Tavecchio: "La riforma per le squadre B nel 2016 era stata accettata, poi l'assemblea bloccò tutto. Su Ventura..."

13.11.2018 17:40 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Tavecchio: "La riforma per le squadre B nel 2016 era stata accettata, poi l'assemblea bloccò tutto. Su Ventura..."
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L’ex presidente della Figc Carlo Tavecchio è intervenuto oggi sulle frequenze di RMC Sport, nel corso della trasmissione Maracanà.

Anniversario non particolarmente piacevole: un anno fa l’Italia perse contro la Svezia e mancò la qualificazione ai Mondiali.
Il giorno dell’Apocalisse. Quella sera sulla Rai si auspicavano il commissariamento della Federazione, andando a creare un grosso problema politico. Io a quell’epoca mi auspicavo delle dimissioni generali nel Consiglio Federale dopo un fatto così grave come la mancata qualificazione dell’Italia. Dimissioni che non sono arrivate, e allora pensai di dimettermi io. In generale mi auspicavo una stagione diversa da quella che poi si è verificata. I fatti concreti e pratici hanno dimostrato che a metà novembre sono partiti campionati non regolari: otto squadre ancora devono giocare una partita, una situazione mai verificatasi in centoventi anni. Si è creato un problema enorme, oggetto di contenzioso da parte delle società che sono state colpite da questi problemi.

L’Italia di Ventura.
Il ct aveva infilato sei vittorie consecutive. Noi partivamo dalla gestione Conte, sotto gli occhi di tutti aveva fatto l’impossibile agli Europei con quei giocatori. Nelle prime sei partite non avevamo avuto problemi, poi c’è stato un cambiamento di scelte di moduli e di uomini e siamo arrivati con l’eliminazione ai danni della Svezia. Se un ct deve pescare le riserve di una squadra di Serie A non si può fare niente di buono. La riduzione degli stranieri deve essere ridotta legislativamente: questo discorso proposto non passò in Europa quando chiesi un massimo di cinque giocatori stranieri per squadra.

La squadra B?
La squadra B nel 2016 era stata accettata con la Juventus, il Torino, il Milan, la Fiorentina, la Roma e credo la Lazio. Avevamo bloccato i ripescaggi in Lega Pro, ma l’assemblea bloccò tutto. Il problema è sotto l’aspetto agonistico e giuridico: bisogna capire se possono partecipare alle assemblee, se possono salire di categoria…

Le sue dimissioni.
Se io avessi chiesto in Consiglio una votazione, sarebbe stato possibile un mantenimento della presidenza. Ma non partecipare al Mondiale mi ha tolta forze. Ho deciso di dimettermi, vista l’indifferenza di altri. Noi eravamo una Federazione che ha portato quattro squadre in Champions, almeno cento milioni in più di fatturato, abbiamo portato il Var, gli Europei Under 21 in Italia. Abbiamo creato una grossissima liquidità: era una federazione che non aveva problemi dal punto di vista strutturale. C’è stato solo il problema gravissimo della mancata partecipazione ai Mondiali che ha fatto dimenticare tutto quello che abbiamo fatto di buono.

La sua opinione sulle dimissioni di Ventura dal Chievo?
Parto da una premessa: noi dopo la questione Conte, che per motivi economici è andato all’estero, avevamo due ipotesi: De Biasi o Ventura. Uno era a Tirana, l’altro a Torino. Cadde la decisione su Ventura con il consenso di tutti. Ho avuto e ho tutt’ora un rapporto cordialissimo con l’ex ct. Ventura ha fatto delle scelte sbagliate sui giocatori: Insigne, uno dei giocatori migliori, non è stato schierato in campo e non so il motivo. Avevamo dei giocatori che avrebbero potuto aiutarlo, ma lui non ha usati. Resta un tecnico di classe e aveva un curriculum notevole. Il Chievo? Non mi quadrano i conti. Mi ha stupito molto la sua decisione, questa sarebbe dovuta essere la sua rivincita nel calcio. Era rientrato, non ho capito perché ha lasciato di nuovo.

Il futuro?
Ho portato in Italia gli impianti in erba artificiale: ne sono stati fatti duemila da aziende italiane. Adesso c’è un altro grande tema dell’impiantistica ed è l’efficientamento energetico. Siamo in presenza di quindicimila campi, calcolate quanto si spende di energia. Ho una piccola squadra che gioca in Eccellenza e ho duecento ragazzi che mi danno la soddisfazione di godermi il calcio.