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Paolo De Ceglie: "Molto motivato per il mio futuro. Bernardeschi è da Juve. Ora non serve giocatore alla Vidal. Sul primo scudetto con Conte..."

01.07.2017 09:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Paolo De Ceglie: "Molto motivato per il mio futuro. Bernardeschi è da Juve. Ora non serve giocatore alla Vidal. Sul primo scudetto con Conte..."
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Dopo ventuno anni vissuti in maglia bianconera, da oggi per Paolo De Ceglie comincerà un'altra avventura lavorativa. Il rapporto con la Juventus si è interrotto senza rancore, il passato è ormai alle spalle ed è la sensazione che traspare dalle sue prime parole rilasciate, in esclusiva, ai nostri microfoni: "Per il futuro sono molto motivato, ho tanta voglia di fare e aspetto l'occasione giusta per rimettermi in pista. Fisicamente sto bene, ormai sono anni che ho recuperato a pieno". Ma quale sarà la prossima squadra di Paolo De Ceglie? "Sto parlando un po' in giro - ha dichiarato a TuttoJuve -, al momento, però, non so ancora nulla della squadra in cui giocherò prossimamente".

Passando alla Juventus attuale, come la commenti?

"La Juve attuale è una squadra fortissima e potrà soltanto diventare più forte. Questo è il mio pensiero in generale, lo dimostrano gli ultimi risultati conseguiti. Cardiff? Il primo passo è tenere i giocatori migliori, come Leonardo Bonucci. I bianconeri hanno la squadra per mirare a vincere tutto, compresa la Champions".

Ma proprio dal mercato, potrebbe esserci qualche sorpresa. A bruciapelo, cederesti Alex Sandro a fronte di un'offerta da capogiro?

"E' un giocatore fortissimo, ma la storia della Juve insegna che sono stati ceduti campioni che si pensavano insostituibili. Penso che se la Juventus dovesse cedere qualcuno, abbia già in mente con chi rimpiazzarlo di altrettanto forte".

Potrebbe essere la soluzione Danilo per Dani Alves, questo intendi?

"Non so sinceramente se sarà questa la mossa. La Juve rimpiazzerà bene l'addio di Dani Alves".

Bernardeschi potrebbe fare al caso della Juventus?

"E' giovane, in Italia ha dimostrato già di poter fare belle cose. Perchè no? Potrebbe essere da Juve. E' preferibile a Douglas? Non lo so, i giocatori non si valutano solo per il valore assoluto ma anche dal contesto. La scelta giusta è quella che si addice all'allenatore e ai suoi schemi. Sono tutti nomi forti, alla Juve arrivano solo giocatori di questa caratura".

Tu che ci hai giocato insieme, secondo te a questa squadra manca un giocatore come Vidal?

"La Juve ha cambiato un po' il modo di giocare, dipende dal modulo perchè ora gioca con due centrocampisti e senza mezz'ala. I due centrocampisti sono due mediani, non c'è un giocatore alla Vidal che fa degli inserimenti alla sua arma vincente. Quando si hanno giocatori di questo calibro, penso che bisogna trovare il metodo per far giocare tutti i più forti. Cambi e adegui il modulo in base ai giocatori che hai".

Un momento del passato bianconero, il primo scudetto con Conte. Quali erano le vostre aspettative alla vigilia?

"Dai risultati fatti all'inizio non si pensava subito di poter vincere lo scudetto. Da quanto mi ricordo, noi pensavamo di ritornare temibili agli occhi degli avversari, perchè quando ci incontravano dovevano ricominciare a pensare che era molto probabile perdere. Era questo il nostro primo obiettivo. Svolta? Il girone di ritorno, visti i punti e l'andamento che stavamo facendo. E poi quando indossi quella maglia vuoi vincere, è stato normale spingere sull'acceleratore".

Anche perchè la Juve, all'epoca, era molto simpatica agli avversari.

"A me è sempre stata simpatica la Juve, non ho mai avuto pensieri. Passo per passo, partendo da un momento difficile si è riguadagnata la fiducia e la credibilità di tutti".

Sarebbe scontato chiederti il giocatore più forte con cui hai giocato. Ma, invece, chi è stato il mister che ti ha dato più consigli tattici utili alla tua carriera?

"Sicuramente mister Conte è colui che mi ha dato di più, ma a dir la verità ogni allenatore che ho avuto mi ha lasciato cose differenti. Però con lui ci sono state più soddisfazioni ed è normale che mi ha insegnato qualcosa in più".

Si ringrazia Paolo De Ceglie per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.