LA LANTERNA VERDE - CHI SALE (RABIOT) E CHI SCENDE (DYBALA)

12.11.2020 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - CHI SALE (RABIOT) E CHI SCENDE (DYBALA)

Ci risiamo… Tutti fermi, calcisticamente parlando, per la sempre più incomprensibile “pausa per gli impegni della Nazionale”. Onestamente, alla luce del momentaccio che sta vivendo il calcio, non proprio l’idea del secolo… Comunque, siamo troppo piccoli per arrivare a comunicare con Ceferin e, quindi, accettiamo questo forzato stand-by  e sfruttiamolo per alcune riflessioni in salsa bianconera. Che la Juventus di Pirlo sia un cantiere aperto lo sanno anche le anatre del fiume Ticino (che spero di tornare a frequentare presto, non le anatre ma il fiume…). Tuttavia, c’è da tirare le orecchie a qualcuno e complimentarsi con qualcun altro… In particolare, direi di concentrarsi su due giocatori che, ognuno a suo modo, stanno sorprendendo…
Parto con Adrien Rabiot. Chi mi segue, sa che il francese non è mai stato un mio “protetto”. L’ho massacrato più volte lo scorso anno, evidenziandone l’inutilità conclamata da prestazioni al limite dell’indecenza. Al termine della scorsa stagione, avrei festeggiato un suo addio, invece ha fatto le valigie l’altro francese (Matuidi). Bene, a distanza di qualche mese, Adrien Rabiot mi ha preso a schiaffi in pieno volto. Non una buona gara ma una serie di ottime prestazioni, con la chiara sensazione che possa anche migliorare. E dire che sembrava un giocatore perso nel limbo. Tutt’altro. Nel nuovo centrocampo di Pirlo, si sta dimostrando il più utile. Difende con grande determinazione e, appena recupera palla, parte alla volta della porta avversaria in tempi rapidi. Bravo anche quando c’è da smistare il pallone.

Riuscisse a segnare con continuità, beh allora dovrei proprio starmene zitto a lungo circa il suo valore. In nazionale ci è andato e si è anche procurato un fastidio muscolare ma poco importa… Il ragazzo si sente parte del gruppo e, dopo diversi mesi, ha anche la faccia giusta. Bravo Adrien…
Se Adrien Rabiot è riuscito nella magia di trasformare le pesanti critiche in scroscianti applausi, Paulo Dybala ha fatto l’esatto contrario. La Joya non è mai stata così triste. Che succede? In primis, meglio sottolineare un dato: non è in forma fisicamente. Inutile continuare a far finta di niente. L’argentino post Covid è in ritardo di condizione e, di conseguenza, fatica a giocare in maniera naturale. Ma, purtroppo, c’è dell’altro. E’ innegabile che il ragazzo sia in difficoltà anche dal punto di vista tattico. Pirlo sta provando a confezionargli un ruolo adatto al suo talento o, meglio, una zona di campo dove lasciarlo libero di inventare ma la missione pare complicata. Con CR7 tornato a sedersi sul trono in maniera stabile e Morata in grande spolvero, non è semplice incastrare anche Dybala nell’equazione offensiva bianconera. Anche perché, i vari Kulusevski e Chiesa, mordono il freno per essere lasciati liberi di correre sulla fascia.  Nessuno mi toglie dalla testa che pure le troppe voci sul rinnovo stiano condizionando il buon Paulo. Che fare quindi? Niente, smettere di criticarlo ad ogni passaggio sbagliato o gol mangiato e dargli il tempo di ritrovarsi. Se abbiamo aspettato Adrien Rabiot, non vedo perché non dovremmo dare tante altre occasioni a Paulo Dybala, no? Siamo d’accordo sul fatto che, Paulo Dybala sia un fenomeno, vero? Se no mi tocca prendervi a schiaffi come ha fatto Adrien con me… Scherzo ma neanche tanto…