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Alessio Tacchinardi: "Svolta a livello mentale, Juve senza infortuni fa paura. Allegri? Ha avuto una grandissima dote. Su Fagioli, Karsdorp e Milinkovic Savic..."

22.11.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessio Tacchinardi: "Svolta a livello mentale, Juve senza infortuni fa paura. Allegri? Ha avuto una grandissima dote. Su Fagioli, Karsdorp e Milinkovic Savic..."
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"Proposito per il 2023? Vorrei vedere una Juve finalmente cresciuta come nell'ultimo mese. Era stata una squadra deludente nei primi mesi, ora credo abbiano svoltato a livello mentale". Pensieri e parole di Alessio Tacchinardi, storico ex centrocampista bianconero di fine anni '90 e inizio '00, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com analizza l'ultimo periodo vissuto dai bianconeri e non solo:

Come è avvenuta la svolta a livello mentale?

"Questo non lo so, ma l'ultima Juve è una squadra che corre di più, lotta di più e lascia tutto il suo campo. Rispecchia a pieno il suo Dna. La scintilla è scattata poco tempo fa, meglio tardi che mai. In campionato, per il suo valore, poteva avere almeno 4/5 punti in più. Adesso mi sembra che le cose si siano messe in ordine. Ho sentito che Locatelli, in un'intervista, dopo la sfida con il Benfica diceva di aver tirato fuori gli attributi, in realtà nella Juve devi mostrarli dal primo all'ultimo giorno".

E' uno di quei giocatori che più ti è piaciuto nell'ultimo mese?

"Sì, è uno di quelli che ha lasciato tutto sul campo. Non è che il gioco sia diverso rispetto a prima, adesso i giocatori hanno voglia di battagliare di più sul campo. Non mi identificavo in quella Juve, nell'ultimo mese mi è piaciuta tanto. E' meglio partire piano per poi arrivare, che partire forte per poi scoppiare. Ma onestamente è stato fatto qualche errore, anche perché fare tre punti nel girone di Champions è troppo poco per un club del genere".

Considerando, poi, che il girone a parte il Psg non sembrava irresistibile.

"Si può uscire dalla Champions in un girone con Bayern e Barcellona, è più capibile, ma resta davvero un grosso rammarico. Fa molto male vederla in Europa League, con tutto il rispetto per questa manifestazione, qui abbiamo toccato il fondo. Anche se vincerla potrebbe rivelarsi stimolante. Ok il PSG, ma con le altre dovevi giocarla in maniera diversa. Però era una squadra che non ne aveva, quindi è stata giusta l'eliminazione".

La gioventù, a tuo parere, può aver svoltato la stagione?

"Era successo anche ai miei tempi nella Juve di Del Piero. Se i giovani, quelli decisi e cazzuti, hanno voglia di mangiare l'erba, possono portare aria di novità e freschezza. E questo è un grande stimolo per tutti. Non so perché ci si è accorti di Fagioli solo dopo tre mesi e mezzo, le cose fatte a Lecce probabilmente le avrà fatte anche in allenamento. Quella soluzione era da provare prima, ma non so se fosse infortunato o meno. Quel che voglio dire è che un ragazzo così può alzare il livello della competizione, specialmente nel vecchio che inconsciamente si è seduto. Sarà stato il momento disperato, sportivamente parlando, ma dopo il Benfica hanno fatto capire che o si corre, o si corre. Basta trottorellare".

Da chi può essere partito il segnale?

"Non so se sia partito da Allegri, Nedved, Andrea (Agnelli ndr) o Cherubini, credo che l'allenatore abbia bisogno di tutto lo staff tecnico e societario. Forse può esser dipeso anche dalla preparazione, magari non è stata giusta per via del Mondiale. Se ne sono usciti, è stato fatto un lavoro d'equipe. Oggi la Juve è uscita rafforzata a livello caratteriale, perché non puoi che diventare più forte quando ti buttano tutto addosso in fatta. Si è fatta le cicatrici con la sofferenza e la delusione, non è che il giocatore è sempre contento di uscire dalla Champions".

