ESCLUSIVA TJ - Luciano Moggi: "Inter leggermente favorita, ma la Juventus ha il vantaggio della tradizione. E sulle vittorie per 1-0..."

23.10.2021 17:27 di Giuseppe Martorana   vedi letture
ESCLUSIVA  TJ - Luciano Moggi: "Inter leggermente favorita, ma la Juventus ha il vantaggio della tradizione. E sulle vittorie per 1-0..."
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

Ex direttore generale della Juventus dal 1994 al 2006, Luciano Moggi è stato da sempre uno dei personaggi più chiacchierati del calcio italiano. Oggi abbiamo avuto il piacere di scambiare una discussione con lui per presentare insieme il match che vedrà domani la Vecchia Signora impegnata contro l'Inter. 

Buongiorno Direttore, domani sera andrà in scena il Derby d'Italia tra Inter e Juventus. Che partita ti aspetti di vedere? 

"Sicuramente una partita con due squadre reduci dalle fatiche della Champions, comunque vittoriosa. L'Inter vorrà non perdere di vista l'obiettivo  Napoli e quindi non perdere terreno rispetto al primo posto e cercherà di vincere. La Juventus, in forza a 5 vittorie consecutive direi che sia in pieno all'autostima e tende a non perdere la partita, considerata abbastanza difficile, anche perché questo sottintende il fatto di migliorare la classifica attuale". 

Quale potrebbe essere la chiave tattica del match?

"Bisogna domandarlo ai due allenatori. É comunque chiaro che la chiave tattica del match è una, è semplice. La Juventus gioca di rimessa, praticamente cercherà palle perse da parte dell'Inter per aggredire lo spazio ed andare in contropiede. Questa sarà la tattica della Juventus ed io volendo estremizzare il discorso credo che in una qualche maniera sia favorita, anche leggermente l'Inter perché la Juve deve pensare a fare risultato, ma con un gioco un po' particolare che può riuscire, ma anche no. Comunque, a vantaggio della Juventus ci sta che per tradizione i bianconeri hanno fatto sempre partite importanti e buone sia col Milan che con l'Inter".

La Juventus viene da 5 vittorie consecutive per 1-0 e ci sono già i primi mugugni dei tifosi che vorrebbero magari un gioco più fluido. Per te è meglio vincere sempre 1-0 o vincere le partite con un gioco migliore?

"Questa qui è la storia semplificata dell'esonero di Allegri. La Juventus, infatti vinceva, ma non dava spettacolo, adesso Max ha in mano un meccanismo che deve soprattutto vincere per riacquistare fiducia e per migliorare la classifica. Poi, per quanto riguarda il gioco è un discorso diverso, l'importante è vincere, poi il bel gioco verrà in seguito. Se i tifosi cominciano a lamentarsi su questo modo di portarsi in campo diventa un problema. I tifosi non devono pensare che si possa vincere e giocare bene. Si può anche vincere, si può giocare male, ma meglio vincere che perdere. Il problema di fondo, per me non esiste".

Anche perché comunque il motto della Juventus è Vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta...

"Queste sono stupidaggini del passato. La realtà è quella di vedere la squadra in campo e le possibilità che essa ha. L'unica tattica possibile in questa Juventus di adesso è il contropiede".

Quali sono i punti di forza dell'Inter e quali quelli della Juventus?

"I punti di forza della Juventus è che la squadra è abituata alla pressione di dover vincere ad ogni costo. I punti di forza dell'Inter, invece sono quelli di avere una difesa molto buona, un centrocampo migliore di quello della Juventus ed anche davanti sicuramente hanno dei buoni calciatori".

Inter-Juve è stata da sempre una classica del calcio italiano. Ci sveli qualche tuo ricordo legato a questa partita?

"É meglio guardare avanti, lasciamo perdere i ricordi. I ricordi non servono. Il passato è passato e bisogna guardare avanti, al futuro. Questo ci dice che Allegri sta cercando di adoperarsi in maniera tale da poter recuperare posizioni in classifica. Questa, infatti al momento non è per nulla ottimale per una squadra importante come la Juventus. É solo questo quello che conta".

Si ringrazia Luciano Moggi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.