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Mauricio Isla: "Juve favorita in Serie A, l'obiettivo è la Champions. Dispiaciuto per Marchisio, Dybala può crescere con CR7. Colpa mia se ho fallito a Torino..."

18.08.2018 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Mauricio Isla: "Juve favorita in Serie A, l'obiettivo è la Champions. Dispiaciuto per Marchisio, Dybala può crescere con CR7. Colpa mia se ho fallito a Torino..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nonostante non sia ricordato dalla tifoseria come uno dei migliori di sempre, il rapporto tra Mauricio Isla e la Juventus è stato speciale. Lo ha confermato lo stesso attuale calciatore del Fenerbahce in una bellissima chiacchierata concessa ai microfoni di TuttoJuve.com. Non solo i bianconeri, tra gli argomenti - in questa lunghissima chiacchierata - narrati anche il suo attuale club, la sua grande umiltà e il punto sulla Serie A:

Come sta andando la tua avventura in Turchia?

"La mia avventura sta andando molto bene. La passata stagione è stata positiva per me, il mio obiettivo era di trovare una grande squadra dopo l'esperienza con il Cagliari. Il Fenerbahce è stata la scelta giusta, è uno dei migliori club in Turchia ed è molto forte. E' un grande piacere esser qui con questi compagni, con questa società e con questi tifosi".

Purtroppo in Champions non è andata bene contro il Benfica. Quali sono i tuoi obiettivi in questa stagione?

"Abbiamo affrontato una squadra come il Benfica che gioca un buon calcio e che non era facile da affrontare. E' una delle migliori squadre del Portogallo. In questa stagione abbiamo cambiato allenatore e quindi non abbiamo ancora acquisito i giusti meccanismi. La scorsa stagione ci ha visti arrivare secondi alle spalle del Galatasaray per soli tre punti, quest'anno vogliamo vincere lo scudetto. E' da tre anni che il club non riesce a vincerlo".

In Italia non ti abbiamo visto solo con la maglia della Juve, ma hai vestito anche quelle di Udinese e Cagliari. Ti manca il calcio italiano?

"Sì, certo. Dopo nove anni si era creato un bellissimo rapporto con l'Italia. All'Udinese avevo cominciato molto bene, ero arrivato molto giovane e ho avuto la possibilità di crescere. Nei miei ultimi anni siamo riusciti a qualificarci in Champions nonostante qualche cessione importante, l'ultimo è stato uno dei miei migliori che ho disputato a parte l'infortunio".

Come è nato l'interesse della Juventus?

"E' un episodio che ricordo ancor oggi molto bene: il mio procuratore mi ha parlato dell'interesse della Juventus nel periodo in cui ero infortunato. Pensavo, all'inizio, che scherzasse (ride ndr). Avevo giocato bene prima di infortunarmi e questo aveva attirato le loro attenzioni. Per me fu bellissimo. Quando arrivai nella squadra più forte del calcio italiano, lavorai per esser completamente al 100% ma ero un po' indietro di condizione. Il mio obiettivo era di poter essere alla pari ai grandi campioni presenti come Barzagli, Pirlo, Pogba, Vidal e tutti gli altri".

Poi cosa è successo alla Juventus?

"Dal secondo anno c'è stata un po' più di difficoltà da parte mia, perché il mister non mi vedeva molto nelle sue scelte. Successivamente sono stato vicino ad andare all'Inter, ricordo la chiamata di Walter Mazzarri che all'epoca era allenatore dei nerazzurri. La Juventus, però, ha bloccato la cessione perché non voleva che andassi a giocare in un altro club italiano. Ecco perché poi sono andato al Queens Park Rangers, in Inghilterra. Non è stato un anno facilissimo per me, ma ho avuto la fortuna di poter vincere la Copa America con la mia nazionale".

All'Udinese e alla Juventus hai giocato nello stesso modulo, ma i compiti tattici erano diversi: con Guidolin eri più propenso a spingere, con Conte invece dovevi fare entrambe le fasi. Forse è questa la principale causa per cui non hai potuto esprimere il tuo miglior calcio a Torino? 

"No, assolutamente. E' stata colpa mia e non di Conte se l'esperienza a Torino è stata negativa. Ho avuto una grande opportunità ma non l'ho sfruttata, al contrario di un grande giocatore come Lichtsteiner che ha fatto bene al posto mio e ha vinto tutto. Il mister mi ha sempre detto, fin dai primi giorni di Juventus, che mi aveva voluto fortemente. Ho cercato di riprendermi dall'infortunio, di lavorare e e di ritrovare quella fiducia che avevo all'Udinese. Volevo tornare l'Isla che tutti conoscevano. E' normale che iniziarono ad uscire le voci su un mio probabile addio, fa parte del gioco. Purtroppo le mie prestazioni non sono state all'altezza delle aspettative che l'allenatore e i tifosi riponevano in me".

