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Alessio Tacchinardi: "Lo spirito si sta spezzando, più elmetto e meno smoking. Juve inallenabile? Mi rifiuto di pensarlo. Pochi leader, su Dybala..."

01.12.2020 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessio Tacchinardi: "Lo spirito si sta spezzando, più elmetto e meno smoking. Juve inallenabile? Mi rifiuto di pensarlo. Pochi leader, su Dybala..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero ed opinionista per le reti Mediaset, Alessio Tacchinardi, per parlare approfonditamente del momento in casa Juventus e non solo:

Domanda scontata: come vedi la Juve?

"E' in difficoltà, sta avendo alti e bassi come altri club. Dopo la sosta mi aspettavo un po' di certezze in più, ma non sono arrivate per il momento. Da tifoso, è lampante come non ci sia più lo spirito che ha sempre contraddistinto questi colori. Non ho visto la Juve battagliare così come non si è sporcata nemmeno le maniche, poi non sembra esser più capace di vincere in provincia. Mi auguro francamente di rivederlo, d'altronde solo chi è stato alla Juve e chi la tifa conosce tutto ciò. Perché è la forza di questa società, dei suoi calciatori e dei suoi tifosi".

La partita di Benevento, volendo, è lo specchio di molte prestazioni che sono arrivate lo scorso anno. La Juve infatti non riusciva a vincere in provincia e non mostrava idee interessanti di gioco.

"Non vorrei che, per la ricerca ostentata del bel gioco, si siano perse quelle caratteristiche di cui la Juve era maestra. Anche se non giocava bene, questa squadra si rimboccava le maniche e riusciva sempre a portarla a casa. Già dall'anno scorso, in effetti, emerge questo lato, ma cosa significa giocar bene? Guardiola ha avuto l'80% del possesso palla con Mourinho e ha perso 2-0. La Juventus è una società che ha sempre vinto con il sudore, la battaglia sportiva e il gruppo, che quest'anno sembra esser più bellino e meno tosto. Ci auguriamo il contrario".

E mai come non mai riecheggia quella frase che è stata attribuita a Sarri secondo cui la Juventus sarebbe inallenabile. Sei d'accordo?

"Mi rifiuto di pensare ad una cosa del genere, forse Sarri si riferiva ad un determinato tipo di gioco dove ognuno deve fare entrambe le fasi al 100%. E' vero che ci sono giocatori un po' anarchici, ma non ci sono quelli caratteristiche di Callejon ed Insigne che rincorrono l'avversario a tutto campo. La Juventus deve cercare di indossare più l'elmetto che lo smoking, con quest'ultimo non sta affatto rendendo. E' stato preso un allenatore come Pirlo che predilige un calcio bello e spettacolare, ad oggi evidentemente bisogna solo aspettare e dare più tempo".

E che cosa pensi della mancata assenza di Cristiano Ronaldo?

"Ronaldo a Benevento ci doveva essere, senza discussione".

Entri in tackle scivolata, come facevi quando giocavi a calcio.

"Avrei potuto capire se avesse avuto un problema fisico, ma ho sentito fosse solo stanchezza. Obiettivamente al termine della partita con gli ungheresi non mi è sembrato stanco, per cui giudico ciò che leggo e sento. Il tipo di messaggio che doveva passare era un altro, ad esempio quello di tener ancor più sul pezzo i suoi compagni. E' un giocatore molto attaccato alla causa, si arrabbia tantissimo quando vede che le cose non funzionano. Lo staff doveva pensarci di più, dal mio punto di vista la si poteva gestire meglio. Purtroppo in questo modo si sono attirate parecchie critiche che, forse, era meglio non portare a casa visto poi il periodo che questa squadra sta vivendo".

Se poi andiamo ad analizzare le parole di Pirlo a fine partita, lui parla di poca personalità. E fa specie che a pronunciare questa frase sia l'allenatore di una squadra piena zeppa di grandi giocatori.

