Gatti, parla il papà Ludovico: "Buonissima stagione, chiamata di Mancini un sogno. Juve? Si giocherà tutte le sue carte per restare"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il padre di Federico Gatti - ultimo acquisto dei bianconeri nella sessione invernale di calciomercato -, Ludovico Gatti, per parlare approfonditamente della stagione disputata dal figlio e non solo:
Come giudichi la stagione disputata da Federico?
"Per me è stata una buonissima stagione, ma il mio è un parere da tifoso. Ho avuto la possibilità di vederlo allo stadio, qualche volta anche a Frosinone, però rispetto agli scorsi non l'ho seguito durante la settimana e gli allenamenti. Da gennaio in poi si sono susseguite diverse emozioni, il finale a Frosinone è stato un po' meno dolce rispetto a quelle che erano le aspettative del club e dei giocatori".
In effetti, sono stati molto sfortunati. Quale è stata la sua reazione?
"Lui è rimasto deluso, con l'amaro in bocca, così come i suoi compagni. Forse ad inizio stagione no, ma nel corso dell'anno era maturata l'aspettativa. Tra l'altro, in un campionato davvero molto equilibrato, contro le squadre di testa era sempre riuscita a dir la propria. Proprio all'ultima curva, purtroppo, è svanito questo sogno. Il play-off è un campionato a parte, sarebbe potuto succeder di tutto".
Una delusione che, però, si è spenta quasi subito con la chiamata di Mancini.
"Sì, gli ha fatto tornare il sorriso. Il primo giorno era davvero molto amareggiato, ma la delusione era passata nel corso dell'ultima settimana: lì si era un po' riconciliato con il mondo intero. Già manifestava un certo entusiasmo per lo stage, poi quando ha ricevuto la nuova chiamata era al settimo cielo. Credo sia una grandissima esperienza per Federico, sono molto contento per lui".
Questo, poi, è un periodo molto difficile per la nazionale post eliminazione del play-off mondiale. Che cosa ti sta raccontando?
"Ci sentiamo il minimo indispensabile, è un po' la nostra abitudine. E' più logico che si confronti con i compagni di mille avventure, non con la mamma e il papà. A noi interessa solo che stia bene, ci sono state davvero poche opportunità per confrontarci. Mi ha raccontato, quell'unica volta che ci siamo sentiti un po' di più, è che viaggiano molto veloci, i ritmi sono alti. Lui si sente a suo agio in questo tipo di calcio, ci sta mettendo tutto se stesso".
E in questo periodo ha avuto modo anche di approfondire il rapporto con i suoi futuri compagni come Bonucci.
"Anche con Chiellini e Bernardeschi, che non giocheranno più in bianconero. Sicuramente ci sarà stata occasione di parlare e di lavorare insieme, poi Federico è rimasto in gruppo mentre gli altri sono andati a giocare la partita con l'Argentina. E adesso con le defezioni dello stesso Bonucci e di Belotti, l'età media si è ancor più notevolmente abbassata. Per me è giusto così, le motivazioni dei più giovani sono altissime e la voglia di far bene c'è".
La storia di Federico, tra l'altro, è molto bella. Ti piacerebbe diventasse un esempio per quei ragazzi che non riescono ad avere la forza per continuare?
"Questo sicuramente, sono anche molto contento di altre storie simili a quella di Federico che vengono fuori in questo periodo. Ad esempio Gnonto è stata una sorpresa per tutti noi, la sua storia sarà tutta da raccontare. L'altro ieri Zerbin ha esordito con l'Ungheria, un nome che non dice molto a chi non lo ha seguito in B e lo ricordo per i tanti anni di Lega Pro. Tutto questo è molto bello, significa che c'è un occhio un po' più attento a queste situazioni. Io la vivo in prima persona, ma per fortuna non è l'unica. E' bella anche quella della Cremonese dei giovani. Bisogna continuare così".
Quali sono le aspettative da genitore verso la nuova avventura che proverà presto Federico?
"Cerco di viverle nella maniera più distaccata possibile, anche perché non è facile di fare delle progettualità per via di un calciomercato sempre in movimento e indecifrabile. Spero possa avere la possibilità di presentarsi e di farsi conoscere alla Juve, quel che verrà sarà il frutto di ciò che avrà potuto dimostrare. Federico si giocherà tutte le sue carte per restare, poi vedremo che cosa riserverà il futuro".
Si ringrazia Ludovico Gatti per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.