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Evelina Christillin: "Credo nel progetto Juve, ma i parametri zero sono un grosso rischio. Mbappe? Chiuso prima dell'approvazione delle riforme. Su Chiesa..."

26.05.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Evelina Christillin: "Credo nel progetto Juve, ma i parametri zero sono un grosso rischio. Mbappe? Chiuso prima dell'approvazione delle riforme. Su Chiesa..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la manager torinese membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa - nonché tifosissima doc bianconera, Evelina Christillin, per parlare della sua Juventus e non solo:

Le aspettative col ritorno di Allegri erano molto alte, quale è il suo giudizio sulla stagione dei bianconeri?

"C'era grande contentezza per l'arrivo di Allegri, che è un pezzo di storia della nostra squadra per i successi ottenuti in quel magico quinquennio, ma la stagione non è stata delle più esaltanti, La squadra non era la stessa di qualche anno fa, si è dovuto arrangiare con quello che c'era. Il livello di prestazioni soprattutto del nostro centrocampo è stato quel che è stato, i gol sono stati molto pochi e una volta raggiunto il quarto posto è stata staccata completamente la spina. C'è stata la questione di Dybala, l'addio di Chiellini, c'era altro a cui pensare".

E' stata, dunque, una stagione negativa?

"I risultati parlano abbastanza chiaro. E' stato raggiunto l'obiettivo minimo, ma sono state perse due finali. Sul campionato non c'è tantissimo da dire, in Champions siamo usciti agli ottavi. I fatti sono questi. Ma dobbiamo vedere anche il bicchiere mezzo pieno".

Ovvero?

"Il marchio Juventus, valutato qualche giorno fa da Brand Finance, ha superato il tetto dei 705 milioni. La valutazione europea si attesta sulla tripla A, questo significa che per gli analisti finanziari è attendibile il progetto bianconero a livello economico. La fiducia c'è, poi quando il valore di un'azione in borsa sale significa che è ritenuto credibile ciò che propone l'imprenditore o una società".

Quale è la sua idea su Allegri?

"L'investimento che è stato fatto dal presidente e dalla dirigenza su Allegri è molto importante e costoso, lo dico da imprenditrice. E gli investimenti difficilmente vengono ripagati all'inizio. La società ha sempre parlato di un progetto, in cui non farà più parte Dybala, e noi ci crediamo abbastanza. Non dico sarà a lungo termine, ma da quest'anno in poi si valuterà il rendimento del mister".

Un progetto che potrà vedere l'arrivo di due grandi giocatori come Pogba e Di Maria.

"Leggendo i giornali, Di Maria sembra molto vicino. Se non avverrà il riscatto di Morata, e con Dybala che ormai non è più un calciatore bianconero, c'è bisogno di giocatori offensivi. Ci sarà da valutare il rientro di Chiesa, quando l'ho incontrato qualche tempo fa nel mio museo mi ha detto che è sicuro di ritornare a settembre. Questa sarebbe un'ottima notizia. Oltre al goleador, ci vorrà anche qualcuno in grado di fare assist".

E quel qualcuno, come già accennato nella domanda precedente, potrebbe essere proprio Pogba. La riduzione dell'ingaggio potrebbe contribuire ad un'operazione più che sostenibile per le casse bianconere. E' d'accordo?

"Sì, è la solita storia dei parametri zero: in alcuni casi può andar bene, in altri meno. Tra l'altro a centrocampo ritornerà anche Ramsey, mi è dispiaciuto per il rigore sbagliato nella finale di Europa League. E' stato sfortunato. Per me è sempre un grosso rischio, perché c'è la possibilità di strapagarli e qualora dovessero fallire diventerebbe poi molto difficile poterli rimpiazzare".

Giusto, quindi, investire in giocatori già pronti?

"Qualcuno d'esperienza serve sempre, perché c'è bisogno di chiocce per i giocatori più giovani. Potrebbe essere per loro una grossa iniezione di fiducia per il futuro".

Tornando per un attimo al discorso sul progetto, la Juventus e gli altri club italiani sono sempre molto attenti per quanto riguarda l'ambito economico. Prima parlavamo di operazioni sostenibili, ma questo è un po' in controtendenza rispetto a quanto fatto da un club francese per trattenere il suo miglior giovane.

"Sì, il riferimento è chiaramente a Mbappe. E' già in atto, ormai approvata dal Comitato Esecutivo dell'Uefa, una riforma importante per quanto riguarda l'ex fair play finanziario, che adesso diventa 'financial sustainabilty'. Il famoso codice di 0.7 (70% ndr) tra costi e ricavi dovrà essere mantenuto entro il 2025 e portato a compimento da tutte le formazioni che partecipano alle competizioni europee".

Però, molto onestamente, la notizia del rinnovo di Mbappe a certe cifre ci ha lasciati un po' perplessi.

"Mbappe è stato chiuso prima, mentre queste riforme stanno entrando adesso in esecuzione. Per cui vedremo che cosa succederà nei prossimi tempi. Il valore dello 0.7 di cui parlavo è da raggiungere entro la stagione 2025/2026, quindi ci auguriamo tutti che il rapporto tra costi e ricavi arrivi ad essere esattamente quello e quindi non consentire più spese superiori al 70%".

E questo vale per tutti i club? Non è che c'è qualcuno di più speciale degli altri?

"Assolutamente sì, ribadisco che vale per tutti i club. Questo dovrebbe ridurre di molto il disavanzo, con il competitive balance più equilibrato in campo e non solo in banca".

Si aspetta che la Juve torni a vincere già a partire dall'anno prossimo?

"Certo, noi tifosi sognamo sempre di vincere. E poi sarà l'anno del centenario della famiglia Agnelli. La flessione della Juventus, dopo nove anni di dominio assoluto, è anche fisiologica, questo è coinciso con la crescita di Inter e Milan. Noi siamo rimasti un po' fermi, quello di quest'anno è stato un bellissimo campionato anche se i supporters di fede bianconera non la penseranno così. E' stato bello vedere un duello così serrato fino all'ultimo".

Si ringrazia Evelina Christillin per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.