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Michelangelo Rampulla: "Juve inconsistente, non bisogna attaccarsi all'arbitro. Pirlo? Entrata Danilo segnale difensivo. Sull'uscita di Szczesny e lo scudetto..."

23.12.2020 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michelangelo Rampulla: "Juve inconsistente, non bisogna attaccarsi all'arbitro. Pirlo? Entrata Danilo segnale difensivo. Sull'uscita di Szczesny e lo scudetto..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

"C'è poco da salvare della partita di ieri, non è stata una gran bella partita. Bisogna dire che il fatto di esser rimasti in dieci per buona parte dell'incontro non ha aiutato, ma da una squadra come la Juve ci si aspetta di più anche in dieci". E' il commento del giorno dopo di Michelangelo Rampulla, ex calciatore ed allenatore dei portieri bianconero, che ai microfoni di TuttoJuve.com analizza la clamorosa sconfitta casalinga con la Fiorentina:

Ti aspettavi di più da quella reazione che c'è stata sull'1-0?

"La reazione c'è stata, però mi è sembrata troppo inconsistente. Ha resistito per un'ora, poi i due gol sono arrivati nel quarto d'ora finale. Sicuramente giocare ad alta intensità con un uomo in meno diventa più dura".

A tuo parere, psicologicamente, possono aver pesato le decisioni arbitrali sfavorevoli?

"No, una squadra come la Juve non si deve mai attaccare a decisioni sfavorevoli. Può succedere in una partita che c'è un arbitraggio così, ieri è arrivata la sconfitta perché la Fiorentina è stata più brava. Non bisogna sempre pensare che se non vinci è colpa di qualcuno, non deve essere un alibi".

Sconfitta frutto dell'atteggiamento sbagliato, sottintendi un po' questo aspetto.

"E' chiaro che quando perdi c'è sempre qualcosa che non va, spesso lo si trova nell'atteggiamento. Ieri, sicuramente, non è stato appropriato, è mancata la mentalità giusta. Non credo che la Juve abbia risentito della decisione di rigiocare la partita col Napoli, ma un po' avrà dato fastidio. Perché non si può fare un fallo come quello che ha fatto Cuadrado dopo pochi minuti. E' stato assurdo". 

E' giusto sottolineare che la Juventus sbaglia l'atteggiamento con le squadre di medio-bassa classifica? Non è che non ha più stimoli?

"Questo denota una mentalità non propriamente perfetta, chiaramente quando giochi al Camp Nou non occorrono grossi stimoli per essere al 100%. In campionato, però, i tre punti ottenuti con Inter o Milan sono uguali a quelli che fai con le squadre meno blasonate. Come ripeto spesso, gli scudetti si vincono con la continuità di risultati contro tutti gli avversari".

Si può ancora credere allo scudetto?

"I punti di distacco iniziano ad essere importanti, però ci sono ancora tante partite. Il fatto di giocare ogni tre giorni non aiuta, soprattutto quando sei focalizzato su altre competizioni. Il tempo per recuperare c'è, bisogna cambiare la mentalità".

Servirebbe, dunque, una rincorsa in stile 2001/2002?

"Sì, anche lì eravamo un po' indietro e alla fine siamo riusciti a vincere il campionato ad Udine. Adesso il destino non è più soltanto nelle mani della Juve, perché può anche vincerle tutte ma deve sperare nella perdita di punti di quelle davanti. Ma nulla è perduto, c'è ancora speranza".

Ti è mai capitato, da calciatore, di essere sconfitto nell'ultima partita dell'anno? Come è il morale di un giocatore durante le feste?

"Certo che è capitato, e non solo durante le festività. Il calciatore deve pensare a ricominciare, di provare ad entrare in campo con un'altra mentalità e fare del proprio meglio".

Tornando all'incontro, come giudichi le scelte di Pirlo dopo l'espulsione di Cuadrado?

"Onestamente avrei aspettato un pochino di minuti in più, mi riferisco al cambio di Danilo per Ramsey. In dieci uomini ti viene sempre a mancare qualcosa, ma si poteva ovviare con una responsabilità tattica differente. La Fiorentina, a parte il gol, non aveva il pallino del gioco in mano, onestamente ci avrei pensato solo in quella occasione. Nel momento in cui inserisci un difensore puro, il segnale che invia Pirlo è quello di rintanarsi e di arretrare. Ci tengo a precisare che non sono critiche all'allenatore, anche perché non ho mai fatto questo mestiere. Il mio è un commento da tifoso".

Da tifoso, allora, ti ha stupito non vedere in campo Dybala?

"Sì, specialmente nel momento in cui togli l'unica punta di ruolo che è Morata. Ronaldo era un po' isolato, non può sempre risolvere le partite da solo. Non ho capito la scelta di Bernardeschi, però non metto in dubbio che Pirlo abbia voluto fare il bene della Juventus".

C'era insicurezza sulla prima uscita di Szczesny?

"Un po' sì, Szczesny doveva essere un paio di metri più avanti. Quando l'attaccante si sta portando sull'esterno ed è pressato da un difensore, il portiere doveva essere già sul pallone nel momento in cui Vlahovic sbaglia il controllo e se l'allunga. Invece qui ha aspettato dentro l'area, per questo è diventato più difficile. La speranza è che tiri addosso, invece è stato molto bravo perché lo ha scavalcato con il tocco sotto".

Si può parlare di errore da parte dell'estremo difensore polacco?

"Non è stato un errore, qui è più giusto parlare di come avrebbe potuto evitare il gol".

Si ringrazia Michelangelo Rampulla per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.