C'è una differenza rispetto a un anno fa. E forse anche solo due mesi fa
Un anno fa Dusan Vlahovic era il centro della Juventus. O meglio, era l'unico centro che poteva avere la Juventus, il numero nove, il terminale offensivo. E per questo, al netto dei gol segnati, era sempre il primo a essere criticato, fino al pasticciaccio contro il Venezia: rigore segnato, curva che lo insulta a fine partita, la risposta del serbo, cori di discriminazione razziale. Quasi una polveriera pronta a esplodere e che, poi, è esplosa davvero nella seconda parte di stagione di Thiago.
Dodici mesi dopo, ecco che Vlahovic si è fatto male - da poco - ma almeno non aveva più problemi con la tifoseria. O quasi, dopo i fischi di inizio stagione per la non intenzione di firmare il rinnovo o di spalmare l'ingaggio. Ora forse, tornando indietro, probabilmente ci penserebbe due volte, visto che sarà fermo fino a marzo prossimo - se non aprile, ultimamente le date di rientro sono ballerine - e poi dovrà trovare qualcuno che gli dia fiducia e soprattutto i soldi che chiede. Non sarà facile.
La differenza però non è nell'assenza o nella presenza di Vlahovic. Bensì Openda e David sembrano più leggeri. Forse la concentrazione è su Kenan Yildiz che, da par suo, non vive un ruolo dove deve segnare a ogni partita. Gli attaccanti sì, ma non sono Vlahovic. Quindi probabilmente gli sarà perdonata anche qualche battuta a vuoto. Sembra un qualcosa da poco, ma non lo è per niente. Già rispetto a due mesi fa le cose sono migliorate. Di molto.
Direttore: Claudio Zuliani
Responsabile testata: Francesco Cherchi
Editore: TMW NETWORK s.r.l. - P.I. 02210300519
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26208
Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a Juventus F.C. S.p.A.
