Moby Dick - La Juventus non ha più un progetto evolutivo. Cedere anche Rugani sarebbe un disastro nella costruzione della Juventus del futuro

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
01.08.2018 08:45 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - La Juventus non ha più un progetto evolutivo. Cedere anche Rugani sarebbe un disastro nella costruzione della Juventus del futuro

Cercando di non scivolare su di un sentiero lastricato di risentimenti, l’affare Higuain non rappresenta un valore negativo nelle considerazioni tecniche ed economiche della Juventus. Il J-Medical ha fatto la propria scelta, il comparo finanziario è stato rafforzato ed alleggerito, considerando l’addio al pesante ingaggio da 7,5 milioni l’anno. I cinquantaquattro milioni che la Juventus incasserà in due anni forniranno inoltre una plus valenza, consentendo di migliorare i conti. 

 

Secondo i test cronologici del J medical la scelta di lasciar partire Higuain è giustificata da un fisiologico calo di rendimento. Senza Cristiano Ronaldo, l’argentino avrebbe dominarono scena in bianconero per altri tre anni senza timore di perdere la titolarità. L’arrivo del migliore giocatore del mondo ha però reso necessaria una scelta, suffragata dai dati raccolti nell’ultimo biennio.

 

Il fallimento di Bonucci a Milano è figlio, peraltro, della ricollocazione in un ambiente poco competitivo. Higuain non rivedrà la Champions almeno un anno, e osserva da Pjanic a Locatelli, da Douglas Costa a Suso. Con tutto il rispetto possibile per la qualità della “rosa” del Milan, siamo di fronte ad un abbassamento del coefficiente qualitativo dell’organico che dovrà imbeccare il “Pipita”.

 

Sul fronte Caldara, invece, non esistono considerazioni tecniche in grado di supportare la scelta di cedere il giocatore in cambio di Bonucci. Uno scambio che genererà per la Juventus una plus valenza di circa trenta milioni nel bilancio. 

 

 

 

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International. Ha collabarota con  Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Attualmente collabora con l tabloid "The Sun". Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Conduce "#AlVolante" su Antenna Sud.  https://www.facebook.com/alvisecagnazzo.alvolante/