Undici metri - La settimana più difficile dell'era Sarri, ma la squadra non è allo sbando. Ripartire dalla difesa per ritrovare gioco e risultati. Paratici ha seminato: a giugno può raccogliere i frutti

Brian Liotti è una delle voci più popolari e apprezzate del panorama radiofonico nazionale, giornalista nonché appassionato ed esperto di calcio.
01.02.2020 02:00 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - La settimana più difficile dell'era Sarri, ma la squadra non è allo sbando. Ripartire dalla difesa per ritrovare gioco e risultati. Paratici ha seminato: a giugno può raccogliere i frutti

Sta per terminare la settimana più difficile per la Juve dall’inizio dell’era Sarri, nemmeno le due sconfitte rimediate con la Lazio (in Campionato e Supercoppa) avevano lasciato strascichi simili al dopo-Napoli.

La brutta sconfitta del San Paolo e la conferenza post-gara di Sarri hanno fatto alzare un polverone. A questo si aggiunga la scelta (consapevole) di non fare niente in entrata sul mercato di gennaio (a parte l’acquisto per giugno di Kulusevski). Tutto questo mentre tutte le altre si sono date da fare e rinforzate. L’Inter in particolare soprattutto con il colpo Eriksen ha dato un segnale forte, adesso davvero i rapporti di forza sono cambiati. La Juve resta forte, ed è padrona del suo destino, non è una sconfitta (anche se brutta) a far cambiare opinione su una squadra ma occorre dare una sterzata convinta sul piano del gioco ma soprattutto su quello dei risultati.
Il dato che preoccupa è soprattutto la solidità difensiva: 21 gol subiti ad oggi (in 21 partite) sono troppi per una squadra che ambisce a rivincere lo scudetto. La prima cosa da registrare è proprio il reparto arretrato.
In passato alla Juve spesso bastava fare un gol e chiudere la saracinesca. Oggi non è più così. Anche l’attacco mostra qualche difficoltà, si segna meno rispetto alle previsioni e segnano meno giocatori.
A parer mio comunque criticare così tanto Sarri è un esercizio sterile e per certi versi ingiustificato. Sarri merita rispetto, parliamo di un allenatore che è ai primi mesi sulla panchina della Juve (un periodo di ambientamento ci sta), e comunque è primo in classifica, agli ottavi di Champions e in semifinale di Coppa Italia. Dati e risultati alla mano non bisognerebbe aprire bocca. Invece leggendo e ascoltando le (tante) critiche sembra quasi che si stia parlando di una squadra allo sbando magari a metà classifica e fuori da ogni obiettivo. Non è così.

Ha lasciato poi un po’ pensare la scelta della Juve di non intervenire nella sessione di mercato di Gennaio. Detto di Kulusevski (ottimo giocatore ma arriverà a Giugno), partito Emre Can (andato al Borussia Dortmund), partito Pjaca (Anderlecht), con Rabiot e Ramsey che faticano molto, Khedira ai box, forse qualcosina a centrocampo la si poteva fare. Il problema è sempre lo stesso: a Gennaio è difficile fare grandi colpi. Eriksen è stata una vera eccezione e comunque si è accasato all’Inter. Comprare tanto per comprare non ha senso.
Secondo il mio parere la Juve al completo è ancora la squadra più forte.  Penso che questa squadra abbia dimostrato solo il 30/40 % del suo potenziale. Questione di forma fisica e di equilibri, trovati e raggiunti quelli resto convinto che non ce ne sia per nessuno. La rosa della Juve resta la più forte. Non dimentichiamoci che a breve rientreranno Khedira e Chiellini. Saranno loro i “nuovi” acquisti utilissimi nella seconda metà di stagione.  



Intanto Domenica a ora di pranzo a Torino arriva la pericolosa Fiorentina di Beppe Iachini. Non credete sia un impegno agevole. I viola anche contro l’Inter hanno fatto una buona gara e sono insidiosi. Se Sarri e i suoi vogliono vincere dovranno fornire una prestazione di assoluto livello e dovranno essere veloci. E’ la velocità (anche di pensiero) il segreto delle grandi squadre. I bianconeri visti a Napoli in campo non correvano, giocavano compassati e aspettavano gli avversari senza aggredirli.

Per quanto riguarda la formazione, Sarri potrebbe tornare a giocare con Ramsey dietro le punte. Occhio anche all’attacco. Cr7 è tornato in forma e continua a segnare. E’ lui la certezza, bisogna capire chi giocherà al suo fianco (vedo Dybala favorito sul Pipita).  La Juve deve cercare di difendere il primo posto. Dietro Inter e Lazio scalpitano.

La gara con la Fiorentina secondo me è importantissima. Occorre dare un segnale, la Juve è passata dalla bella e convincente prova di Coppa Italia contro la Roma alla gara per certi versi sconcertante di Napoli. Troppo brutta per essere vera Juve, Domenica capiremo se si sia trattato solo di uno spiacevole episodio o se effettivamente c’è qualcosa che non va. Come al solito giudice sarà il campo. Gli addetti ai lavori invocano il bel gioco: il “sarrismo”. Occorre tempo per dare fluidità alla manovra, ma nel frattempo bisogna vincere. Non ci sono vie di mezzo.
Un dato è certo, vuoi perché ri-vincere è sempre più complicato che vincere, vuoi per le difficoltà maggiori e per la forza degli avversare ma quest’anno vincere sarà ancora più difficile e forse per questo ancora più bello.

Chiosa finale sul mercato, non inganni il fatto che la Juve non abbia fatto niente nella finestra di gennaio. Paratici ha seminato per giugno, gli obiettivi sono ambiziosi, sono chiari e riguardano una zona del campo in particolare, il centrocampo: Pogba e Tonali. Sono loro i veri grandi sogni bianconeri. Tra qualche tempo scopriremo se destinati a rimanere tali o trasformarsi in realtà. Fino alla fine.