A proposito di Allegri, quale è la tua opinione in merito?

"E' una garanzia e lo ha dimostrato, ma le critiche sono state giuste. Ha avuto una grandissima dote: è riuscito a gestire la pressione clamorosa senza riversarla sulla squadra. Era una Juve non Juve, il mister si è dimostrato un ottimo incassatore e si è comportato da vincente. E' riuscito a dare tanta serenità ad un gruppo che doveva solo accendersi, basta soltanto fare un confronto tra la partita di Haifa e l'ultima giocata con la Lazio per capire che differenza enorme c'è stata. Non tutti sono in grado di fare questo. Lui è poi stato aiutato da una società che ha fatto un'ottima squadra, per me se la gioca con Napoli, Inter e Milan. Era una roba brutta da vedere, noiosa, ora invece ci divertiremo quando tornerà a ranghi completi".

Come vedi la Serie A? 

"Ad oggi, l'unica squadra che può romper le scatole al Napoli è proprio la Juve. Gli azzurri, quest'anno, hanno un qualcosa di clamoroso, c'è chi parla di possibile crollo ma non ne sono così convinto. Non è il club che ha fornito più giocatori per il Qatar, le punte di diamante come Osimhen e Kvaratskhelia si riposeranno e quando rientreranno andranno tremila volte più forti. La Juve, però, è concreta e decisa: ha di nuovo il Dna vincente".

Adesso che abito possiamo cucire per la Signora?

"La Signora è tornata brutta, sporca e cattiva. E' impossibile vincerle tutte giocando sempre al massimo, anche la mia Juve così come quella di Allegri riusciva a vincere quel tipo di partite a calci nel sedere".

Continueresti col 3-5-2? O ti alletterebbe vederla giocare col 4-2-3-1?

"Adesso c'è l'imbarazzo della scelta, tante frecce al tuo arco da poter sfruttare. Kostic, ad esempio, lo vedo imprescindibile in entrambe le soluzioni tattiche, perché butta dentro tanti palloni per le punte. Io rimarrei così, per me Bremer a quattro fa fatica. E' anche vero che la Juve dei primi mesi era ingolfata con tutti i moduli, ma il brasiliano sta tornando sui livelli dello scorso anno. La Juve deve diventare una squadra che fa paura dal punto di vista fisico, mi piace che in campo ci sia gente che sia alta o che superi il metro e novanta. Ho apprezzato molto il comportamento di Bonucci, poteva essere infastidito e invece è stato lì a spronare i suoi compagni. Questo è un atteggiamento da Juve".

Quindi rimaniamo così, chi faresti giocare in difesa?

"Il trio formato da Gatti, Bremer e Danilo, rimarrei su quei tre animali lì dietro e metterei sulle fasce Chiesa e Kostic. Ho visto qualità e palleggio in Locatelli e Fagioli, poi c'è Rabiot che spinge molto sia in attacco e sia in difesa. Senza dimenticarci di Pogba e Di Maria, i due grandi acquisti che abbiamo visto a spizzichi e bocconi. C'è talmente tanta scelta che la Juve, al completo e senza infortuni, fa paura. Puoi fare di tutto a livello tattico".

E attenzione anche al mercato, non sappiamo se arriverà l'offerta per Rabiot o McKennie e il sondaggio fatto per Karsdorp.

"Karsdorp è un giocatore che prenderei, per me la Juve ne ha bisogno. E' un martello, non è Maradona ma ci starebbe alla grande. McKennie con Pogba avrà meno spazio, poi ci sono anche Miretti e Fagioli nel ruolo che meritano. Rabiot? Peccato che sia esploso così tardi, mi è sempre piaciuto ma a volte ha fatto molto arrabbiare. Milinkovic-Savic? E' il top in assoluto, attacca e difende come pochi, ma 100 milioni sono tantissimi al giorno d'oggi. Non scherziamo, sono troppi. La vedo più come una provocazione, sarebbe una follia già pagarlo 60mln".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.