LA LANTERNA VERDE - CR7 COME TRUMAN: LA SUA VITA CI APPARTIENE O FORSE NO? POLPO INDIGESTO…

15.11.2018 00:02 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - CR7 COME TRUMAN: LA SUA VITA CI APPARTIENE O FORSE NO? POLPO INDIGESTO…

Nel 1998, al cinema, esce The Truman Show. Una pellicola straordinaria che racconta la vita, surreale, di Truman Burbank. Ripreso sin dal suo primo giorno di vita, è, a sua insaputa, il protagonista di un reality in onda 24 ore su 24. Tutti vogliono sapere che cosa fa, come lo fa e quando lo fa. Non ha segreti, la sua vita appartiene agli spettatori, almeno fino a quando accade qualcosa (non proseguo, magari qualcuno non l’ha ancora visto)… Bene, a volte ho l’impressione che Cristiano Ronaldo sia il Truman Burbank dei nostri giorni. Certo, in questo caso è lo stesso CR7 ad accendere le telecamere, ormai a forma di social network, ma la sua vita è comunque alla portata di chiunque ne fosse interessato. Il The Sun gli ha fatto i conti in tasca, snocciolando tutte le spese della sua recente capatina a Londra. Ha speso 31.000 per due bottiglie di vino… E poi c’è il gatto da oltre 2.000 euro… Insomma, Cristiano Ronaldo è “a nostra completa disposizione”. Guadagna una montagna di soldi, è un personaggio pubblico, abbiamo il diritto di sapere cosa fa, come lo fa e quando lo fa, giusto? Risposta complicata. Se da un lato, come si suol dire, “fa tutto parte del gioco”, dall’altra ci sarebbe un limite da non oltrepassare. Anche Truman, alla fine, reagisce e anche in maniera violenta… Cristiano Ronaldo convive con questa vita “da prima pagina” da tanti anni. E’ assuefatto a ciò che gli accade attorno. E’consapevole del peso dei suoi gesti: un suo sbadiglio mentre si trova con Giorgina verrebbe interpretato come la sicura rottura dei due… Un mancato saluto ad un giovane tifoso come la conferma della sua voglia di cambiare squadra… Eppure, ciò che davvero conta, è il CR7 calciatore, quello che corre, suda e si danna l’anima sul campo. Per fortuna, almeno da questo punto di vista, non c’è distorsione della realtà.

In campo, CR7 non deve pensare alla sua immagine mediatica. E’ libero di essere sé stesso, ossia, al pari di Messi, il miglior giocatore al mondo. Paradossalmente, il portoghese può esprimersi come meglio crede solo quando gioca a calcio… Sempre che, un giorno, non decida di fare come Truman, ossia scomparire: “Buongiorno... e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte”…
Chi non scompare, almeno dai sogni di buona parte del popolo bianconero, è Paul Pogba. Il francese, altro asso nell’uso dei social network, è abilissimo a “tenere viva la fiammella della speranza”. Un giorno giura amore eterno al Manchester United, l’altro si fa fotografare con Nedved. Chiaramente, il suo futuro è legato, a doppio filo, a quello di Mourinho. Pogba, probabilmente, vorrebbe un tecnico più congeniale al suo modo di vivere il calcio ma, al momento, lo Special One non è intenzionato a mollare la panchina dei Red Devils. Di conseguenza, meglio non chiudere la porta in faccia alla Juventus, potrebbe anche essere un’opzione da considerare in estate. L’impressione è che il Polpo sia diventato un po’ indigesto. Che sia un grandissimo giocatore (a mio avviso non ancora un top player) è fatto conclamato ma, con tutto il rispetto, riportarlo a Torino, sponda bianconera, potrebbe davvero risultare un azzardo. Costerebbe uno sproposito e potrebbe anche non essere solo una manna dal cielo. Pogba adora essere al centro dell’attenzione e a Torino c’è spazio per un solo Truman Burbank…