De Sciglio a L'Equipe: "In Italia troppa pressione. Allegri molto pragmatico, cerca solidità. La sconfitta col Villareal una grande delusione. Ora vogliamo Coppa Italia e quarto posto"

19.04.2022 12:25 di  Niccolò Anfosso   vedi letture
De Sciglio a L'Equipe: "In Italia troppa pressione. Allegri molto pragmatico, cerca solidità. La sconfitta col Villareal una grande delusione. Ora vogliamo Coppa Italia e quarto posto"
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Il difensore bianconero Mattia De Sciglio ha parlato ai microfoni de L'Equipe in una lunga chiacchierata, in cui ha affrontato diversi temi, personali e sportivi. Ha parlato anche del modo diverso di vivere il calcio in Francia rispetto all'Italia, una cosa che ha imparato nella sua esperienza con la maglia del Lione durante la passata stagione. E l'intervista è iniziata proprio da lì: "Una scelta che rifarei mille volte perché è stata una vera esperienza di vita, sono stato benissimo. Ho imparato a giocare in un calcio più rapido, dove anche le piccole squadre si giocano le proprie chance, senza limitarsi a difendere. Sono tornato a divertirmi giocando e oggi ho più fiducia nei miei mezzi. Da noi siamo sommersi ogni giorno dalla pressione dei media e dei tifosi. In Francia, una volta finita la partita, anche se è arrivata una sconfitta, si pensa a quella dopo senza esasperazione. Il calcio è vissuto più serenamente".

Sulla stagione in corso: "Allegri è stato l'allenatore che mi ha fatto esordire nel 2011. Lui è uno molto pragmatico: non è che non ami il bel calcio, ma cerca anzitutto la solidità, che è la cosa che lo ha contraddistinto nel suo primo ciclo alla Juve dal 2014 al 2019. Oggi è tornato, ma la squadra è diversa". E sulla stagione della Juve, ha detto: "Siamo partiti male, poi abbiamo fatto una serie di 17 partite senza perdere. Se non avessimo lasciato per strada tanti punti in maniera stupida, oggi saremmo ancora in corsa per lo scudetto. L'eliminazione in Champions col Villarreal è stata una grande delusione, ma non è vero che avevamo sottovalutato l'avversario. Ora i nostri obiettivi sono la Coppa Italia e finire quarti in Serie A". 

Sull'eliminazione dai Mondiali: "Contro la Macedonia è successo quel che può succedere in un match secco in cui ci si gioca una qualificazione. Il livello dell'avversario conta il giusto, può succedere di tutto con gli episodi. Ero in panchina quel giorno, vedevo che ci stavamo facendo intrappolare dal nervosismo, col passare dei minuti". 

Sull'impiego e la gestione dei giovani: "All'estero i giovani sono pronti prima di noi a giocare partite importanti. L'ho visto in Francia: lì i ragazzini sono coraggiosi, non hanno paura di provare un uno contro uno perché gli errori sono concessi. Un giovane italiano è idolatrato al primo match giocato bene e massacrato al primo errore. E poi, anziché riprendersi, si perde. So che tanti giovani hanno timore di lasciare l'Italia, ma è un peccato: sono esperienze che arricchiscono tantissimo".