"La personalità bisogna saperla tirare fuori, il Milan pur senza il suo leader è riuscita a vincere contro la Fiorentina. Non è che a Benevento si è presentato un gruppo di disperati, era una squadra comunque forte che doveva portare a casa i tre punti. Il secondo tempo non mi è affatto piaciuto, è mancato l'atteggiamento. E' scontato, ma questa Juventus ha un bisogno grande di Ronaldo. Gli altri giocatori come Dybala, Kulusevski, Chiesa, Rabiot o Ramsey non sono in grado ad oggi di prender per mano la squadra, gli unici che ci stanno provando sono Morata, Danilo e de Ligt. Lo spagnolo tra l'altro mi sta stupendo, sta dimostrando di essere bello tosto. Ma sono davvero pochi".

Pensi che il campionato sia in pericolo?

"Penso che la Juve sia ancora la rosa più forte di questo campionato, ma deve fare decisamente di più. A Benevento puoi anche pareggiare, ma intanto fai entrare Ronaldo e provaci fino alla fine. Il calcio non è una scienza esatta, può anche capitare di pareggiare in una giornata storta. E così avresti evitato le critiche, che qui si sono acuite anche a seguito della prestazione non esaltante con il Ferencvaros".

Riprendendo il discorso di prima, la Juve però qualche giocatore di spirito lo possiede.

"Per me Buffon, Bonucci e Chiellini sono dei tesori nelle miniere d'oro. E ho paura che lo spirito, di cui accennavo prima, si stia spezzando. Forse non bastano più, perché la mia Juve ha vinto con lo zoccolo duro degli italiani come Del Piero, Marchisio, Pessotto, Torricelli e qui ne vedo sempre meno. Lo straniero vive una realtà diversa, ho giocato in Spagna e ti rendi conto che non è la tua nazione e la tua cultura. Il giovane de Ligt mi piace perché si vede che dà l'anima così come ero affezionato a Mandzukic, ma come personalità quelli di oggi mi sembrano più freddi. Anche se Rabiot sta avendo margine di crescita, mi piacerebbe che salga un po' più di livello come tutti gli altri. Speriamo sia solo un periodo di adattamento".

Saresti d'accordo a reintegrare Khedira?

"Obiettivamente non si può fare un tema di discussione, non si sa quasi più nulla di lui. Se Khedira dovesse ritornare ad esser quello che si conosceva una volta può far più che bene, altrimenti è inutile. Prima abbiamo parlato di Ronaldo, si può parlare ad esempio di Dybala".

Che cosa pensi di lui?

"Si vede che non è ancora del tutto pimpante, anche se è strano che un brevilineo come lui non sia ancora in condizione. Per me non c'entra nulla il contratto, piuttosto bisogna cercare di recuperarlo a tutti i costi visto che quest'anno la Juventus dispone solo di tre attaccanti e ne mette due in campo ad ogni incontro. Le critiche rivolte a lui per la sua condizione fisica sono più che corrette, ma Dybala che l'anno scorso ha vinto il premio del miglior giocatore di Serie A non ha di colpo perso il suo talento. Mi piacerebbe che decidesse di uscire dalle critiche dimostrando sul campo ciò che vale, mostrando gli attributi e dimostrando così che è forte mentalmente. Il fuoriclasse non lo si valuta solo dal piede fantastico che gli ha donato madre natura, bensì nel saper gestire le pressioni e Ronaldo, in questo, è un maestro. Deve smentire chi lo attacca, io ho fiducia in lui".

Quindi non c'è nessun tipo di preoccupazione da parte tua per il numero dieci?

"No, la preoccupazione ci potrebbe essere tra due mesi. Non di certo oggi. L'ho conosciuto personalmente, è una persona molto professionale che ama il calcio. Nei momenti di difficoltà deve tirare giù la testa e lavorare ancora più sodo, perché non c'è scritto da nessuna parte che campi di rendita per quello che hai fatto nel recente passato. Mi auguro di vederlo in campo con Ronaldo e Morata, sarebbe fantastico. C'è un altro giocatore che deve ritrovarsi, si chiama Bentancur. Lo scorso anno ha dimostrato di essere un grande, adesso invece sembra un po' sfiduciato. Pirlo gli preferisce Arthur e Rabiot, quando entra non mi entusiasma. Rodrigo deve far di tutto per riprendersi la titolarità che si è guadagnato sul campo, specialmente in un centrocampo in cui ancora nessuno ha le chiavi in mano. Le strade sono due: o ti abbatti, oppure ritorni protagonista. E lui può farcela".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.