Inacio: "Gara di domani crocevia fondamentale per lo Sporting. I Leoes non devono avere paura della Juve"

17.10.2017 17:50 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Inacio: "Gara di domani crocevia fondamentale per lo Sporting. I Leoes non devono avere paura della Juve"

"Se lo Sporting segna subito un gol, può tornare a mani piene da Torino". Suona la carica Augusto Inácio, bandiera, ex giocatore ed ex allenatore dei Leões biancoverdi, in vista della sfida di Champions League di domani contro la Juventus. TuttoMercatoWeb.com lo ha intervistato in esclusiva per conoscere meglio lo Sporting e anche per saperne di più sul suo futuro, dopo l'avventura in Egitto sulla panchina dello Zamalek.

Inácio, che partita si aspetta domani tra Juventus e Sporting Lisbona?
"Sarà una partita sicuramente divertente. Lo Sporting è secondo in classifica in Portogallo, mentre in Champions viene da una vittoria in trasferta con l'Olympiakos e una sconfitta casalinga col Barcellona. La gara di domani sarà quindi un crocevia fondamentale per il passaggio del turno".

Cosa si aspetta in particolare dallo Sporting?
"Lo Sporting è una squadra che prepara molto bene le partite a livello tattico e che fuori casa si fa sempre valere. E' vero che la Juventus ha un'ottima rosa, qua in Portogallo è molto rispettata e a Torino è dura per chiunque, ma i Leões non devono avere paura. Se segnano subito il primo gol, possono tornare a casa coi tre punti. Se, invece, dovessero essere i bianconeri ad andare in vantaggio, una rimonta sarebbe assai improbabile".

Quale sarà il pericolo maggiore per Buffon e compagni secondo lei?
"Lo Sporting è una squadra che non fa delle individualità la sua arma principale. La Juventus dovrà stare attenta soprattutto al contropiede e anche alla fantasia di Bruno Fernandes, un giocatore di grande talento che in Italia conoscete bene".

Una curiosità: nella tanto discussa finale di Coppa delle Coppe tra Juventus e Porto del 1984 c'era anche lei. Che ricordo ha di quella partita?
"Mi ricordo bene quella finale, allora giocavo nel Porto. Si affrontarono due grandissime squadre, ma l'arbitraggio fu chiaramente a favore degli italiani. Ci rimanemmo davvero male dopo quella sconfitta, non la meritavamo".

Chiosa sul suo futuro. Dopo aver vinto tantissimo da giocatore, anche da allenatore i trofei non sono mancati (una Primeira Liga con lo Sporting e una Taça da Liga col Moreirense). Quando la rivedremo in panchina?
"Spero presto. Sono reduce da un'avventura in Egitto con lo Zamalek e sto aspettando una nuova chiamata. Magari farò un'altra esperienza all'estero, perché no?".