Undici metri - La stagione del calcio italiano, tra un finale complesso da scrivere e lo spettro di un terremoto finanziario

14.03.2020 19:23 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - La stagione del calcio italiano, tra un finale complesso da scrivere e lo spettro di un terremoto finanziario

Alla fine anche l’UEFA si è arresa all’evidenza. Rinviare le gare di Champions League ed Europa League era l’unica soluzione possibile, inevitabile. Tutto il calcio e in generale lo sport si ferma, non si poteva andare avanti mettendo a repentaglio e a rischio le vite di tifosi e anche degli stessi atleti.
La diffusione del Coronavirus riguarda ormai tutta Europa, nessuno è al sicuro ed ecco che (ultime della lista) anche la Bundesliga e la Ligue in Francia si sono fermate. Purtroppo sono tanti i calciatori positivi al virus e tante squadre sono di fatto in quarantena (in Italia e all’Estero). Davvero una situazione difficilissima, drammatica.
La domanda che tutti si pongono adesso è una: e adesso che succede?
Risposta non semplice. Di sicuro la scelta più saggia a parer mio sarebbe quella di spostare l’Europeo e le ultime indiscrezioni pare vadano proprio in questa direzione con la possibilità che venga disputato a Giugno 2021. Spostare l’Europeo in teoria potrebbe creare il tempo necessario per far riprendere i campionati e le Coppe tra un paio di mesi cercando di portare a termine la stagione agonistica, sempre che tra qualche settimana le condizioni consentano una ripresa delle attività agonistiche (e questa cosa è tutta da vedere). 
Siamo sempre nel campo delle mere ipotesi, purtroppo siamo tutti costretti a navigare a vista sperando che le misure prese dai vari paesi possano portare ad un ragionevole contenimento del contagio.
Ad oggi credo non sia realistico pensare che dopo il 3 Aprile si possa subito tornare in campo, così come non penso sia possibile che tra 3 settimane la situazione torni già alla normalità.
Il rischio che i tornei nazionali possano essere annullati esiste realmente.
Annullare i campionati sarebbe una soluzione drastica e forte che rischierebbe di avere ripercussioni pesantissime sulle società. Si sa infatti che la maggior parte degli introiti per le società arrivano da sponsor e dai diritti televisivi.
Bisogna solo sperare che la situazione migliori, in primis per salvaguardare la salute collettiva e poi per non creare un terremoto finanziario che purtroppo in parte ci sarà e sarà inevitabile.



Qualcuno ha proposto di chiudere il torneo con le classifiche dell’ultima giornata giocata (con relativi titoli assegnati), altri hanno lanciato l’idea di chiudere la stagione in Italia con Play Off e Play Out e onestamente mi sembra una cosa non corretta che penalizzerebbe tutto il cammino fatto dalle squadre fin qui.  A questo punto, se la situazione tra qualche settimana non migliorerà e di fronte a possibili situazioni forzate (che finirebbero comunque sempre per scontentare qualcuno) la soluzione potrebbe essere solo una: fermarsi e non assegnare titoli. Forse questa in casi estremi potrebbe essere l’unica via. La classifica all’ultima giornata potrebbe servire solo per stabilire le liste Uefa. Ma ripeto è tutto in alto mare, bisogna capire come evolverà la situazione.
Chiudo con l’augurio che si esca fuori da questo incubo globale, un incubo in cui tutti siamo piombati. Siamo tutti spaventati, disorientati. Costretti a cambiare totalmente le nostre abitudini di vita. Ma bisogna mantenere la calma, bisogna sforzarsi di essere ottimisti e mai smettere di farsi coraggio e dare coraggio agli altri alle persone più deboli.
Il mio pensiero va alle persone che stanno soffrendo in questo momento, alle tante che stanno combattendo contro il virus e soprattutto ai medici, agli infermieri, a tutti quelli che a vario titolo stanno lavorando e mettendo a rischio la propria salute per il bene di tutti.
Bisogna essere forti, rispettare attentamente quello che le istituzioni e le autorità sanitarie ci dicono. È un periodo difficilissimo ma riusciremo a superarlo! Ce la faremo.