Tether, il colosso da oltre 13 miliardi di utili con Exor e Juventus: un rapporto complesso

Tether, il colosso da oltre 13 miliardi di utili che guarda alla Juventus

Come riferisce Gazzetta, la società fondata da Giancarlo Devasini, oggi tra i giganti mondiali delle criptovalute, ha sede in El Salvador e non si limita più alla sola stablecoin Tether (USDT). Con oltre 13 miliardi di euro di utili dichiarati nel 2024, Tether rappresenta una potenza finanziaria globale sempre più interessata anche a investimenti strategici nel mondo dello sport, in particolare nella Juventus.

“Make Juventus Great Again”: il ruolo di Paolo Ardoino

“Make Juventus Great Again”. Con questo slogan Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, sta conquistando mese dopo mese il favore di una parte crescente della tifoseria bianconera. Informatico e volto pubblico del gruppo, Ardoino è oggi il principale riferimento comunicativo del colosso crypto, soprattutto quando si parla delle mosse societarie che coinvolgono la Juventus.

Fervente tifoso bianconero, Ardoino è diventato per molti il simbolo di Tether, nonostante la criptovaluta sia stata ideata da Giancarlo Devasini, medico-chirurgo con un profilo molto più riservato ma centrale nello sviluppo tecnologico e finanziario dell’azienda.

Tether, Exor e Juventus: un rapporto complesso

I rapporti tra Tether ed Exor non sono mai stati particolarmente distesi. Prima dell’offerta ufficiale, Ardoino aveva più volte cercato una collaborazione con l’azionista di maggioranza della Juventus, alternando messaggi di apertura a critiche pubbliche sulla gestione sportiva e societaria del club.

Attualmente Tether detiene l’11,5% delle quote della Juventus, percentuale che ha garantito un posto nel consiglio di amministrazione con Francesco Garino. Tuttavia, dalle due parti non è mai filtrato un reale ottimismo sulla possibilità di una convergenza strategica.

La scalata di Tether alla Juventus, però, non appare conclusa. Forte di una liquidità senza precedenti nel mondo crypto, il gruppo continua a guardare al club bianconero come a un investimento strategico. Convincere l’azionista di maggioranza resta, almeno per ora, una missione impossibile.