Juve, a Berna finisce il primo atto della Champions. Cosa ha funzionato, cosa è mancato

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
11.12.2018 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Juve, a Berna finisce il primo atto della Champions. Cosa ha funzionato, cosa è mancato
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Ultimo atto della Champions Leaguem parte prima, in arrivo. Oggi ne parlerà Massimiliano Allegri, domani la Juventus affronterà lo Young Boys nell’ultima gara della fase a gironi. Diamo per scontato, per aver visto la squadra svizzera all’andata, che arriverà una vittoria salva primo-posto. E fermiamoci un attimo a ragionare su cosa abbia funzionato e cosa no fin qui nel percorso europeo della Vecchia Signora.

D’altra parte, che la Champions League sia l’obiettivo della Juventus lo sanno anche i muri. Il campionato non vogliamo certificarlo finito un po’ per scaramanzia e un po’ effettivamente per i precedenti: fin qui la Juve è andata fortissimo, ma Napoli e Inter sono andati molto sotto media. Si dovessero invertire i ruoli, chi lo sa. Comunque, la Champions, dicevamo.

Cosa ha funzionato? La partenza, anzitutto. Al contrario di altre volte, la Juve ha messo in chiaro sin da subito di essere la prima squadra del raggruppamento e ha chiuso praticamente in tre partite il discorso qualificazione. Ha funzionato l’approccio, si direbbe in riferimento alla partita. Poi hanno funzionato i singoli, ma di gara in gara. Bernardeschi contro il Valencia, Dybala contro lo Young Boys, ancora Dybala contro il Manchester United, Ronaldo al ritorno contro il Valencia.

Ha funzionato la difesa, in quasi tutte le gare, e ha funzionato l’attacco. Ha funzionato Bentancur, la vera nota lieta di questo avvio di stagione. Ha funzionato Allegri che raramente ha sbagliato le scelte. Non ha funzionato, di contro, la concentrazione fino all’ultimo secondo. In un solo episodio, sia chiaro. Ma tanto può bastare.

Nelle ultime edizioni della Champions, oltre alle due finali, la Juve è uscita anzitempo per errori o leggerezze individuali. Evra contro il Bayern Monaco, Benatia (bidoni della spazzatura permettendo) contro il Real Madrid. È mancato quello che è mancato nell’unico altro inciampo stagionale, il pareggio contro il Genoa, per ora unico ostacolo verso i 114 punti a fine campionato.

E poi è mancato qualcosa: un passo da grandissima. La Juve, in campionato e fin qui anche in Champions, vince per manifesta superiorità. Si hanno da impegnare, invece, i bianconeri, perché dalla prossima fase in poi il risultato non sarà inevitabile, calato dal cielo per l’evidente disparità tecnica rispetto all’avversario. Si chiude una fase, se ne apre un’altra. Forti delle proprie consapevolezze, pronti a imparare dai propri errori. E limiti: fin qui, la Juve ne ha avuto uno soltanto, se stessa.