Juventus.com: i numeri di Matuidi, Mandzukic e Pjaca al Mondiale. Deschamps come Beckenbauer e Zagalo

15.07.2018 20:40 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Juventus.com: i numeri di Matuidi, Mandzukic e Pjaca al Mondiale. Deschamps come Beckenbauer e Zagalo
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Attraverso il suo sito ufficiale, la Juventus ha fatto il riepilogo sui numeri bianconeri al Mondiale di Russia 2018. Juventus.com dice che il Mondiale russo si è tinto di bianconero. Era dalla magica notte di Berlino il 9 luglio del 2006 che in una finale di Coppa del Mondo non scendevano in campo giocatori della Juventus. Se fra Italia e Francia in quella gara vi erano, considerando anche gli ex, ben 9 giocatori, nella finale di Mosca si sono opposti Blaise Matuidi con i trasnsalpini e Mario Madzukic con i croati, oltre a considerare Marco Pjaca in panchina (poi  entrato nei minuti finali) da una parte e dall'altra l'ex bianconero Paul Pogba e Didier Deschamps che con la Juventus ha scritto pagine indelebili come calciatore, e allenato anche la squadra nell'anno della serie B. Il croato Mario Mandzukic è solo il secondo giocatore nella storia della Coppa del Mondo a segnare un gol e un autogol in una singola partita, dopo l’olandese Ernie Brandts contro l'Italia nel 1978. Mario Mandzukic è diventato solo il quinto giocatore a segnare in finali di Coppa del Mondo e Coppa dei Campioni/Champions League, dopo Ferenc Puskas, Zoltan Czibor, Gerd Muller e Zinedine Zidane. Presenza numero 72 per Blaise Matuidi per la Francia, la numero 10 ai Mondiali. In questo Mondiale Matuidi ha vinto 2.7 contrasti ogni 90 minuti in media, il massimo tra i giocatori francesi.

Assieme a Zagalo e Beckenbauer, Didier Deschamps è l'unico che è riuscito a vincere la Coppa del Mondo come giocatore e come allenatore. Il commissario tecnico francese è stato un centrocampista di qualità e di grandissima sostanza, prima nel Marsiglia e poi nella seconda metà degli anni Novanta nella Juventus, capitano della Francia nella vittoria del mondiale del 1998, assieme a Zizou Zidane, anch'egli all'epoca in forze alla Juventus. Uno dei tanti "lippanti" che hanno poi intrapreso la carrierra da allenatore (in compagnia di Zidane, Conte, Sousa, Carrera, Ferrara ed altri ancora) Didier ha portato il Monaco in finale di Champions nel 2004,   ha riportato i bianconeri in serie A dopo la stagione nell'inferno della B e con la Francia da commissario tecnico aveva già conquistato una finale poi persa negli ultimi campionati europei. La sua Francia ha mostrato un gioco a tratti estremamente divertente, e spesso, a dispetto della giovane età di molti suoi componenti, una squadra di grande equilibrio e sostanza. Sostanza che nasce sicuramente dal passato come calciatore di Didier ma anche, se non soprattutto, dal presente di Blaise Matuidi. Il suo dinamismo in campo che tanto è stato utile nella Juventus di Allegri nella scorsa stagione, è stata una prerogativa anche della Francia in questa stagione. Prima della finale Blaise ha giocato 264 minuti in 4 gare dovendo saltare per squalifica i quarti contro l'Uruguay. E come fatto da Massimiliano Allegri diverse volte in stagione, a partire dalla gara del San Paolo contro il Napoli e poi in diverse occasioni nel girone di ritorno, è stato spostato in avanti a sinistra ad occupare il ruolo di esterno nel 4 2 3 1 di Deschamps. A dimostrazione di una duttilità tattica indubbiamente cresciuta in un anno di Juventus. Così come è cresciuto enormemente nelle tre stagioni in bianconero Paul Pogba. Non solo sotto il profilo caratteriale è diventato un giocatore esperto con la maglia della Juventus ma anche lui è riuscito a trovare diverse collocazioni a centocampo che sono state utilizzate da Deschamps in questo torneo: pur facendolo giocare in posizione spesso più arretrata di certo non ha rinunciato alla classe e alla tecnica che l'ex bianconero può far pesare nella metacampo avversaria. Sulla sponda croata se Marco Pjaca si sta riprendendo dal brutto infortunio e non avendo giocato con troppa continuità in questa stagione è stato di fatto costretto a recitare un ruolo da comprimario in questo mondiale, Mario Mandzukic è stato uno dei protagonisti assoluti. Il lavoro fatto su di lui in questi anni da Massimilano Allegri è tra gli elementi tattici più importanti nel panorma del calcio europeo. E anche il mister croato Dalić ne ha usufruito pur utilizzandolo nel suo vecchio ruolo di prima punta. Una prima punta però che ha fatto tantissimo movimento, che ha permesso gli inserimenti dei centrocampisti e che, soprattutto, in fase di non possesso  ha dato un contributo come attualmente nessun attaccante al mondo è in grado di dare.