere tutti uniti a difesa di una maglia? I tifosi lo stanno facendo, ma proprietà, dirigenti, allenatore e giocatore che fanno?
29.01.2023 22:37 di Enrico Danna   vedi letture
Juve, a difesa di una maglia: solo i tifosi stanno facendo la loro parte
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Non era difficile ipotizzarlo, ma rendersene conto, toccando con mano, fa sempre male: gli unici a difendere la Juventus contro tutto e tutti sono rimasti i suoi tifosi

Tutto il resto non è che ipocrita finzione. 

Del resto, l’amore per la maglia, si vede in momenti come questi. E da chi, oltre ai tifosi, potremmo aspettarci attaccamento alla maglia? 

Forse dai giocatori? Gli stessi che già prima avevano garantito una serie di umiliazioni stagionali a partire dalla sconfitta di Monza all’andata, per poi passare all’eliminazione dalla Champions con l’umiliazione subita ad opera del temibilissimo Maccabi e il desolante senso di impotenza provato nella doppia sfida contro il Benfica, per poi finire con l’umiliante cinquina subita al San Paolo contro un Napoli che ha fatto tutto ciò che voleva, permettendosi il lusso di irriderci sul campo e sugli spalti senza che nessun giocatore della Juve avesse una benché minima reazione almeno nervosa. Nel mezzo, altre prestazioni improponibili e una serie di risultati buoni che avevano illuso.

La sconfitta col Monza, in un certo senso, testimonia che nulla è cambiato, in fondo. Riuscire a fare zero punti su sei contro una neo promossa era impresa ardua: esserci riusciti è sicuramente degno di nota. Cerchiamo di evitare tutta la prosopopea sullo stato psicologico dei calciatori dopo la penalizzazione: svogliati ed indolenti erano prima, nulli sono ora. Non cambia nulla. Se fossero bravi sul campo come sui social, si parlerebbe d’altro. Del resto, i nodi vengono al pettine, prima o poi e gli ultimi anni di campagne acquisti e cessioni fatte da non si sa chi e non si sa come, non potevano dare che frutti simili. Ci sono ancora un paio di giorni di mercato: chi non se la sente, ha ancora tempo: porti una buona offerta e si levi dalle scatole. Grazie

Chi ci dovrebbe difendere, il buon Max? In effetti lui sarebbe ottimo come legale in tutta la vicenda processuale, ma sul campo, ne sta azzeccando davvero poche. Si possono concedere tutti gli alibi di questo mondo, ma se ti fai incartare le gare due volte da un esordiente come Palladino, ti presenti con mezza punta contro formazioni come Cremonese e Monza, sbagli completamente formazione contro il Napoli e via dicendo, vuol dire che ti sei smarrito per strada. Che oggi sia l’unico che cerchi di tenere in piedi la baracca, però, gli va riconosciuto e questo è un grande merito. Però, essendo l’allenatore, quello, principalmente dovrebbe dimostrare di fare bene. E invece, da quando è tornato, ci sta capendo davvero poco (nella vita bisogna evolversi, non rimanere fermi e incaponirsi su posizioni ormai improponibili)

Che dire della Società e delle proprietà? Già, che dire? Esistono? Sono tra noi? John Elkann ha dichiarato di voler proseguire il sodalizio con quella passione chiamata Juventus che tanto ha significato per il nonno. La domanda è: lui, di passione, quanta ne ha? Non si parla di soldi, ma di passione. Potrebbe dare un segno di vita, magari rispondendo per le rime (sempre con eleganza, certo, sia mai) a coloro che quotidianamente (spesso dalle pagine dei quotidiani di cui è proprietario) infangano e denigrano una storia, una maglia, una fede? É pronto ad andare fino in fondo a questa vicenda ricorrendo anche alla violazione della clausola compromissoria? É pronto ad una soluzione politica della vicenda visto che tutta questa pantomima messa in atto a danno della Juventus è una manovra esclusivamente politica che col calcio non ha nulla a che vedere? Insomma, è pronto a sporcarsi le mani? Perché, sia per lui che per i legali difensori vale lo stesso ragionamento: quando scendi nelle fogne, non puoi presentarsi con lo smoking, ma devi essere pronto a sporcarti perché c’è da lottare nel fango. 

Nel pool di esperti revisori ragionieri contabili che è stato messo a gestire la Società, c’è qualcuno che capisca almeno una unghia di un mignolo di calcio? Ovviamente no e non solo in senso tecnico. Per esempio, il buon Scanavino, oltre a demonizzare la tifoseria della squadra che rappresenta, ha pensato che la stessa tifoseria subisce, da anni, ogni tipo di angheria, insulto, presa in giro, da parte delle istituzioni calcistiche? Sarebbe ora di rispondere per le rime, cominciando da comunicati stampa un po’ meno blandi e politicamente corretti. Sarebbe ora di dire, sempre col sorriso, ovviamente, che ci hanno rotto …........... . Ecco, questo è quanto dovrebbe essere detto: non servono parole da ingegnere, commercialista, revisore.

Servono parole dirette, chiare e che facciano capire al nemico che, senza la Juventus, la serie A non vale nulla, così come la Nazionale di questo paese di inetti, rancorosi ed invidiosi che, in ogni campo, invece di emulare i migliori, cerca di affossarli privilegiando la mediocrità dei nullafacenti. 

Iniziamo ad alzare un po’ la voce per far capire a chi pensa di poter fare ciò che vuole che non si mollerà di un centimetro.  

Fino alla fine: la loro.