Zazzaroni su Libero: "Anche senza tricolore Agnelli esce vincitore"

“Calciopoli 2 - la Vendetta” finisce qui e male: con un nuovo avvelenamento di massa. Lo scudetto 2006 resta dov’è, la rabbia anche. Non si prevedono altre puntate. Non ci sarà - immagino - il ricorso all’Alta Corte del Coni o al Tar semplicemente perché manca l’«interesse giuridicamente protetto»: nessun organo giudicante prende in considerazione il ricorso di chi non ha un effettivo interesse risarcitorio: la revoca del titolo interista non porta alcun beneficio pratico alla Juve, in tasca non le viene niente - la contestazione della prescrizione, che secondo i legali juventini avrebbe dovuto decretare un organo giudicante e non il procuratore, e il «mancato diritto all’autotutela» sono argomenti troppo deboli.
Nella remotissima eventualità in cui Agnelli dovesse fare altri passi per ottenere un risarcimento economico peraltro difficilmente quantificabile dovrebbe cambiare la sostanza e i termini dell’esposto del 2010. Unrisultato, però, il presidente bianconero l’ha ottenuto: mediatico, di immagine. Dal suo punto di vista, un successo: grazie soprattutto alle conclusioni di Palazzi, ha tirato dentro l’Inter (Facchetti, Moratti) oltre ad altri club e addetti ai lavori. Dal sequel escono tutti, in un modo o nell’altro, con le ossa rotte: la Juve non ha ottenuto quel che voleva; l’Inter è stata “colpita” al cuore, la federazione ha subìto critiche pesantissime ed è stata accusata di pilatismo: la delibera è passata con un voto contrario (Cudicio, assoallenatori) e due astenuti, il presidente della Lazio Lotito e quello della Lega di B Abodi, che ha ammesso: «Non ho partecipato perché non mi è parso corretto che non potessimo fare nulla di concreto».