Moby Dick - La Juventus ha bisogno di comprare, non di vendere. Agnelli ha deciso: la sua squadra sarà sempre più italiana. Keita e Bernardeschi ottimi acquisti, Douglas Costa lo sarebbe di più

Collaboratore de "Il Riformista" e del tabloid "The Sun". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Montero e Conte
28.06.2017 01:05 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - La Juventus ha bisogno di comprare, non di vendere. Agnelli ha deciso: la sua squadra sarà sempre più italiana. Keita e Bernardeschi ottimi acquisti, Douglas Costa lo sarebbe di più

Il mercato vive le proprie congetture estive, intarsiate in quel tessuto sottile e promiscuo delle notizie annunciate e mai realmente concluse. La lunga trattativa per Alex Sandro è lo spot più calzante per una sessione estiva che vive, perlomeno in Corso Galileo Ferraris, di profonde attese. Incassati ben centoventi milioni dal lungo cammino in Champions League, circa dieci milioni, dalla vittoria in Coppa Italia, la Juventus non dovrebbe palesare alcun tipo di problema nel reperimento dei giocatori considerati funzionali al progetto, almeno triennale, di Allegri.
 
Eppure, le vicende del calciomercato, talvolta hanno il dono di rendere più difficile da percorrere persino il tracciato più lineare e scorrevole. Così, a conti fatti, la Juventus ha comunque deciso di sedersi attorno ad un tavolo per trattare la cessione di Alex Sandro a cifre stratosferiche, certa, nella peggiore delle ipotesi possibili, di realizzare una plus valenza di cinquanta milioni di euro. In realtà, a Torino, servirebbe degli acquisti, soprattutto dalla cinto in su. La coperta, come ama ripetere Allegri, è corta.
 
L'infortunio d Pjaca ha di fatto ridotto a soli quattro elementi il reparto. Il poker composto da Dybala, Mandzukic, Cuadrado ed Higuain non ha mai avuto un'alternativa di ruolo a partire dal mese di Marzo. Gli sforzi, già a partire dai primi giorni di giugno, si sarebbero dovuti concentrare nella celebrazione di almeno un paio di innesti sulle corsie laterali d'attacco.

La fitta coltre di fumo sollevata dall'affare Douglas Costa ha consentito un ampio margine di manovra sugli obiettivi paralleli, ovvero Bernardeschi, in procinto di lasciare la Fiorentina, e Keita. Il numero 10 della Nazionale azzurra sarà il vero grande colpo di un'estate a tinte tricolori, quantomeno dalle parti di Vinovo.
 
La scelta di Agnelli, condivisa da Marotta e Paratici, è quella di ridare una identità nazionale al club, investendo sui giovani italiani. Meno malleabili nella gestione dei corteggiamenti spagnoli o inglesi, la nidiata di talenti in arrivo a Torino garantirà un'ossatura forte e fedele, insensibile ai richiami di mercato. Caldara, Spinazzola e Rugani, se non da quest'anno, a partire dal 2018, occuperanno tre dei quattro ruolo disponibili in difesa. La scelta di investire su Keita, invece, è la diretta conseguenza dell'irrigidimento del Bayern Monaco in merito all'operazione Douglas Costa. Se il mercato chiudesse fra pochi giorni, il brasiliano resterebbe in Baviera, con buona pace dei desideri di Allegri. Il tornante laziale risponde ad una duplice richiesta societaria: abbassare l'età media della squadra e non spendere più di venti milioni per un esterno d'attacco. Il ritiro estivo della squadra non è poi così lontano e la Juventus deve spingere sull'acceleratore per evitare che i suoi obiettivi diventino appetibili anche per altre squadre...