Tutti sono rimasti sorpresi dalla scelta di Marchisio che ha deciso di rescindere con la Juventus, la squadra con cui ha giocato per ben 25 anni. Sei rimasto stupito?

"Sì, sono rimasto stupito quando ho letto che Marchisio aveva rescisso con la Juve. E' un campione, lo è stato con la Juventus ma lo è tutt'ora per il calcio italiano. Ho avuto la fortuna di poter giocare con lui per due stagioni e penso che ora voglia andare a provare un altro calcio. Sicuramente, la sua volontà è quella di trovare nuovamente la stessa continuità che aveva prima. Perché quando sei infortunato e non giochi, non sei contento al 100%. Da parte mia c'è un grosso dispiacere, soprattutto quando vedi che abbandona un ragazzo che ha sempre fatto parte di questa squadra".

Un ricordo più bello dei tre anni. Se ne dovessi scegliere qualcuno, quale è?

"Parto nel citare Antonio Conte, un allenatore che mi ha insegnato tanto e che ricorderò sempre come Bielsa e Sampaoli. E' stato un grande piacere poter essere allenato da lui. Ho avuto la fortuna di poter legare con i miei compagni, è stato positivo per me potermi allenare con loro. Non tutti, nel mondo, hanno la fortuna di poter giocare con Buffon e grandi campioni come lui. Ricordo con piacere la Supercoppa giocata in Cina (contro il Napoli ndr), e tutte le grandi gare disputate con questa maglia".

Come vedi la Serie A italiana?

"La Juventus, per me, rimane sempre la squadra più forte nonostante il Napoli in questi tre anni si sia avvicinato ai bianconeri. E' sempre un passo in avanti. Rivali? Oltre agli azzurri, vedo molto bene l'Inter che ha costruito una squadra fortissima dove gioca il mio amico Asamoah (sorride ndr). Anche le altre si sono rinforzate, ma vedo sempre la Juve come favorita per una nuova vittoria. L'obiettivo è chiaro: la Champions League".

La Juventus esordirà tra poche ore nel match del Bentegodi contro il Chievo. In genere le squadre più piccole come l'affrontano?

"Ricordo che nelle mie esperienze ad Udine e a Cagliari, affrontavamo la Juventus senza nulla da perdere. Certo, con Ronaldo aumenta il grado di difficoltà ma è sempre stata una squadra tosta anche negli anni passati. Sicuramente i giocatori del Chievo vorranno fare una bella prestazione contro la miglior squadra d'Italia, ma sarà molto difficile per loro".

Nella Juventus, della vecchia guardia, è rimasta solo la BBC che si è ricomposta a distanza di un anno. Come li vedi? Che opinione hai dei tuoi ex compagni?

"Se devo stare a parlar di tutti, non finisco più (ride ndr). Ho sempre una buonissima opinione dei miei ex compagni, da quelli che sono rimasti a quelli che ho conosciuto in quegli anni. Alcuni calciatori come Buffon, Barzagli, Bonucci e Pirlo li ammiravo già quando ero all'Udinese, li conoscevo come calciatori e non per come erano fuori dal campo. Stesso discorso anche per Tevez, Vidal - lui già lo conoscevo poiché eravamo compagni in nazionale - e tutti gli altri. E' stato un immenso piacere aver l'opportunità di poterli frequentare nella loro vita privata. Posso testimoniare che sono delle persone meravigliose, perché per giudicare un giocatore e definirlo un campione devi conoscerlo sotto ogni punto di vista. Allenarsi con loro, dormire con loro, parlare con loro: ho soltanto ringraziamenti per aver vissuto queste emozioni".

Come vedi, invece, gli esterni di difesa? Secondo è un'ottima batteria quella costruita quest'anno dalla Juventus?

"Per me sono tutti giocatori forti. A partire da Cancelo. Ho avuto modo di osservarlo all'Inter e mi è piaciuto molto, si è ambientato nel nostro campionato grazie al tecnico Spalletti. Anche se deve migliorare in fase difensiva, ma son sicuro che ci riuscirà con mister Allegri. De Sciglio ha già giocato in nazionale, è un giocatore d'esperienza nonostante la giovane età, su Alex Sandro non si può dir niente perché è uno dei più forti al mondo. E in quel ruolo, i migliori sono brasiliani (sorride ndr). In nazionale sta facendo fatica perché ha i migliori, ma son sicuro che farà bene".

Dybala-Ronaldo, che coppia sarà?

"Per me è una coppia fantastica! Dybala è un ragazzo giovane che ha dimostrato tanto sia in Italia che per la sua nazione, avrà una grandissima opportunità di stare al fianco ad un campione come Cristiano che ha vinto tutto a livello individuale e di club. Per lui è l'occasione migliore per poter crescere e diventar ancor più forte di quanto non lo sia". 

Si ringraziano Mauricio Isla e il Fenerbahce per averci concesso l'opportunità di effettuare questa intervista.