Supercoppa di delusione: la Juve non deve fermarsi a Cardiff. A centrocampo serve un Vidal. Bene la 10 a Dybala, sperando che duri

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
15.08.2017 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Supercoppa di delusione: la Juve non deve fermarsi a Cardiff. A centrocampo serve un Vidal. Bene la 10 a Dybala, sperando che duri

La sconfitta in Supercoppa lascia uno strascico di delusione e riapre qualche vecchia ferita, in casa Juventus. È ancora calcio di agosto, ma è anche qualcosa in più. La prima partita che contava in stagione, i bianconeri l'hanno persa e anche in malo modo. È un dato di fatto: una competizione nel complesso secondaria non merita il de profundis, ma un minimo di analisi sì. Sul fatto, per esempio, che quest'anno sarà più complicato anche in Italia. Perché torneranno le avversarie, ma anche perché la Vecchia Signora deve risolvere il dubbio su che squadra sia.

La storia della Juventus non inizia e non finisce a Cardiff. Per cui possiamo dimenticarci della città gallese e guardare oltre, non analizzare tutto alla luce della finale persa col Real Madrid. Non si può vivere e rivivere quel trauma in continuazione: non tutti i mali partono da lì. Un ciclo, forse, sarebbe finito comunque. Buffon, Barzagli e Chiellini avrebbero avuto in ogni caso un anno in più. Bonucci, con buone probabilità, sarebbe andato via lo stesso. Nel calcio, di maledizioni e di superstizioni si campa, ma non bisogna morirne. Quella delle finali è un falso problema: di solito, le vince la squadra più forte, non quella più aiutata dalla sorte. Il vero interrogativo riguarda piuttosto come uscire dalla terra di mezzo. Né con le grandissime, né con le altre: nonostante l'avvicinamento, non è ancora chiaro dove si posizioni la squadra di Allegri nel contesto europeo.

Sul mercato, perché di questo pure si campa, mancano 15 giorni per risolvere il dilemma. Un paio di interrogativi sulla difesa ci sono: Benatia e Rugani non meritano un processo perché "non sono Bonucci". Se non c'è fiducia, bene un innesto (Manolas o De Vrij). A destra, De Sciglio ha bisogno di tempo: se Lichtsteiner non è più considerato un titolare affidabile, anche qui meglio cambiare. In entrambi i casi, punterei su chi c'è, ma vedremo. Il cambio di passo, però, deve avvenire a centrocampo.

Contro la Lazio, i bianconeri hanno effettuato una marea di passaggi. Soprattutto il confronto tra i due reparti difensivi è clamoroso: non si è vista, però, tutta questa differenza nello sviluppo della manovra. Manca, con il massimo rispetto per i campioni che già ci sono, un giocatore in grado di fare la differenza in mediana, quando il resto della squadra gira sottotono. Marotta ha assicurato che arriverà, ma sinceramente continuo a dubitare che possa essere Matuidi. Uno come Emre Can, pur non essendo un top assoluto al momento, rispecchierebbe di più il profilo del giocatore che servirebbe. Che, a dirla tutta, è comunque difficile da individuare. Inutile prenderlo in zona più avanzata: sconfesserebbe gli arrivi, comunque esosi, di Costa e Bernardeschi. Che tipo di giocatore servirebbe? Un Vidal, un Pogba. Uno Strootman?. Uno da piazzare lì e che faccia la differenza, completando una batteria d'eccezione con Pjanic, Khedira e Marchisio. A proposito, Allegri deve credere nel Principino: l'anno scorso è stato un incidente, ma sa come far ripartire la Juve.

Due battute finali sulla maglia numero 10 a Dybala: ieri, qualora ve ne fosse bisogno, ha confermato di essere per distacco il giocatore di maggior qualità in rosa. Sulla scelta di vestire la 10 non sono d'accordo in toto, ma solo perché sono molto legato alla 21, che tra Zidane e Pirlo qualche soddisfazione l'ha regalata. Opinioni personali a parte, è un bel segnale se non vuol dire solo marketing. Se, cioè, significa che la Juve ritiene davvero incedibile Dybala e ha la possibilità di rifiutare qualsiasi offerta, anche futura, a prescindere dalla sua entità. Per ora, comunque, chiude il mercato 2017. La speranza è che non si debba ritornare sull'argomento nel 2018: tutti sono utili e nessuno indispensabile, ma il numero 10 di una grande squadra europea non può cambiare ogni 2-3 anni. Un abbraccio, infine, a chi aveva già acquistato la maglia numero 21 di Dybala o la 19 di Bonucci: venire incontro a questi tifosi sarebbe un bel gesto. Forse dovuto.