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Il primo allenatore di Miretti: "Deve ritrovare il killer instinct che aveva da attaccante. Caratteristiche? Simile a Jugovic, può diventare un esterno alto alla Mandzukic"

19.09.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il primo allenatore di Miretti: "Deve ritrovare il killer instinct che aveva da attaccante. Caratteristiche? Simile a Jugovic, può diventare un esterno alto alla Mandzukic"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il primissimo allenatore di Fabio Miretti nel Cuneo, Fabrizio Blengino, per parlare approfonditamente del suo rendimento in bianconero e non solo:

Miretti è il più precoce dei bianconeri ad aver raggiunto le 50 presenze, anche più di mostri sacri come Marchisio e Del Piero. Per chi lo ha visto crescere come te, farà molto più che piacere questa notizia.

"Sì, sono molto orgoglioso di vederlo giocarsi le proprie chance in prima squadra. Sta trovando grande continuità, ha la stima dell'allenatore che lo preferisce spesso a giocatori più blasonati come Fagioli. Questo, per quel che mi riguarda, è un aspetto molto importante, poi il gol trovato con l'U21 potrebbe dargli ancora più coraggio e motivazione per affrontare meglio la stagione. E con una sola competizione da disputare, non può che far bene".

Riavvolgendo il nastro dei ricordi, immagino che fa un certo effetto veder lì quel piccolo bambino che hai conosciuto ai tempi. Sbaglio?

"Certe volte lo guardo, come è successo con la Lazio, e faccio fatica a riconoscerlo, perché quando era piccolo aveva tutti i capelli sparati all'insù (sorride ndr). Ha mosso i primi calci su quel campetto infame ed inquietante dietro casa, ora è lì che affronta i più forti e indossa quella maglia che tanto sognava. Il merito è tutto suo, ma anche del suo dono naturale. Perché per arrivare a quei livelli, non può bastare solo il lavoro".

Allegri spesso e volentieri lo fa partire titolare, in che modo a tuo parere può ancora di più conquistare la titolarità nella Juventus?

"Quel che gli manca è il gol, ad oggi non ha ancora segnato e penso che gli venga chiesto questo ulteriore step. Fabio è in possesso di grande qualità, corre e lo ritengo molto pulito nella giocata. A volte si perde un po' troppo per superficialità, ma credo che quello sia dovuto anche all'età. Per scalare ulteriormente le gerarchie, il passo successivo sono quei 5/6 gol a stagione. Da piccolo era attaccante, lo facevo giocar lì poiché segnava sempre. Mi piacerebbe ritrovasse quel killer instinct, sarebbe fantastico. Dovrebbe lavorare di più sull'inserimento in area di rigore, così potrebbe essere ancora più un centrocampista completo".

Rabiot fa quel tipo di lavoro e lo vede tutti i giorni, ma per te Marchisio può essere il vero riferimento da prendere?

"Marchisio era un giocatore di cui non dovevi mai privarti, faceva il lavoro sporco e si inseriva davvero facilmente in area. Miretti è un po' diverso da Claudio sotto quest'aspetto, ma dalla sua qualità si possono pretendere 5/6 gol come dicevo poc'anzi".

Se è diverso da Marchisio per caratteristiche, allora a chi potrebbe assomigliare?

"Mi ricorda un po' Jugovic, anche se era più prolifico in fase realizzativa. Però quando arrivò alla Juve, lui era già un centrocampista più maturo a differenza di Fabio che ha solo vent'anni e si gioca il posto da titolare in un club comunque di grande blasone. Questo è un momento particolare per i bianconeri, per cui dovrà esser bravo a sfruttare questa opportunità. Ha più probabilità di scender campo, a differenza di un contesto in cui sarebbe stato messo da parte per il trentenne di turno che aveva già esperienza".

Credi che nel corso della carriera potrebbe cambiar ruolo?

"Per me sì, ma più che trequartista lo vedrei bene quasi come esterno alto in un 4-3-3. Fabio non ha il passo di un esterno puro, ma potrebbe pulire molti palloni sporchi ed essere utile nel 4-4-2 con cui si difenderebbe la squadra. Potrebbe ripetere quel che faceva Mandzukic, che pur essendo un attaccante di razzo si è adattato a farsi tutta la fascia e a sacrificarsi molto per la squadra. Questa è una delle sue caratteristiche migliori".

Si ringrazia Fabrizio Blengino per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.