Juventus, futuro Thiago Motta: passa tutto dai risultati. Il bilancio tecnico al giro di boa

A metà stagione, la Juve sembra già arrivata a un bivio. Il primo anno di Thiago Motta sulla panchina bianconera era iniziato con grandi aspettative, soprattutto dopo una campagna acquisti estiva che aveva visto la società investire in maniera importante per accontentare il nuovo tecnico.
L'arrivo di giocatori di spessore come Koopmeiners dall'Atalanta e Douglas Luiz dall’Aston Villa lasciava presagire una Juve più competitiva di quella attuale, e certamente non quinta in classifica a -11 dalla vetta quando siamo ancora a metà campionato. Pertanto, il bilancio a questo punto della stagione non può considerarsi del tutto positivo e i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro dell'allenatore italo-brasiliano.
L’alternanza di risultati al centro delle critiche
Se in Serie A i bianconeri stanno infatti lottando per un piazzamento in Champions League, già dopo pochi mesi era emersa invece l’incapacità della squadra di competere fino in fondo per lo Scudetto. Da una parte, l'organizzazione difensiva sembra solida, ma il gioco espresso non convince del tutto e la mancanza di continuità nei risultati pesa sulle ambizioni del club: pur avendo perso una sola partita fin adesso, 13 pareggi in 24 giornate sono davvero troppi per un Club che dovrebbe puntare sempre alle primissime posizioni.
In Champions League, dopo un buon inizio la Juve ha chiuso 20esima con appena 3 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Ed è proprio l’ultima sconfitta in Champions, in casa contro il Benfica, ad aver acceso il malumore della piazza. Il cammino in Coppa Italia, invece, appare sulla carta agevole: i quarti di finale contro l’Empoli e una possibile semifinale contro il Bologna rappresentano un’occasione d’oro per la Juventus di tornare in finale e provare a sollevare un trofeo. In Supercoppa Italiana, invece, l’avventura si è conclusa con un'eliminazione sfortunata che però ha dato il via ai rumors sul futuro di Thiago Motta.
Scelte tecniche discutibili e la gestione del gruppo
Un altro dei nodi più controversi della gestione di Motta riguarda la gestione di alcuni senatori della squadra. Danilo, leader dello spogliatoio e capitano della scorsa stagione, è stato lasciato partire senza troppi rimpianti dal tecnico, una decisione che ha destabilizzato una parte della tifoseria.
Vlahovic non è mai stato davvero messo nelle migliori condizioni per rendere al massimo, e con l’arrivo di Kolo Muani il centravanti serbo (sul quale la Juve, non dimentichiamolo, aveva investito oltre 80 milioni) non sembra più essere al centro del progetto tecnico e il suo addio a fine stagione appare sempre più probabile.
Inoltre, l'investimento su Koopmeiners, fortemente voluto da Motta, non sta dando i frutti sperati. L’olandese, acquistato dall’Atalanta per oltre 50 milioni, fatica a trovare la sua dimensione nel centrocampo bianconero, apparendo spesso spaesato e poco incisivo. Un problema non da poco, considerando che era stato individuato come uno degli uomini chiave per il nuovo progetto.
Il malumore della piazza e il futuro di Thiago Motta
Nonostante la dirigenza non abbia mai messo pubblicamente in discussione il tecnico, il malumore della tifoseria sta crescendo. Dopo la sconfitta contro il Benfica in Champions League, sui social ha iniziato a circolare con insistenza l’hashtag #MottaOut, segnale di una frustrazione che sta montando tra i tifosi. Anche i siti scommesse italiani hanno iniziato a quotare un possibile esonero del mister se le cose non dovessero cambiare rapidamente.
La conferma di Thiago Motta sulla panchina della Juventus passa inevitabilmente dai risultati dei prossimi mesi. Qualificarsi alla prossima Champions League è un obiettivo imprescindibile, così come il superamento dei play-off e degli ottavi nell’attuale edizione della competizione. Inoltre, con un cammino sulla carta favorevole in Coppa Italia, l’approdo in finale è considerato un obiettivo minimo. Se il tecnico non riuscirà a centrare questi traguardi, la Juventus potrebbe trovarsi costretta a riflettere sul suo futuro.
A Torino, la pazienza è sempre stata limitata, e Thiago Motta lo sa bene. Il tempo per raddrizzare la stagione c’è ancora, ma la sensazione è che la fiducia nei suoi confronti non sia più incondizionata.