Panchina Juve, Spalletti resta il nome più caldo. Ma c'è un nodo da risolvere
La Juventus ha voltato pagina. L’esonero di Igor Tudor è stato deciso dopo l’ennesimo passo falso - il ko con la Lazio - che ha allungato a otto la serie di partite senza vittorie. Mercoledì contro l’Udinese, alle 18.30, in panchina ci sarà Massimo Brambilla: una soluzione-ponte, in attesa del nuovo tecnico, con l’allenatore destinato poi a rientrare alla guida della Next Gen.
Come riportato da TMW, i dirigenti della Continassa hanno avviato nelle ultime ore colloqui serrati con i candidati. In cima alla lista, un nome su tutti: Luciano Spalletti. L’ex ct piace molto per spessore tecnico, personalità e capacità di rimettere in carreggiata un gruppo in difficoltà. Le condizioni economiche e contrattuali, però, sono il nodo. La Juve propone un accordo fino a giugno per poi valutare a freddo, ma Spalletti chiede un progetto lungo: contratto di due anni e mezzo. Il club potrebbe aprire a un compromesso — sette/otto mesi con opzione per la stagione successiva, condizionata alla qualificazione in Champions — ma servirà ancora lavoro diplomatico.
Sul “piano B” resta Raffaele Palladino: contatto già avvenuto in via esplorativa per comprendere disponibilità e margini. Ma al momento il mirino resta puntato su Spalletti. Le prossime ore saranno decisive.
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