Del Piero: "Scirea non svanirà mai"

Alessandro Del Piero, attaccante e capitano della Juventus, parla dell'anniversario della morte di Gaetano Scirea, difensore e simbolo della Juventus anni 80'
Ecco l'intervista integrale:
Vent’anni fa eri poco più che adolescente, Scirea l’hai visto da giovane tifoso ma ti è stato anche raccontato. Tu come lo racconteresti ai tuoi figli?
"Lo racconterò, sì, perché è giusto non dimenticare. Racconterò quello che ha lasciato, quello che è stato ed è ancora oggi per tutto il popolo juventino e per il calcio italiano in genere, una persona che ha avuto sempre rispetto di tutti, si è comportato in modo esemplare e gode tutt’ora della massima stima da parte di tutto il mondo sportivo, non solo dei tifosi juventini. Mi piacerebbe che i bambini oggi mi vedessero come io vedevo lui allora."
Perché è importante ricordare Scirea? Secondo te può essere un modello anche oggi?
"Certo, deve esserlo. E’ importante ricordarlo per il mondo del calcio e non solo per quello, perché Scirea è stato una persona positiva sotto tutti gli aspetti. La sua carriera e la sua vita sono un modello di per sé, un insegnamento con i fatti, non a parole."
Ricordi qualcosa di quella sera di vent’anni fa? Come l’hai vissuta da tifoso della Juventus, in una famiglia juventina?
"Quella domenica sera c’è stato lo sconforto, di punto in bianco. E’ una tragedia che abbiamo vissuto noi da tifosi, peraltro ricordo bene che lui aveva smesso di giocare da poco. Lui rappresentava in tutto e per tutto la Juventus, ne incarnava lo spirito e lo stile. Ripeto, è stato un colpo duro anche se l’abbiamo vissuto dall’esterno, perché per tutti gli juventini e per tutti gli sportivi veniva a mancare un punto di riferimento. Senza parlare ovviamente dell’immenso dramma umano che ha toccato la sua famiglia."
A proposito di Mariella e Riccardo Scirea, entrambi hanno speso parole molto belle nei tuoi confronti quando hai superato il record di presenze di Gaetano…
"Li ringrazio perché quelle parole sono per me motivo di orgoglio. Il mio legame con loro è nato fin dai miei primi giorni a Torino, abitavo vicino a casa di Mariella e con Riccardo siamo quasi coetanei. Mi ricordo che mi furono vicini, nel mio primo impatto con Torino. E’ un bel rapporto, sincero, e Mariella e Riccardo sono due persone che rispecchiano in pieno – per quello che le ho conosciute io – la figura di Gaetano."
L’anno scorso hai superato Scirea come giocatore con più presenze con la maglia della Juventus: cosa ha significato quel traguardo?
"Tantissimo, soprattutto perché sono stato affiancato a lui. E’ stato un traguardo importante, ricordo quando Mariella e Riccardo mi hanno consegnato la sua maglia, un momento delicato, importante, significativo. Riuscire a ricalcare per alcuni aspetti quella che è stata la sua grande carriera qui alla Juventus è motivo di orgoglio, ma anche uno stimolo. Ho avuto modo di pensare l’anno scorso che ci sono dei traguardi grandi, importanti, difficili da raggiungere, che già hanno un grande valore di per sé. Ma quando si tratta di persone come Scirea, è ancora più importante il modo in cui questi traguardi si raggiungono. E tutti sappiamo come li ha raggiunti lui"