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Longo su Bremer: "Grande difensore, voleva il top club a tutti i costi. Difesa a quattro? Ha le potenzialità per affermarsi, ma non è una cosa scontata"

24.08.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Longo su Bremer: "Grande difensore, voleva il top club a tutti i costi. Difesa a quattro? Ha le potenzialità per affermarsi, ma non è una cosa scontata"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex tecnico di Gleison Bremer nel Torino, Moreno Longo, per parlare approfonditamente del nuovo acquisto bianconero e non solo:

Sassuolo e Sampdoria sono stati due banchi di prova importanti per Bremer, come lo hai giudicato in questi primi match?

"Bremer è grande calciatore, con potenzialità importanti, il cui aspetto umano è di primissimo livello. Il mio giudizio è senz'altro positivo. Il suo modo di difendere nella Juventus è cambiato, per questo è in fase di adattamento. Sta cercando di imparare a conoscere i compiti tattici, i compagni di reparto e tutto ciò che comporta un grande club come la Juve. Ma è un ragazzo sveglio, intelligente, per me potrà riuscirci alla grande".

In effetti passare dalla difesa a tre a quella a quattro può comportare qualche problema, ma alla fine non è uguale il modo di difendere?

"I concetti sono in realtà opposti, lui con Juric aveva fatto bene in una difesa a tre in cui l'uomo su uomo è estremizzato al massimo. Bremer, in quel contesto, si era esaltato ed è diventato il difensore più forte del campionato. In questo sistema di gioco, bisognerà aspettarlo e concedere un po' di tempo. Soltanto questo, il suo valore non è affatto in discussione".

Quando parli di concetti opposti, forse ti riferisci alle letture difensive che non sono ancora perfette. Come, ad esempio, in occasione dell'errore che ha consentito a Leris di trovarsi davanti a Perin.

"Sì, in questo momento è ancora attratto dall'avversario e dal rompere la linea con facilità. Nella linea a quattro, invece, deve ragionare di più e capire quando poter bloccare l'avversario oppure tenere in ordine il reparto. Questo cambiamento gli creerà non pochi problemi, logicamente nell'ambiente Juve sperano che tutto questo possa essere superato in fretta. Un po' assomiglia a quel che era accaduto con de Ligt, anche lui ebbe una fase di adattamento in quanto il suo modo di difendere all'Ajax era molto diverso da quello utilizzato qui in Italia".

Dunque la Juve ci ha guadagnato nel vendere de Ligt e nell'acquistare Bremer?

"Prendendo Bremer difficilmente si sbaglia, perché stiamo parlando di un ottimo calciatore con un atteggiamento importante. Alla lunga, questo, fa sempre la differenza. Mi auguro che questo modo di lavorare e di dedicarsi alla causa possa agevolarlo in una crescita, anche se non sarà scontato per via del differente modo di lavorare".

Quindi, a tuo parere, ci saranno i presupposti per vederlo tornare nuovamente ad essere il miglior difensore del campionato?

"Ha le potenzialità per affermarsi anche in una linea a quattro, ma non è una cosa scontata. Il difensore non è dotato sempre delle stesse caratteristiche, se lui è esploso con quel tipo di difesa un motivo ci sarà. Non è detto che alla Juve, in questo sistema di gioco, possa avere lo stesso rendimento".

Sarebbe stato più facile, allora, affermarsi subito in una difesa a tre come quella di Inzaghi. No?

"Sì, sarebbe stato più agevolato. Nella Juventus è stato impiegato sul centrosinistra, ma lui è di piede destro. Lo fece anche con me, non avendo un mancino era quello che più si adattava meglio a questo ruolo. Onestamente, però, fa senso parlare di un adattato in un top club come la Juve che nella sua storia è sempre stata in grado di avere degli specialisti in ogni zona di campo".

Parlando un po' del Bremer che hai conosciuto al Toro, che cosa ci puoi raccontare?

"Ricordo che appena arrivato, mi son trovato di fronte ad una scelta: o lui o Lyanco. Risposta? Bremer, per il senso di affidabilità e la disponibilità che raramente ho visto in un calciatore. La sua tenacia e la sua forza di volontà gli hanno permesso di arrivare a grandi livelli, lo voleva davvero a tutti i costi. Per quanto mi riguarda, gli ho sempre detto di continuare così perché questo modo di lavorare, prima o poi, ripaga sempre i grossi sforzi".

Si ringrazia Moreno Longo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.